ricevo ed inoltro...
COMUNICATO del 5 Novembre 2003
mobilitazioni Alfa-Arese ottobre 2002
CARABINIERI: RAPPRESAGLIA E DENUNCIE
Sono stati recapitati, in questi giorni, ad alcuni compagni, a distanza di
un anno, 6 avvisi di garanzia per i presunti fatti avvenuti ad Arese, a
seguito del corteo contro la chiusura dellâAlfa Romeo del 14 ottobre 2002.
Per tre di loro, di cui uno minorenne, appartenente ai collettivi
studenteschi milanesi, il reato ipotizzato è di lesione personale nei
confronti di un carabiniere, con una serie di aggravanti, per gli altri tre
di essersi rifiutati di consegnare i propri documenti per lâidentificazione.
Ricordiamo come sono andati realmente i fatti: i lavoratori in sciopero
avevano prima bloccato lâautostrada, per poi recarsi al municipio di Arese e
infine tornare in fabbrica.
Per tutto questo periodo era stata ben visibile in piazza una presenza dei
Disobbedienti, accompagnata da vari collegamenti con radio e tv dagli stessi
organizzati, presenza che evidentemente aveva infastidito le forze
dell'ordine presenti.
Infatti, immediatamente dopo i carabinieri fermavano il furgone del
Cantiere di Milano, con a bordo 3 tra gli attivisti che proprio in quei
giorni erano impegnati nel sostegno delle varie mobilitazioni dell'Alfa
Romeo-Fiat, intimidendo gli stessi con schiaffi e spintoni e tentando di
strappare loro la telecamera, provocando tra l'altro vari contusi e 400⬠di
danni alla telecamera che faceva evidentemente gola ai militari. Alcuni
attivisti della rete locale dei disobbedienti, di Rifondazione, della Cub e
dei Giovani Comunisti, chiamati dagli stessi ragazzi aggrediti,
intervenivano per placare la situazione, in particolar modo surriscaldata
dai virulenti modi di approccio utilizzati dai circa 7 (sette) equipaggi dei
Carabinieri lì presenti .
La violenta repressione dei carabinieri era giunta alla fine del primo
corteo in cui si tentava lâallargamento del conflitto contro i licenziamenti
alla Fiat, estendendolo agli studenti, ai precari, ai disobbedienti, a cui
seguirono a Milano le grandi manifestazioni del 28 novembre sotto i cancelli
dellâAlfa e del 12 dicembre con il blocco della RINASCENTE in piazza Duomo.
La pratica di rilancio del conflitto sociale da Termini Imerese ad Arese,
che vedeva convergere nella lotta movimento operaio e movimento dei
Disobbedienti era certo considerata pericolosa per il disegno di Fiat,
Governo e multinazionali della speculazione, e dunque da reprimere, a colpi
di manganello e magistratura.
La totale insussistenza dei fatti contestati è un evidente segno del più
ampio tentativo di criminalizzazione e repressione del movimento in corso in
questi giorni, con lâintento di inserirlo in un filone eversivo con cui
nulla ha da spartire, mentre il governo Berlusconi prosegue la criminosa
politica dei licenziamenti di massa, di precarizzazione del lavoro e delle
esistenze, di privatizzazione del sapere, di servizi sociali e beni
pubblici.
OFFICINA DISOBBEDIENTE - CANTIERE - COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI
STUDENTESCHI
COLLETTIVO ROSSO MAGENTA - RIFONDAZIONE COMUNISTA di Arese
Info-line 338.44.70.381
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