Mi pare interessante... da Patrizia di Nettuno.
Cris
ps: ma non eravamo in "ferie"?
> IL BUIO OLTRE LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ENEL
>
> I tagli di energia elettrica effettuati il 26 giugno scorso alle utenze
domestiche sono del
> tutto ingiustificati e
> costituiscono un ricatto verso tutti i cittadini.
>
> E' FALSO
> -che in Italia non ci siano centrali elettriche sufficienti a soddisfare
la richiesta di potenza
> sulla rete: ci sono
> 72.000 Mw installati e il picco di giovedi 26 giugno è stato di 52.000 Mw.
Il margine operativo
> è del 38%! Anche
> considerando le centrali in manutenzione (2.800 Mw) e quelle in
riconversione (5.500 Mw) il
> margine operativo è ancora
> superiore del 26% al picco di potenza.
> -che il distacco della fornitura dalla Francia sia stato improvviso e tale
da mettere in crisi
> la rete nazionale:
> l'Electricitè de France ha avvisato 48 ore prima e la potenza venuta a
mancare era di soli 800
> Mw, cioè pari a circa
> 1,5% del picco registrato, valore facilmente recuperabile aumentando di un
inezia le prestazioni
> degli impianti termici.
> -che esista "un piano" di emergenza del gestore della rete (GRTN) e che
questo piano consenta
> alle società distributrici
> di staccare l'energia a loro piacimento.
>
> E' VERO
> -che gli obblighi del servizio elettrico non sono più vincolanti per le
società di produzione e
> distribuzione: agli
> inizi degli anni '90 (gestione nazionale Enel) l'interruzione media per
utente era di 110
> minuti/anno; nel 1998 tale
> valore era salito a234 minuti/anno e nel 2001 è sceso a 181minuti/anno
solo perché l'Autorità
> per l'energia dà degli
> incentivi economici per ridurre le interruzioni!
> -che i produttori di energia tengono fermi i loro impianti perché ricevono
comunque un
> indennizzo per la "disponibilità
> di potenza" (senza produrre energia) e le multe che eventualmente pagano
sono irrisorie se
> paragonate al danno di
> sottrarre energia alla rete.
> -che ci sono domande di costruzione di nuove centrali o per ripotenziare
le vecchie pari a circa
> 60.000 Mw, ma non c'è
> nessuna voglia di farle fino a quando non sarà deciso un cospicuo aumento
di tariffe che sono
> già le più alte d'Europa.
> -che le reti di distribuzione locale fanno acqua perché dal 1996
(privatizzazione dell'Enel)
> sono stati drasticamente
> ridimensionati gli investimenti già programmati e il personale del settore
elettrico è diminuito
> di circa 40.000 unità.
>
> Questi sono i frutti delle scelte liberiste e della privatizzazione
dell'Enel volute dal
> centrosinistra e peggiorate dal
> centrodestra. Il settore elettrico è in mano ad un oligopolio com'era
prima della
> nazionalizzazione del '62 (Enel,
> Edison -Fiat,Endesa, Acea-Electrabel,Asm) ed altre concentrazioni si
annunciano, mentre
> scompaiono tutti i connotati di
> quello che era un servizio sociale. Tutti gli annunciati vantaggi del
libero mercato si sono
> dissolti in pochi anni;
> niente di quanto promesso è stato attuato ed ora si agita la minaccia del
buio per superare le
> contraddizioni interne a
> uno schieramento di potere che va dalla Lega lombarda alla Lega delle
cooperative rosse. Si
> vuole porre la fiducia sul
> decreto Marzano (impallinato da 700 emendamenti di opposizione e
maggioranza) che consente mano
> libera nella costruzione
> o ammodernamento di nuovi impianti (abbassamento dei vincoli ambientali),
facilita l'uso del
> carbone e riconosce soldi
> ai comuni che accettano l'insediamento di una centrale.
> In questo contesto qualcuno ripropone il nucleare mentre si è aperta la
lotteria delle Regioni
> per "sistemare" le
> scorie nucleari della passata stagione "atomica" italiana. E la politica
energetica? I vincoli
> ambientali? Lo sviluppo
> sostenibile? Roba da convegno, discorsi da intrattenimento serioso, tanto
a Bruxelles si è già
> decisa l'apertura totale
> del mercato elettrico europeo dal 2004 per i clienti non vincolati e dal
2007 per quelli
> domestici (vincolati) e i
> sostenitori più accaniti sono stati quelli del centrosinistra!
> Altri si appellano al protocollo di Kioto e alle direttive UE sulle
energie rinnovabili per
> ridurre sprechi, distorsioni
> e inquinamento. Ma i limiti del protocollo di Kioto saranno largamente
superati dalla UE (gli
> USA non l'hanno mai
> accettato) e le direttive sulle energie rinnovabili sono ampiamente
raggirabili attraverso la
> compravendita delle "quote
> ambientali" vale a dire che se in Italia si impiega più carbone o gas
(dunque si inquina di più)
> basterà comprarsi quote
> di rinnovabili all'estero (Austria, Spagna, Danimarca, Olanda) per
rientrare nei limiti europei.
> Enel ha già comprato un
> parco eolico in Spagna ... tanto il carbone lo mette a Civitavecchia.
> Ma si può essere contro gli sprechi di energia senza prendere di petto una
volta per tutte la
> società degli sprechi? Si
> può accettare che l'energia elettrica sia considerata una merce come le
altre e poi lamentarsi
> che il mercato elettrico
> non favorisca le energie rinnovabili?
> Non ci saranno benefici dalle fonti di energia rinnovabili se
contestualmente non si sottraggono
> alla logica del
> profitto beni essenziali come l'acqua e l'elettricità che devono tornare
e/o restare in mano
> pubblica e questo vuol dire
> in primo luogo battersi contro tutte le privatizzazioni passate e/o
future.
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> 30.06.03 COBAS ENERGIA
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