[Cm-milano] Che la carne da cannone si ribelli al proprio de…

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Author: Sgt.Garcia
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Subject: [Cm-milano] Che la carne da cannone si ribelli al proprio destino
Il "commento" che vi ho inviato precedentemente a scatenato un'infuocato
dibattito on-line, non solo in CM...
Qui sotto trovate trovate una "precisazione". (molto utile visto i deliri
letti in lista)
ciao
m.

tratto da.
Quasi/Giap - Che la carne da cannone si ribelli al proprio destino! - 14
novembre 2003
http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/quasigiap_14novembre.html

Wu Ming 1

Nel mio breve testo dell'altro giorno, intitolato "Body Bags" (anch'esso
presente sul sito) non vi era odio, bensi' amarezza e dolore. Se vi era
qualcosa di spregiudicato, era forse l'intenzione di esprimere
quell'amarezza e quel dolore attraverso uno stile lapidario, epigrammatico.
Ho cercato di scarnificare quel testo, togliendo ogni ipocrisia. Molte
persone hanno capito che intendevo dire, ancor prima del mio corollario di
spiegazioni.
Ringrazio chi, su qualche weblog, ha scritto che in quel testo io invitavo
gli uomini in divisa a interrogarsi sui motivi e le modalita' della loro
spedizione, che va contestualizzata all'interno di una guerra illegittima,
menzognera e che e' stata condotta nonostante la contrarieta' dell'opinione
pubblica mondiale. Oggi in Iraq c'e' una vera e propria occupazione
coloniale, inutile negarlo. Anche chi ha compiti di "ricostruzione" e'
visto come un occupante, ormai ci sono pochi dubbi al riguardo.
Qualcuno ha scritto che in "Body Bags", paradossalmente, esprimevo maggiore
cordoglio di molti altri.

Non disprezzo affatto quei morti. Sono stato l'unico a ricordare i militari
che stanno morendo di linfoma come conseguenza della loro missione in
Kossovo. Si tratta di persone che hanno compiuto una scelta, e' vero, ma
non e' detto che non possano farsi le domande giuste. In un mio dispaccio
successivo, citavo le nette prese di posizione anti-guerra del direttore
del "Giornale dei Carabinieri" e dell'Unarma, associazione para-sindacale
dei Carabinieri.

Il riferimento a Genova e ad altri episodi e' dovuto al fatto che su molti
comportamenti dell'Arma e delle altre forze armate e dell'ordine si e'
ripetutamente scelto di non fare chiarezza. Di fatto, tra le forze
dell'ordine e vasti settori dell'opinione pubblica italiana esiste un
rapporto di sfiducia, dovuto a troppi scheletri nell'armadio, troppe
vicende insabbiate, troppi abusi impuniti.

Purtroppo, il fatto che in Iraq ci sia proprio quel Tuscania, quella
Seconda Brigata mobile dei CC che a Genova fu protagonista di inauditi
pestaggi, non aiuta. Se intorno alle attivita' di questi contingenti non ci
fosse quella che da molti viene definita "omerta'", oggi i discorsi
sarebbero piu' lineari, piu' semplici e meno equivoci. Ciononostante, mai
nemmeno per un secondo mi sono scordato che dentro la divisa c'e' un essere
umano. Cosa che molte persone in divisa tendono invece a scordarsi, quando
impugnano un manganello rovesciato e si trovano ai piedi un ragazzino in
posizione fetale che urla "Basta!".

Detto questo, ritengo che la cosa piu' importante sia ragionare su come
evitare altre stragi. Inutile dire che io sono per il ritiro delle truppe.

Ringraziando per l'attenzione,

Roberto Bui
(Wu Ming 1)
www.wumingfoundation.com