[Cpt] I: comunicato-stampa sul 31/1 a Caltanissetta

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Author: fabio raimondi
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Subject: [Cpt] I: comunicato-stampa sul 31/1 a Caltanissetta
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-----Messaggio originale-----
Da: Alfonso e Teresa [mailto:alfteresa@libero.it]
Inviato: domenica 1 febbraio 2004 12.23
A: killerina@???; attacct@???; fabioraim@???;
tavolo_migranti@???; carmencordaro@???;
taniapoguisch@???; robi30@???; excarcere@???;
aulacarlogiuliani@???; zetalab@???; bucca@???;
s.galieni@???; comunicazione@???; pabbate@???;
cissprg@???; piero.ci@???; erroneo@???; info@???
Oggetto: comunicato-stampa sul 31/1 a Caltanissetta

MANIFESTAZIONE A CALTANISSETTA PER I DIRITTI DEI MIGRANTI E PER LA CHIUSURA
DEI CENTRI DI DETENZIONE AMMINISTRATIVA.
Si è svolta oggi 31 gennaio a Caltanissetta la manifestazione per i diritti
dei migranti e per la chiusura dei centri di detenzione amministrativa
indetta dai Forum sociali siciliani nel quadro della giornata europea per la
chiusura dei centri di permanenza temporanea.
All’inizio della manifestazione davanti al centro di detenzione
amministrativa di Pian del lago, i rappresentanti della locale Questura
hanno negato il diritto di visita alla delegazione che da giorni era stata
comunicata alla Prefettura. Si è poi appreso che, in base ad una nuova
circolare del Ministero degli Interni l’ingresso nei CPT è consentito
soltanto ai parlamentari nazionali accompagnati dai propri assistenti, e non
più, come avveniva in passato, ai parlamentari regionali accompagnati da
piccole delegazioni.
Un successivo incontro avvenuto in Prefettura confermava l’esistenza della
circolare ministeriale, mentre davanti al CPT proseguiva il presidio, con
alcuni tentativi non-violenti di forzare l’ingresso, subito respinti dalle
forze dell’ordine.
L’assenza di parlamentari, e tra gli altri, del parlamentare regionale
Liotta di Rifondazione comunista, del quale era stata annunciata la
partecipazione alla delegazione, non ha permesso alcuna ulteriore
possibilità di trattare le condizioni della visita.
Non è stato consentito neppure l’ingresso in quella parte del centro di
detenzione che è stata denominata Centro di identificazione per richiedenti
asilo (CID) all’interno della quale si trovavano quattro profughi somali. Ad
un certo punto, i quattro sono stati rimessi in libertà, ed accompagnati al
cancello di uscita con i permessi provvisori per richiesta di asilo in mano.
Ad una successiva richiesta da parte dei manifestanti per visitare almeno il
centro di identificazione, ormai vuoto, è stato opposto un ulteriore diniego
sempre sulla base della stessa circolare ministeriale, esattamente come se
si trattasse di un vero e proprio centro di detenzione amministrativa.
I nuovi Centri di identificazione previsti dalla legge Bossi-Fini quindi, in
base a quanto successo questa mattina, sono dei veri e propri centri di
detenzione amministrativa dove viene limitata la libertà personale dei
migranti, anche se richiedenti asilo, e non la semplice libertà di
circolazione. Anche nei nuovi CID viene negati il diritto di visita da parte
delle associazioni indipendenti.
Quello che emerso chiaramente da questa giornata è che i nuovi centri di
identificazione per richiedenti asilo, per i quali manca ancora il
regolamento di attuazione della legge Bossi Fini , stanno sorgendo all’
interno dei centri di permanenza temporanea e vengono gestiti
sostanzialmente con le stesse regole e con la stessa discrezionalità. Anche
se le convenzioni internazionali e le direttive comunitarie consentono che
si limiti la libertà di circolazione, ma non la libertà personale dei
richiedenti asilo.
Per tutti i richiedenti asilo trattenuti in strutture detentive come i nuovi
centri di identificazione (CID), senza alcun controllo giurisdizionale, al
di là dei limiti temporali posti dall’art. 13 della Costituzione per le
misure limitative della libertà personale, si può negare in questo modo l’
effettivo esercizio del diritto di difesa e dello stesso diritto di asilo.
La "liberazione" dei quattro somali nel corso della manifestazione
rappresenta comunque una eccezione rispetto a quella che ormai è la prassi r
icorrente in tutte le strutture detentive e nei cd. "centri di transito",
dove vengono rinchiusi i potenziali richiedenti asilo, alla maggior parte
dei quali si nega l’accesso alla procedura senza alcuna possibilità di un
ricorso giurisdizionale con effetto sospensivo.
Fulvio Vassallo Paleologo
ASGI Associazione studi giuridici sull’immigrazione
Palermo



