[Lecce-sf] Comunicato Bari-Torino

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Author: Alessandro Presicce
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Subject: [Lecce-sf] Comunicato Bari-Torino
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Sent: Sunday, August 03, 2003 1:15 AM
Subject: [Cpt] Comunicato Bari-Torino


ABBATTERE I MURI, LIBERARE I CORPI.

Il 27 luglio a Bari Palese e nella notte tra il 28 e il 29 luglio a Torino,
in via Brunelleschi, la lotta dei migranti e del movimento contro i Centri
di detenzione amministrativa ha conseguito alcuni importanti risultati. La
presenza degli attivisti ha dato ai detenuti la possibilità di praticare
quell´istanza soggettiva di libertà che si esprime nei movimenti migratori,
evadendo da quelle carceri che la legge e la stampa si ostinano ancora a
definire centri di accoglienza. Nonostante quest´ipocrisia, si tratta di
vere e proprie carceri, luoghi di detenzione e segregazione funzionali al
controllo dei flussi della forza lavoro migrante. Non è un caso che il
governo Berlusconi abbia cercato di centralizzarne la gestione, impedendo ai
governi regionali di svolgere qualunque funzione di monitoraggio e
controllo. Un tentativo fallito, il quale tuttavia ratifica e persegue la
logica della legge Bossi-Fini: l´istituzione del contratto di soggiorno,
infatti, riducendo i migranti a mera forza lavoro asservita in tutto e per
tutto alle esigenze del mercato, non è altro che l´espressione di una
volontà di gestione politica degli interessi di parte capitalista, che
disegna una struttura amministrativa all´interno della quale i Centri di
permanenza temporanea svolgono una funzione fondamentale. Noi non cesseremo
mai di denunciare le atroci condizioni di esistenza subite al loro interno
dai migranti, costretti negli angusti confini di una roulotte o di un
container, in condizioni igienico-sanitarie disumane, privati della
possibilità di godere di un´assistenza legale, anche solo della possibilità
di conoscere le ragioni della loro detenzione. Abbiamo visto con i nostri
occhi a Torino, nel corso della manifestazione del 30 novembre, le gabbie
che i migranti sono finalmente riusciti ad abbattere. Abbiamo visto con i
nostri occhi a Bari, il 27 luglio, la roulottopoli picchiata dal sole,
riempita dai corpi di richiedenti asilo costretti nei recinti armati di una
zona militare, contro ogni convenzione internazionale.
Le azioni realizzate a Bari e a Torino sono state l´espressione di un
consenso che permette di mettere all´ordine del giorno la chiusura di queste
carceri, rivendicata sempre con forza dal Tavolo Migranti e dal movimento
nel suo complesso. Lo sciopero della fame avviato dai detenuti di Bari
Palese in appoggio ai compagni e alle compagne trattenuti dalle forze
dell´ordine, così come l´intervento dei compagni e delle compagne di Torino
a sostegno delle evasioni da via Brunelleschi, danno la misura della
solidarietà che si è espressa in quelle occasioni tra migranti e movimento,
della possibilità di un´azione politica dirompente capace di attraversare le
mobili frontiere dei centri.
Decine di migranti sono evasi da Bari e da Torino, e paradossalmente non
sarà possibile parlare di evasioni fino a che la propaganda istituzionale
parlerà di accoglienza, assistenza, permanenza temporanea. Ma oggi i
migranti e il movimento possono rivendicare una forza politica capace di
abbattere i confini della segregazione, fino alla chiusura del centro di
Bari Palese, decretata la mattina del 2 agosto dalle autorità locali; fino
alla radicale messa in crisi del centro di via Brunelleschi a Torino, uno
dei nodi più importanti di quella macchina del controllo che prende il nome
di Bossi-Fini-Berlusconi. Una forza politica che rivendicherà, fino alla
chiusura di tutti i centri, la parola d´ordine: NÉ QUI, NÉ ALTROVE!


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