[Cm-milano] Reload: dal virtuale al reale - dalla periferia …

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Author: zed
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Subject: [Cm-milano] Reload: dal virtuale al reale - dalla periferia al centro
la cosa letta da qui, e per quel che ne so è davvero bella ed encomiabile.
se posso mi farò vedere perchè mi interessa davvero.
una sola domanda :
il ticinese è diventato quello che sappiamo, alcune realtà a parte
l'isola vuol fare la stessa fine in versione alternativo autentico?
all'isola sempre più all'isola, il greenwich di mi l'ano
l'isola, occhio a sta parola, nomen sunt consequentia rerum...
un 'isola che fa l'arca di noè? ci son due coccodrilli, ed un orango tango..
milano è grande
c'è questa cosa nelle belle idee su città territorio e urbanizzazione,
mobilità socializzazione e spostamenti compresi?
io sono di lambrate, è pieno di fabbriche e uffici vuoti
ma a nessuno è mai venuto in mente di venire qui, nè al giambellino, nè a...
per fortuna c'è qualcuno qualche volta
che con qualche parolona o concetto ambizioso in meno
si ricorda anche di certe periferie, magari perchè ci è cresciuto.
onore a loro. e buona fortuna a voi.
avete in mente le taz? no? si? boh. più o meno?
forse sarebbe interessante riconsiderare l'idea di nomadismo
visto che usate questa bella parolina prezzemolo che fa tanto alterna
che è consunta inflazionata di moda e svuotata
come anche riconsiderare l'idea di temporaneo di radici di ghetti
e confrontarla col concreto quotidiano, con i progetti e i fatti.
dal virtuale al reale. appunto.

nemo


----- Original Message -----
From: "tibi" <tibi@???>
To: <cm-milano@???>
Sent: Thursday, October 16, 2003 1:54 PM
Subject: [Cm-milano] Reload: dal virtuale al reale



Quella che vi raccontiamo è la storia di Reload, una comunità virtuale alla
conquista di uno spazio reale.
E' la storia di una occupazione un po' particolare, fatta per dare vita a un
progetto particolare, lanciando allo stesso tempo l'allarme su una
situazione
che invece di particolare non ha nulla: le città si stanno chiudendo ai loro
abitanti, non hanno più spazi di socialità creativa, e stanno diventando
luoghi
asettici, dove chi non appartiene alle logiche del commercio viene visto
come
un pericoloso fastidio. Noi stiamo cercando invece uno spazio

Stiamo cercando persone sensibili agli stessi problemi, che abbiano voglia
di
rivendicare le stesse necessità, che abbiano voglia di stare dalla nostra
parte
e chiedere al Comune di Milano di rivedere le sue politiche urbanistiche e
di
attribuzione del territorio. Scrivendo a Reload@??? le proprie
impressioni, o rilasciando dichiarazioni pubbliche. Lunedì potremmo
scomparire.

Il progetto Reload nasce dall'idea di dar vita a un laboratorio di
sperimentazione per amplificare le idee, l'uso della tecnologia, le
tecniche
di l'informazione, e affrontare con nuovi mezzi, messi a disposizione di
tutti,
vecchi e nuovi problemi sociali.
Reload è un insieme di individui e collettivi che hanno gia' sperimentato
pratiche di condivisione dei saperi, consapevolezza delle potenzialità che
offrono le tecnologie e gli strumenti di informazione per ridefinire
attraverso il nostro desiderio, la realta'.

Reload è reality hacker, qualcosa che è molto lontano dallo stereotipo un
po'
romantico e un po' inquietante di quello che i media amano invece definire
pirata informatico.

Per sfatare questo mito, ci voleva un posto reale e accogliente, dove
chiunque
avrebbe potuto trovare un internet point per avere un accesso gratuito in
internet, una mediateca dove scambiare materiali ludici e informativi, la
possibilità di fare informazione raccontando la propria versione dei fatti
organizzando una web radio o una televisione di strada, corsi per
l'utilizzo
del computer con software non di proprietà del gigante Microsoft e
liberamente
condivisi, persone competenti con cui mettersi in relazione per non aver
paura
di sperimentare nuove tecnologie.

