[Lecce-sf] Comunicato Regione Emilia Romagna: Superamento CP…

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Author: luca ruberti
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Subject: [Lecce-sf] Comunicato Regione Emilia Romagna: Superamento CPT Bo e Mo
ricevo e volentieri inoltro.

qualcuno dovrebbe far giungere voce in quel di bologna che da noi - invece -
una denuncia di maltrattamenti e pestaggi riuscì a realizzare il miracolo
dell'unità delle destre con la sottoscrizione *a prescindere* dell'orrido
appello di solidarietà agli *eroi* del regina pacis e non solo..

ria, poli bortone;
nestola, perrone;
pellegrino, loredana capone..
baldassarre, uccella, russo, camilli;
ciardo, casciaro, limone, casilli..
gli "uomini liberi del salento per il cuore dell'accoglienza".. patapim
patapam.. brontolo, eolo e pisolo.. tutti insieme "conquistati da ogni
espressione di volontariato generoso ed eroico", "colpiti nella loro
coscienza e identità dalla subdola macchinazione, strumentalizzazione e
dalle calunnie",

in italiano improbabile e sulle pompose note di "arcu te pratu", "levarono
con forza la loro voce in difesa della verità e sottoscrissero la
solidarietà con chi opera sempre in situazioni di emergenza e porta in alto
con onore e prestigio il nome del salento e del sud".

beati loro..

luca

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Comunicato Regione Emilia Romagna: Superamento CPT Bo e Mo


Superamento CPT Bo e Mo
Giunta Regionale - Servizio Stampa ed Informazione

Prot. N 79/2004
Data 06/02/2004
All'attenzione dei

      - Capi redattori


IMMIGRAZIONE - LA REGIONE PER IL SUPERAMENTO DEI CPT. BORGHI: "DISATTESI GLI
IMPEGNI, LA SITUAZIONE E' DIVENTATA INACCETTABILE".

(Bologna, 6 febbraio 2004) - Denunce per violazione dei diritti umani, atti
di autolesionismo, scioperi della fame, rinvii a giudizio per violenze agli
immigrati: il clima di tensione nei Centri di permanenza temporanea e
assistenza, in Emilia-Romagna e nel resto del Paese, è salito "anche in
conseguenza delle politiche restrittive del governo, che riducono le vie di
ingresso legale e rendono sempre più precaria la condizione dei cittadini
stranieri già presenti sul territorio nazionale". La denuncia arriva dalla
Regione che, di fronte ai numerosi impegni disattesi, scende in campo per
dire basta. "E' necessario individuare soluzioni alternative che
garantiscano una maggiore tutela dei cittadini stranieri immigrati". Dunque,
la conclusione è che la Regione "opererà con tutti gli strumenti a sua
disposizione per il superamento dei CPT".
L'affondo ai Centri che fanno capo al ministero degli Interni arriva
dall'assessore alle politiche sociali e immigrazione Gianluca Borghi che
risponde, a nome della Giunta regionale, alle interrogazioni dei consiglieri
Leonardo Masella e Carlo Sabbi sul CPT di Bologna.
Borghi non entra nel merito delle recenti denunce a Bologna ("attendiamo
l'esito delle indagini della magistratura", scrive) ma definisce "critica e
preoccupante" la situazione di Bologna dove "il numero degli episodi,
accaduti o comunque denunciati, è ormai notevole". Nella risposta alle
interrogazioni, l'assessore ricostruisce la posizione della Regione fin dal
2002 quando, in vista dell'apertura del Centro bolognese, il presidente
Errani aveva chiesto al governo "garanzie sul pieno rispetto dei diritti
delle persone recluse". La preoccupazione nasceva, ricorda oggi Borghi, dal
diverso ruolo che queste strutture -istituite nel '98 - hanno assunto a
seguito dell'approvazione della legge 189, la cosiddetta Bossi-Fini.
In primo luogo, per garantire il rispetto dei diritti e la legalità, la
Giunta approvò e finanziò lo "Sportello diritti" - presentato dal Comune di
Bologna e aperto nel maggio del 2002 dalla Caritas all'interno del centro di
via Mattei - per svolgere attività di informazione, assistenza legale,
documentazione e realizzare micro progetti per situazioni personali
particolari.
Inoltre, nel novembre dello stesso anno la Regione propose alle Prefetture
competenti di attivare un "osservatorio" sui CPT, ma - scrive Borghi - "allo
stato attuale non sono ancora disponibili informazioni precise sulla
condizione dei cittadini stranieri rinchiusi nei due Centri
dell'Emilia-Romagna e quella richiesta non ha mai avuto riscontro,
nonostante le ripetute sollecitazioni avanzate dalla Giunta".
Infine, l'assessore sottolinea che, "è sempre più pressante l'esigenza di
una maggiore trasparenza sui rilevanti costi di gestione di tali strutture
(e dell'intera procedura di espulsione), dato contrastante con le precarie
condizioni denunciate dai trattenuti e con i limitati finanziamenti più
generalmente disponibili per l'integrazione sociale degli stranieri".
Da qui il nuovo impegno della Regione: "opereremo per il superamento degli
attuali CPT"