Author: zed Date: Subject: [Cm-milano] il ciclo del senso
> Attenta. Usare le cose e le idee per moda e' diverso da usarle come
strumento di lotta politica. Ti ricordi i radicalchic? Loro erano radicali
per moda e guarda dove cazzo sono andati a infognarsi. Stessa cosa per i
socialisti yuppi, socialismo alla moda. I modaioli si insidiano, ti fregano
l'idea, la consumano e te la rendono inutilizzabile. Poi ti tocca
ricominciare da capo.
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certo, vero... ma che fine ha fatto chi faceva la lotta politica dura negli
anni settanta? dal '75 all '80 si è passati dal tutto al niente... va bene
la repressione... ma le pere e il riflusso politico culturale mica le
sparavano i caramba... i duri e puri li abbiamo già visti finir male anche
loro...
con calma... qui spesso si taglia tutto a fettoni belli grossi, si spara a
zero, nel mucchio, i modaioli, la lotta, i media, i flashmob olè, i
fighetti, i pacifisti arroganti e gli arroganti e basta, gli autosauri gli
scooter e gli anarcociclisti della zona centro ecc ecc. apocalittici e
integrati come diceva eco, però tutto insieme... io ho l'impressione che lo
scrivere qui in lista sia spesso molto simile in certe forme al mondo che si
critica aspramente.
se c'è un ciclo che va sempre è proprio quello del
senso-controsenso-nonsenso-senso... tutto ritorna su di sè, la distanza
presa è infinitesimale e immediatamente ricoperta. alzare il tono non
servirà a distanziarsi di più.
non so. fare nuovo, idee nuove. così forse sì. ma hai voglia a riuscire. ad
uscire dalla barbarie. non basta una bici la felpa e l'urlo. non più, magari
nemmeno mai. forse bisogna rischiare di trovarsi molto alla deriva. ma sul
serio. anche e sopratutto con la testa. però lucidi. provare almeno. boh.