>From: "Giancarlo Canuto" <giancanuto@???>
>To: <Undisclosed-Recipient:;>
>Subject: Le "parole" di Fini
>Date: Fri, 5 Dec 2003 18:14:19 +0100
>
>Anche l'ultima sortita di Fini sulle radici fasciste del suo partito è
>stata nuovamente accolta con una retorica di consensi, a destra e sinistra,
>che nuoce all'intelligenza prima ancora che alla politica.
>Trasmetto l'ultimo articolo di Michele DI SCHIENA che argomenta il dissenso
>svelandone l'ennesima operazione di facciata.
>Chiunque volesse utilizzare l'articolo per confrontarsi o volesse
>diffonderlo è autorizzato.
>Giancarlo CANUTO A SINISTRA Movimento Politico Antiliberista Brindisi
>
>
>
>Siamo coscienti che e-mail indesiderate sono oggetto di disturbo, quindi la
>preghiamo di accettare le nostre più sincere scuse se la presente non è di
>Suo interesse. A norma della Legge 675/96 questo messaggio non può essere
>considerato SPAM poiché include la possibilità di essere rimosso da
>ulteriori invii di posta elettronica. Qualora non intendesse ricevere
>ulteriori comunicazioni la preghiamo di inviare una risposta all'indirizzo
>giancanuto@??? con oggetto: CANCELLA
>
>
>LE "PAROLE" DI FINI
>
> Il centrosinistra politico e quello culturale dei tanti commentatori ed
>opinionisti avevano qualche settimana addietro commesso l'errore di
>attribuire alla sortita dell'on.le Fini sul voto agli immigrati un rilievo
>che certo non meritava. Si trattava infatti, come ha poi confermato il
>disegno di legge costituzionale che ad essa ha fatto seguito, di una
>iniziativa essenzialmente propagandistica che non poteva in alcuno modo
>alleggerire l'odioso carico di pregiudizi, di rifiuti e di offese alla
>dignità umana che la legge Bossi-Fini sta riversando sull'umanità dolente
>degli stranieri non comunitari che miseria e guerre spingono sul nostro
>territorio. Errore questo che si è ripetuto con diabolica perseveranza
>all'indomani della svolta "antifascista" operata in Israele dal leader di
>AN che ha definito nefande le leggi razziali del '38 ed ha condannato il
>fascismo come "male assoluto".
> E' invero un errore quello di porre al centro del dibattito politico le
>ormai frequenti dichiarazioni "democratiche" e "moderate" di Fini così come
>dare peso alle sparate di Bossi, alle rivalità tra il leader della Lega e
>quello di AN, alle compassate esternazioni "terziste" dell'on.le Casini,
>alle ricercate battute ed ai semplicistici sillogismi di Follini, ai
>contrasti e alle convergenze all'interno della maggioranza, agli equilibri
>ed ai riassetti nella Casa delle libertà e alle ipotesi sul futuro politico
>del cavaliere. E' un penoso rito "antico ed accettato" che era in voga
>nella peggiore prima repubblica e che serve oggi a distogliere l'attenzione
>della gente dai gravi problemi del Paese a tutto vantaggio di una
>maggioranza che giorno dopo giorno li aggrava e che in alcune sue
>componenti veste i panni di coscienza critica per rubare la scena
>all'opposizione ed appannarne la visibilità.
> Una maggioranza questa che mortifica la coscienza democratica del Paese
>operando scelte ed adottando provvedimenti di enorme gravità: dalla legge
>sul falso in bilancio alla legge Cirami, dalla riforma che precarizza
>all'estremo il lavoro alle politiche di attacco ai salari e alle pensioni
>che stanno provocando impoverimenti di massa, dalle riforme costituzionali
>che rischiano di frantumare il Paese aggravandone gli squilibri alla
>riforma della giustizia e dell'ordinamento giudiziario rivolta a colpire la
>libertà e l'autonomia della magistratura, dalla politica sanitaria che
>indebolisce il servizio pubblico per privilegiare il privato ad una riforma
>scolastica che applica all'istruzione la medesima logica, dalla
>incostituzionale legge Gasparri che consolida ed ingigantisce lo strapotere
>berlusconiano sull'informazione ad una politica estera dissennata e servile
>che giustifica la guerra di Bush contro l'Iraq e disastrosamente coinvolge
>in essa i nostri militari ed il nostro Paese.
> Ma torniamo alle parole di condanna del fascismo pronunciate da Fini a
>Gerusalemme per chiederci se questa sua ultima sortita si possa considerare
>in qualche modo una vera svolta. A ben guardare si è trattato di parole e
>solo di parole perché le decisioni e i fatti contraddicono quelle parole e
>stanno a dimostrare che vi è nella sostanza continuità culturale e politica
>tra le scelte che fece a suo tempo "la casa del padre" e quelle che fa oggi
>"la casa dei figli" con una determinazione che non lascia intravedere, se
>non agli ingenui, apprezzabili cambiamenti di rotta. Si rassicurino perciò
>la Mussolini, Storace e Tremaglia: la satira pessimistica di un vecchio
>adagio dice che Dio ha dato agli uomini la parola perché possano nascondere
>il loro pensiero. E della parola, dopo un lungo tempo di sostanziale
>silenzio, il vice presidente del Consiglio si sta ora servendo a dismisura
>per accreditare la sua immagine ed indirettamente quella del centrodestra.
> C'è allora da chiedersi quali politiche avrebbe messo in atto oggi quel
>fascismo del "padre" in una situazione interna ed internazionale
>radicalmente mutata. Non avrebbe certo pensato di fare qualche marcia su
>Roma, né di usare come mezzi persuasivi l'olio di ricino ed il manganello e
>neppure di mandare tranquillamente a casa il Parlamento così come non
>avrebbe inseguito il sogno dell'impero, non si sarebbe vantato di poter
>"spezzare le reni" a qualche vicino stato europeo e non avrebbe costituito
>un "asse" con la Germania di Schroeder per fare a mezzo mondo, Stati Uniti
>compresi, una guerra disastrosa pensando di vincerla. Oggi quel fascismo
>avrebbe invece fatto più o meno ciò che sta facendo questo governo di Fini
>e di Berlusconi: avrebbe colpito diritti essenziali, avrebbe cercato di
>mortificare i sindacati, avrebbe tentato di mettere sotto controllo i mezzi
>di informazione, avrebbe puntato ad indebolire la magistratura, si sarebbe
>adoperato per criminalizzare il dissenso e per reprimere la protesta
>mandando anche qualche gerarca nelle caserme dei carabinieri per seguire da
>vicino le operazioni a tal fine disposte, sarebbe stato ostile non agli
>ebrei d'Israele amici degli americani ma agli arabi che si oppongono
>all'egemonia occidentale, avrebbe considerato superiore ("uber alles") la
>nostra civiltà ed inevitabile lo scontro fra civiltà, si sarebbe legato a
>doppio filo al carro di Bush ed avrebbe condiviso la guerra preventiva
>trascinando in essa il nostro Paese e stracciando l'art. 11 della
>Costituzione repubblicana.
> Chissà perché viene alla mente la saggezza evangelica, illuminante
>anche in ambiti diversi da quello propriamente religioso, per la quale i
>falsi profeti vanno riconosciuti dai loro frutti. Forse perché i frutti
>rovinosi di certe politiche sono oggi davvero sotto gli occhi di tutti.
> Brindisi, 4 dicembre 2003
>Michele DI SCHIENA
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