[Cm-roma] Fw: notizieeeeeeee dall'altro mondo

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Author: warnever
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Subject: [Cm-roma] Fw: notizieeeeeeee dall'altro mondo
----- Original Message -----
From: "j c" <cittagrigie@???>
To: <warnever@???>
Sent: Wednesday, July 09, 2003 1:43 AM
Subject: notizieeeeeeee dall'altro mondo


> ciao warner! volevo scriberti tanto tempo prima, e'
> stata piu' di una settimana di pazzesca. adesso ho un
> momento per scribere, ma devo anche mangiare (e devo
> cominciare a fare il pane, perche' il pane qui o mi fa
> schifo o costa troppo!). comunque qui c'e' un piccolo
> resoconto delle mie esperienze finora "a casa mia",
> negli stati uniti. pazzia, adesso comincio a credere
> che sono tornata ma mi vorra' un po' di tempo ancora
> per sentirmi proprio "qui", ogni tanto viene un
> momento quando non ci credo che sono qua, sembra
> un'altra vita che sto vivendo... gli amici aiutano,
> la loro presenza mi tira dentro la realta'... e i
> progetti che sto iniziando, piano piano. ma so che
> questi giorni (di vita di mezzo) hanno anche un loro
> valore, sto cercando di camminare con cautela e non
> assimilarmi troppo velocemente. sono giorni strani e
> belli...
>
>      ho passato quasi una settimana a boston da mio
> fratellino, ho beccato anche altre vecchie amiche (ed
> amici, eh eh!) che vivono nel dintorno.  (aagguh,
> spero che l'italiano non mi stia fuggendo per
> sempre...!)  sono andata in sei biciclette a prestita
> in 8 giorni, ho sistemata (o cercato di sistemare) la
> bici di mio fratello, ho girato Boston che e' una
> bellissima citta' per la bici ma abbastanza
> pericolosa.  devo dire comunque che dopo Roma, nessuna
> citta' qui mi sembra molto pericolosa, la traffica
> Americana va piano in paragona, gli incroci sono senza
> dubbio segnalati meglio, e i segnali obbedito meglio
> dalle macchine.  non c'e niente come Piazza Venezia,
> dove tutte le macchine girano quasi senza semafori,
> senza (riguardo per le) linee dipinte delle corsie, a
> velocita' alte...

>
>     dopo un paio di giorni sono diventata molto
> impazienta con la mia esistenza ancora molto precaria
> a boston, sentivo fortemente la necessita' di non
> essere piu' in viaggio, di fermarmi in posto e
> cominciare a costruire, ri-costruire, o costruire da
> nuovo la mia vita a providence.  dopo le giornate
> passate col fratellino (la sua fidanzata ha una
> macchina e guida sempre, anche un pesso di strada che
> sarebbe 15 minuti a piedi!), e in una citta'
> americana, percependo meglio la delusione di massa che
> colpisce tutti noi... (la gente che va in giro sempre
> comperando, consumando, cercando l'identita', gli
> propri stessi, dentro le cose per cui pagano...  tante
> persone grasse grasse, non solo grande ma veramente
> sovrappeso, e come un epidemio che ci colpisce qui! e
> le macchine (le SUV, sport utility vehicle) qui che
> sono cosi' grossissime, con una sola persona dentro!)
> mi sono decisa (in modo un po' pazza, lo so) di non
> andare piu' in macchina... anche volevo fare
> un'esperienza del paesaggio americano, (o rifarlo,
> rivederlo) e perche' non potevo trovare una bici a
> prestita per fare il viaggio a providence (48 miglii,
> 80 km?) mi sono decisa di andare a piedi, almeno alla
> casa di un amico che vive a Canton, un terzo della
> strada verso providence...  sono partita con lo zaino
> da Cambridge che sta' al nord di boston.  ho raggiunto
> Roxbury (piu' al sud, ma ancora dentro la citta') dove
> un gruppo di donne mi ha consigliato di prendere
> l'autobus.  dicevo, "no, voglio camminare", ma
> finalmente una di loro mi ha dato (mi ha forzato di
> prendere) 75 centesimi (il prezzo del biglietto).  non
> potevo non prendergli e quindi, per rimanere onesta,
> dovevo prendere l'autobus.  era molto interesante,
> l'autobus mi ha dato l'opportunita' di parlare un po'
> con la gente in giro, che mi percepivano stranamente
> in quel quartiere (per la maggior parte di
> africani-americani), una ragazza bianca con cresta,
> scarponi, e zaino... ho fatto una conversazione
> interesante con un tipo che mi ha detto che anche lui
> fa dei giri in piedi, un'ora, un'ora e mezzo, per
> vedere meglio la citta' e vivere un po' meglio la
> vita.  a quel punto, avvicinava il tramonto, forse ho
> sprecato un mezz'ora aspettando il bus, ma e' stata
> per il meglio perche' i piedi erano gia' stanchissimi,
> con le nuove scarpe, e la durezza delle marciapiedi,
> l'asfalto, ecc, della citta'.  