Reload si mostra alla citta' con la prima occupazione, il 14 settembre
2003. Una folla mascherata fa salire la saracinesca dell'ex-negozio di
animali
in piazzale Segrino, quartiere isola. La permanenza nello stabile e'
purtroppo
estremamente breve: la
proprieta', Rete Ferroviaria Italiana società responsabile del patrimonio di
Trenitalia, si
mostra subito decisa a non dialogare con noi e tempo tre giorni, richiede
l'uso della forza pubblica e fa sgomberare il negozio.

Il motivo? I consigli di amministrazione di Fs e Rete ferroviaria italiana
hanno approvato in luglio una delibera che prevee la costituzione della
società
Fs Real Estate. Alla nuova società spetterà il compito di vendere tra le
altre
cose 13.800 alloggi, e gli uffici del gruppo Fs. Un patrimonio immobiliare
che
complessivamente vale 2,6 miliardi di euro che verrà ceduto per finanziare
investimenti e manutenzione della rete ferroviaria. L'obbiettivo è vendere
per
100 milioni di euro nel 2003, 400 milioni nel 2004, e arrivare al miliardo
nel
2005.
Per il momento le azioni publiche di maggiore rilievo effettuate da Rfi a
Milano sono la messa in vendita dei grattacieli di Porta Garibaldi e lo
sgombero di piazzale Segrino, spiegato dai funzionari come fondamentale per
far
comprendere la serietà dell'impegno preso dall'azienda, che desidera
capitalizzare per poter finalmente migliorare il servizio.

Reload si trova allora senza casa e inizia la sperimentazione del nomadismo,
con una serie di iniziative volte a ribadire la presenza effettiva sul
territorio, anche senza uno spazio fisico definito.Sabato 20 settembre è di
nuovo in piazza, per un aperitivo cittadino davanti al posto sgomberato, con
cucina bio e musica minimal-tecno, tra una chiacchiera e l'altra si
distribuisce materiale informativo sull'hacking sociale .Una settimana dopo
reload rilancia con una fiera per la degustazione dei suoi progetti, in
piazza
Minniti. streaming radio, videoattivismo,
l'immancabile cucina vegana, la mediateca per scambiare materiale digitale,
pc
per navigare in wireless dalla piazza sono solo (appunto) un assaggio.Si
susseguono le serate nella cafeteria di Pergola, in collaborazione con
Pergola
Tribe, il sabato sera, dove si autogestisce un piccolo bar, con
distribuzione
di tè di vari gusti e torte. Immancabile la presenza dei dj alla console e
la
possibilta' di navigare in internet.


A un mese di distanza la nuova occupazione in via Confalonieri : Reload
versione 2.0. Una cinquantina di attivisti, un'altra saracinesca alzata, un
altro negozio vuoto, sfitto da più di dieci anni, , questa volta di
proprieta'
del comune, che torna a vivere. Il parco colorato dal mercatino dei cantieri
isola e la Stecca degli artigiani salutano il ritorno di Reload, che si
aggiunge a tutte le realtà che stanno reclamando il loro diritto ad abitare
in
quartiere e che rifiutano chi, dopo aver sfruttato l'immagine di un luogo
vitale e ricco di connessioni ed eventi, vuole allargare proprio qui la
città
dell'indifferenza.


