Ho incontrato con piacere per le strade di Firenze
certe scritte bianche con "Bicicletta + critical
mass", realizzate con spray e mascherina. Con ancora
maggiore piacere, non le incontro sui muri ma per
terra: davanti ai bici parcheggi e fra le zebre di
attraversamento pedonale. E' un inconsueto segnale di
civiltà da parte degli anonimi ciclisti: si
distinguono dalla dalla folla di graffitari che
sbombolettano i muri. La bici è terra-terra e lì deve
restare, orgogliosamente. Geniale, l'idea di fare il
segno per terra davanti alle rastrelliere: lo sguardo
del ciclista che parcheggia va a cadere proprio lì.
Bellissima inoltre, l'idea di disegnare note
ciclo-musicali fra le righe delle zebre pedonali.
I maligni penseranno che queste opere di arte
ciclistica le abbia fatte proprio io e che ora mi
metto a lodarle... ma non è vero, lo giuro sulla bici.
+
Per quanto riguarda la storia di "ajorn", che si
permette di "far aderire CM" agli eventi
kioto-milanesi, sono d'accordo con il pesce e con la
coda di lupo: invéntati (org!) una sigla qualsiasi! Mi
pare che "ajorn" (Asger Jorn) avesse già inventato lo
"istituto Scandinavo di Vandalismo Comparato", il
"Movimento per un Bauhaus Immaginista". Dai Asger:
"Ancora uno sforzo, se vuoi essere situazionista!"
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bax & bix da
Lux
http://www.hypertextile.net/ARTEINBICI
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Non ci piace litigare?
Non lasciamoci infiltrare!
Escludiamo i motorini
pedalando più vicini!
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