>
>     l'autobus mi ha lasciata appena fuori la citta',
> mi sono ricordata di un fenomenon tutto americano, i
> sobborghi, che modo strano di costruire e di vivere,
> dove non ci sono i negozi sotto casa, devi andare in
> macchina per trovare qualsiasi cosa, tutti hanno una
> casa separata ma non usano lo spazio intorno per
> coltivare un'orto, o per gli alberi di frutta, ma
> fanno i "lawn", i prati suppongo diresti in italiano,
> verde perfetto, dato tanta acqua, e trattato con i
> chimici...  camminavo in quel prato chimico per dare
> un po' di rilievo ai poveri piedi, salutavo tutti e
> tutte come sempre e loro mi salutavano come gente
> dappertutto!  nella citta', prima di raggiungere
> Roxbury dove ho preso l'autobus, ho camminato per
> un'ora e 40 minuti, dove c'erano, come al solito,
> tanta gente a piedi e in bicicletta...  ma qui nei
> sobborghi, dove ho camminato per piu' di 2,5 ore, ho
> visto un paio di persone, forse due o tre, che
> andavano a piedi, tutti gli altri erano in dietro
> delle scherme di vetro di sicurezza.

>
>     mi sono fermata un paio di volte per fare lo
> stretching, una volta ho trovato lungo la strada
> (route 138) una stazione dei vigili di fuoco.  loro mi
> han dato un po' di acqua e un momento di riposo. 
> altrimenti, lungo questa strada, non c'erano i negozi,
> solo case grandi e solitare e ogni tanto, una
> cappannone di industria leggera.  poco primo del
> "interchange", l'intercambio dove la 138 (come una
> strada statale in italia) incrocia il route 95 (qui,
> una strada nazionale o "federal", grande e
> accesso-limitato come un'autostrada da voi, dove noi
> ciclisti non possiamo andare), c'erano un sacco di
> pompe di benzina ("gas stations", come si dice in
> italiano?), la' ho dato un'occhiata ad una cartina che
> mi raccorraggiava un po', e ho fatto una telefonata al
> mio amico che vive vicino, lasciando un messaggio... 
> le distanze sembravano grandissime, anche perche' non
> ero abituata ad andare in piedi, e le piedi mi davano
> un vero fastidio.

>
>      finalmente ho girato a destra, lasciando la 138
> per la strada che portava a Canton.  a quel punto era
> tutto buio, quasi gli undici di notte... (sono partita
> da cambridge alle 5:30 di sera (il famoso "P.M."!)
> dopo un paio di chilometri, qualcuno mi avvicinava
> dall'altra direzione, in bici e portando un'altra bici
> a mano... mio amico luke!  sana e salva, sono andata
> (IN BICI!) a casa sua (casa di sua madre) per mangiare
> e dormire.  

>
>     il giorno seguente, ho lavorato con lui per un
> paio di ore, aiutando un vecchietto che vive vicino,
> dipingendo la casa, lavorando un po' nell'orto.  "per
> un pugno di dollari..."  abbiamo sistemato una bici
> per me, una vecchia mountain-bike da bambino, dalla
> Toys-R-Us (un grande negozio di catena, che si chiama
> "Giocattoli-Siamo-Noi", che vende le bici di merda a
> prezzi bassi), con una sella alta alta e un
> portapacchi sistemato abbastanza bene in dietro per lo
> zaino! per continuare il viaggio verso providence. 
> adesso diventato un viaggio vero, lungo tre giorni,
> pieno di avventure.  sono partita la mattina seguente
> alle 8:00, in bici, il sole era gia' alta (almeno
> sembrava), anche qui adesso fa un caldo cane, piu' di
> 95 gradi, come gli alti gradi 30 da voi...   