Alcuni arrivano dal Loa hacklab, un collettivo di acari, o hackers come
piace
chiamarli ai giornali. Questo significa voler riconfigurare le cose intorno
a
noi per farle funzionare meglio, dove meglio si abbina con parole come
condivisione, compartecipazione, liberta'. Essere attivisti del Loa
significa
aver organizzato in 5 anni di attività' decine di corsi semestrali, decine
di
seminari e workshop e aver contribuito a campagne contro la siae e il
copyright
come forma di limitazione della circolazione dei saperi, alla costruzione di
media center e spazi ad accesso pubblico a internet in giro per mezza
italia, a
sperimentazioni di ogni sorta con tecnologie e nuovi strumenti di
comunicazione
elettronica, a webradio e radio via etere, alla creazione di server
indipendenti, alla mayday nelle sue tre edizioni, come agli ultimi 5
hackmeeting (incontri annuali degli hackers italiani).

Altri ancora partecipano assiduamente a una rete chiamata Indymedia, il cui
nodo italiano (http://italy.indymedia.org) da 3 anni cerca di fornire uno
strumento a chiunque voglia raccontare la propria versione della realta',
attraverso un sito web, radio via etere e via web, produzioni video, e la
possibilità di partecipare alla gestione del sito e delle sue diverse
sezioni.
Nell'ultimo anno indymedia italia ha dato vita anche a pagine locali ,che
alcuni di noi hanno tentato di animare con gli eventi e i racconti di una
lombardia diversa da quella delle prime pagine dei giornali. Molti hanno
occupato negli ultimi anni diversi spazi nel territorio dell'isola e della
zona
Garibaldi, dal Laboratorio Studentesco Deposito Bulk, dal 1997 al 2000 ,
ora di
fronte al Cimitero Monumentale, in cui abbiamo ospitato esposizioni,
concerti,
ricerche universitarie, colletivi, studenti, biblioteche, studi d'arte,
cinema, teatro,iniziative di solidarieta', assemblee e chi piu' ne ha piu'
ne
metta, fino ad arrivare alle prime riunioni di quello che sarà' il progetto
Cantierisola; all'Ostello Autogestito e Casa Occupata Metropolix, in piazza
Minniti prima e in viale Zara poi, che ha portato in questo quartiere oltre
1000 giovani da tutto il mondo e l'idea di un ostello gestito dai ragazzi
per i
ragazzi.

Altri ancora collaborano da molti mesi ormai con i ragazzi e le ragazze di
Pergola e di Garigliano alla realizzazione di spazi come Connecta, un
internetpoint, al Sanantonio Rock Squat, che proprio oggi viene costretto a
scomparire dalla geografia dell'Isola, scacciato da interessi economici e
politici sul futuro del quartiere, o della stanza per fare webradio vicino
alla
caffetteria in via della Pergola 5.

E ancora non è finita. Altri lavorano da qualche anno sul concetto
diprecariato
sociale, con vite e lavori costretti a uno stato di precarietà permanente,
schiavi prima che lavoratori, debitori
prima che desideranti, vittime prima che individui liberi di scegliere la
propria vita e il modo di soddisfare i propri desideri e i propri bisogni.
Da
tre anni si chiamano a raccolta tutti i precari e coloro che si sentono tali
a
farsi vedere, a mostrarsi, a desiderare durante la parata del primo maggio
che
nell'ultima edizione del 2003 ha raccolto 30.000 persone.

Sabato e domenica Reload è aperto a tutti. E' uno spazio dove scambiare
idee,
domande e risposte, ma anche dove si potrà trovare
*wireless reality: non una falsa promessa delle telecom, ma vera connessione
*fai la tua radio: prendi il microfono in mano, porta i tuoi dischi e impara
a
fare una radio con il tuo computer.
*no alla scimmia, si al pinguino: windows ti droga? Il metadone non
funziona.
Passa a Linux. E puoi farlo anche gradualmente con Dynebolic.

Rassegna stampa
http://italy.indymedia.org/news/2003/10/400481.php corriere della sera
lunedì 13
ottobre
http://italy.indymedia.org/news/2003/10/400501.php il giorno lunedì 13
ottobre
http://italy.indymedia.org/news/2003/10/401476.php il manifesto martedì 14
ottobre



Reload!
reality hacking
http://reload.realityhacking.org

siamo dappertutto
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nos somos en todas las partes
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