AGGIORNAMENTO
La manifestazione si è quindi trasferita a Caltanissetta dove è stato
effettuato un volantinaggio per informare la cittadinanza di quanto accaduto
davanti al CPT, e delle ragioni dell’iniziativa, anche perché nella
mattinata l’accesso alla strada dove è ubicato il CPT è stato interdetto al
traffico veicolare per alcuni chilometri, mentre i manifestanti che si
avvicinavano a piedi alla struttura venivano ripresi con fotografie e video.
Nel corso del pomeriggio a Caltanissetta si sta svolgendo una Assemblea alla
quale sta partecipando Carlo Cartocci, responsabile nazionale per l’
immigrazione di Rifondazione, il segretario provinciale della CGIL, il
sindaco ed alcuni rappresentanti del consiglio comunale.
La richiesta unanime che i Forum sociali e le associazioni stanno rivolgendo
alle amministrazioni locali è quella di una immediata chiusura della
struttura, che seppure meno indecorosa di altre dal punto di vista igienico
sanitario, presenta le stesse caratteristiche di tutti gli altri centri di
detenzione amministrativa, che negano i diritti fondamentali di libertà, di
difesa e di asilo dei migranti. Gli stessi partecipanti stanno richiedendo l
’apertura di un vero centro di accoglienza per richiedenti asilo, con un
impegno del Comune a sostenere tale struttura ed a contrastare qualunque
altra prospettiva di detenzione dei migranti nel territorio di
Caltanissetta.
Fulvio Vassallo Paleologo

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<b><span style=3D'font-weight:bold'>Da:</span></b> Alfonso e Teresa
[mailto:alfteresa@libero.it]<br>
<b><span style=3D'font-weight:bold'>Inviato:</span></b> domenica 1 =
febbraio 2004
12.23<br>
<b><span style=3D'font-weight:bold'>A:</span></b> =
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locale Questura hanno negato il diritto di visita alla delegazione che =
da
giorni era stata comunicata alla Prefettura. Si =E8 poi appreso che, in =
base ad
una nuova circolare del Ministero degli Interni l&#8217;ingresso nei CPT =
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Prefettura
confermava l&#8217;esistenza della circolare ministeriale, mentre =
davanti al CPT
proseguiva il presidio, con alcuni tentativi non-violenti di forzare
l&#8217;ingresso, subito respinti dalle forze =
dell&#8217;ordine.</span></font><font size=3D2
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gli altri, del
parlamentare regionale Liotta di Rifondazione comunista, del quale era =
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quella parte del centro di detenzione che =E8 stata denominata Centro di
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quale si
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rimessi in libert=E0, ed accompagnati al cancello di uscita con i =
permessi
provvisori per richiesta di asilo in mano. Ad una successiva richiesta =
da parte
dei manifestanti per visitare almeno il centro di identificazione, ormai =
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=E8 stato opposto un ulteriore diniego sempre sulla base della stessa =
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esattamente come se si trattasse di un vero e proprio centro di =
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legge Bossi-Fini quindi, in base a quanto successo questa mattina, sono =
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sostanzialmente con le stesse regole e con la stessa discrezionalit=E0. =
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somali
nel corso della manifestazione rappresenta comunque una eccezione =
rispetto a
quella che ormai =E8 la prassi ricorrente in tutte le strutture =
detentive e nei
cd. "centri di transito", dove vengono rinchiusi i potenziali
richiedenti asilo, alla maggior parte dei quali si nega l&#8217;accesso =
alla
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effetto sospensivo.
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la
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dell&#8217;iniziativa, anche perch=E9 nella mattinata l&#8217;accesso =
alla strada dove =E8
ubicato il CPT =E8 stato interdetto al traffico veicolare per alcuni =
chilometri,
mentre i manifestanti che si avvicinavano a piedi alla struttura =
venivano
ripresi con fotografie e video.</span></font><font size=3D2 =
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si sta
svolgendo una Assemblea alla quale sta partecipando Carlo Cartocci,
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segretario
provinciale della CGIL, il sindaco ed alcuni rappresentanti del =
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comunale.</span></font><font size=3D2 color=3Dblack face=3DArial><span
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e le
associazioni stanno rivolgendo alle amministrazioni locali =E8 quella di =
una
immediata chiusura della struttura, che seppure meno indecorosa di altre =
dal
punto di vista igienico sanitario, presenta le stesse caratteristiche di =
tutti
gli altri centri di detenzione amministrativa, che negano i diritti
fondamentali di libert=E0, di difesa e di asilo dei migranti. Gli stessi
partecipanti stanno richiedendo l&#8217;apertura di un vero centro di =
accoglienza per
richiedenti asilo, con un impegno del Comune a sostenere tale struttura =
ed a
contrastare qualunque altra prospettiva di detenzione dei migranti nel
territorio di Caltanissetta.</span></font><font size=3D2 color=3Dblack =
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