>
>      era il 4 iuglio, il giorno di independenza
> americana, e tutti i negozi lungo la strada (allora
> Route 1, piu' grande, meno residenziale) erano chiusi.
>  ho parlato un po' con un vecchietto che vendeva
> frutta e verdura al lato della strada, un tipo
> amichevole... la strada era anche non tanto
> trafficata, forse a causa del giorno festivo.  ma le
> macchine c'erano, gli stadii sportivi grossissimi, gli
> edifici industriali o commerciali senza storia e senza
> umanita'... non molto diverso che da voi la' in
> italia, pero' qui, non ci sono anche le vecchie case e
> fattorie, le citta' vecchie che si vedono da lontano,
> i mercati, i centri piccoli, i bar (che mi mancano
> tantttooooo!!!), i panifici piccoli (che
> tristezza).... 

>
>      lungo la strada ho trovato una bandiera
> americana, caduta da una macchina suppongo (come tante
> tante, un paio di mese dopo l'11 settembre), e l'ho
> attacata alla bici, si sventolava bene, e andavo
> pensando dell'america per cui io attacco la
> bandiera...  invece di quella di guerra, imperialismo,
> capitalismo sfrenato, consumismo, macchine, cultura di
> massa.  perche' anch'io faccio parte di questo paese,
> e so che ci sono anche delle cose belle, non solo
> quelle cattive e destruttive...

>
>      finalmente (dopo 4 chiacchiere con un tipo
> marochino che lavorava nel negozino di una pompa di
> benzina), alle 12:30, sono arrivata a providence... ho
> passato il pomeriggio alla casa dei miei amici che
> hanno un'orto e sono bellissimi, fanno dei progetti ed
> iniziativi belle come Food Not Bombs (dove raccolgono
> verdura del mercato di agricoltori (una volta a
> settimana, gli piccoli agricoltori (non veri
> contadini, non so che parola usare??) vengono alla
> citta' dalla campagna per vendere verdura, miele,
> ecc), raccolgono pane dai panifici (che spesso fanno
> troppa roba, non vendono tutto), ecc, e fanno un
> pranzo vegana e buona, e lo presentano nel parco
> centrale della citta' (lo danno gratis) a tutti che
> hanno fame... come pic-nic per quelli senza tetto,
> studenti, gente "normale", o chiunque viene a
> mangiare...)

>
>     aaagh, non so come spiegare bene queste cose, mi
> dispiace.  comunque ho passato un "Fourth of July"
> molto bello, abbiamo visto i fuochi artificiali in
> tutti le parti della citta' dal tetto del edificio
> dove vivevo l'anno scorso...  era un buon modo di
> tornare a Providence!  adesso sto ri-sistemando la
> vita, rivedendo amici ed amiche, ho ritrovato tutti i
> bagagli.  anche la bici che dopo di sistemare bene la
> ruota in dietro che era stortissima, e di gonfiare le
> gomme, mi sta portando troppo bene attraverso la
> citta' (specialmente dopo la mountain-bike di
> Toys-R-Us).   non c'e l'ho ancora una casa,
> un'appartamento sta per aprire all'inizio di agosto,
> un'altro spazio (piu' interesante, con altri artisti e
> musicisti) all'inizio settembre, sto cercando di
> trovare un modo di fare un'istallazione nella vecchia
> galleria (piccolissima ma carina!) di providence, mi
> sto preparando un'applicazione per una mostra... 
> adesso resto a casa di degli amici, sul divano come
> spesso!  sto facendo i biscotti per loro, e adesso
> comincio col pane... quindi loro sono contento di
> avermi come ospite!  

>
>      la storia sta' per continuare, non posso dirti
> come finiranno tutte quelle cose, perche' neanch'io lo
> so a questo punto.  devo comunque lasciare il
> computer, il laboratorio climatizzata della
> universita' mi sta facendo impazzire un po'... quindi
> ti saluto e spero che tutto vada bene, e piu' di bene.
>  scribimi e dimmi come va il lavoro come portiere,
> come va tutto, la massa critica... e se puoi, fa
> girare questa email alla list, non posso controllarla
> piu' da questo indirizzo...  o almeno, fallo girare a
> quelli della massa.  mi mancate tutte e tutti... 
> warnere, non so come andra' la vita qua, e' tutto una
> questione.  pero' una questione bella, strana, e nuova
> per me...  

>
>     quando sistemo il laboratorio di serigrafia, vi
> spedisco qualcosa di bello... forse la giacca di
> gabriele arrivera' a casa tua, se puoi portargliela...
>  e chiede a nunzio come fare la pasta madre, non lo
> ricordo bene, stasera faro' un tentativo ma non so
> come funzionera'.  

>
>      a presto.....

>
>            un bacione ..... jean

>
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