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Date: Fri, 27 Jun 2003 16:10:12 +0200
From: Alberto Popolla <apopoll@???>
----- Original Message -----
*From:* Alberto Popolla <
mailto:apopoll@tin.it>
*To:* alessandro.curzi@???
<
mailto:alessandro.curzi@liberazione.it> ; lettere@???
<
mailto:lettere@ilmanifesto.it>
*Sent:* Friday, June 27, 2003 4:09 PM
*Subject:* sulla zona a traffico limitato
SULLA ZONA A TRAFFICO LIMITATO
In questi giorni, nello storico e popolare quartiere di S. Lorenzo a
Roma, =E8 stata avviata la chiusura del traffico automobilistico ai non
residenti dalle 20.00 alle 3.00, dal mercoled=EC alla domenica, la
cosiddetta Zona a Traffico Limitato ZTL. Come immaginabile questo
provvedimento ha suscitato consensi e proteste, dibattiti e prese di
posizione, con i residenti, generalmente, a favore della chiusura e i
gestori di pub, ristoranti e pizzerie, non tutti chiaramente, contrari o
comunque critici rispetto al provvedimento adottato dal municipio.
Ora, io vorrei partire un po' da lontano, prenderla alla larga diciamo
cos=EC.
Non c'=E8 dubbio che la situazione ambientale e economica dell'intero
sistema sia andata peggiorando in questi ultimi anni del secolo ed i
primi del nuovo: l'affermarsi di un movimento globale che ha iniziato a
contestare, a partire da Seattle, le istituzioni internazionali ed i
governi nazionali responsabili dell'attuale modello di sviluppo ne =E8
allo stesso tempo la lampadina d'allarme di una situazione sempre pi=F9
insostenibile e la concreta speranza di un mondo diverso, di un
cambiamento. L'aumento dei tassi d'inquinamento atmosferico (con il
boicottaggio da parte degli Stati Uniti degli accordi di Kyoto gi=E0 di
per se insufficienti), il surriscaldamento del pianeta, il divario
sempre pi=F9 largo tra occidente ricco e resto del mondo,
l'insostenibilit=E0 del nostro tenore di vita per il resto del pianeta, l=
e
guerre, insomma l'aggravarsi dello stato di salute del pianeta =E8 dovuto=
ad un modello di sviluppo certamente sbagliato, possibile solo per una
piccola parte dell'umanit=E0, a spese della maggioranza. Ed =E8 un modell=
o
di sviluppo che ha alla sua base il petrolio; l'ultima guerra, al di l=E0=
di tutte le falsit=E0 dette e che ora stanno affiorando, =E8 stata condot=
ta
certamente per l'appropriazione delle grosse quantit=E0 di petrolio
presenti nel suolo iracheno. Ora, contrariamente a quello che si pensava
fino a non molto tempo fa, la possibilit=E0 di modificare ed iniziare a
cambiare questo modello di sviluppo non =E8 pi=F9 interamente affidata
all'eventuale presa del "Palazzo d'inverno": uno degli elementi di
novit=E0 del movimento dei movimenti =E8 la presa d'atto delle potenziali=
t=E0
e delle responsabilit=E0 anche individuali affinch=E9 un altro mondo
possibile si cominci a praticare fin da subito. L'acquisto di prodotti
equosolidali, le pratiche di boicottaggio, le critical mass, il consumo
critico, ma anche l'esposizione delle bandiere della pace e l'aumento
del volontariato sono l'affermarsi di una pratica che fa leva anche sul
comportamento quotidiano di ognuno di noi, l'affermarsi di un mondo
diverso a cominciare dal nostro stile di vita. Quindi qualsiasi azione,
individuale, collettiva o istituzionale, che tenda a ridurre l'uso
privato dell'automobile, a liberare zone della citt=E0 dall'inquinamento
acustico ed atmosferico, a favorire un modello di comportamento
differente dall'attuale, secondo me va sostenuto. Non c'=E8 bisogno che
scriva quanti costi gravino sulla collettivit=E0, in termini di morti e
feriti cos=EC come d'inquinamento e di malattie, a causa dell'automobile,=
ed anche dei motorini e delle moto; basta leggere ogni giorno i
giornali. Finalmente un municipio, qui a Roma, adotta una politica
intelligente, di limitazione delle auto, in un quartiere che gi=E0 paga u=
n
tributo altissimo alla civilt=E0 dell'automobile con la presenza della
tangenziale, autentico mostro da abbattere. Le preoccupazioni dei
gestori di esercizi pubblici sono s=EC da prendere in considerazione, ma
tenendo fermo il fatto che indietro non si torna, che la ZTL semmai va
estesa a tutta la settimana e a tutto il quartiere. A chi invoca il
parcheggio gratuito, o migliori e pi=F9 ampi parcheggi di scambio (da
notare che un quartiere piccolo come S. Lorenzo ha tre grossi parcheggi
nelle immediate vicinanze, la zona dell'universit=E0, il Verano e L.go
Passamonti-scalo S. Lorenzo) va risposto che semmai un' azione da
intraprendere =E8 quella di aprire una vertenza con l'Atac in modo da
aumentare le corse notturne degli autobus, perch=E9 l'obiettivo =E8 quell=
o
di ridurre l'uso dell'automobile non di spostarlo altrove. Una politica
intelligente da parte dei gestori dovrebbe essere quella di organizzare,
con il Municipio, delle iniziative in strada propagandando cos=EC il prim=
o
quartiere di Roma libero dalle automobili e (quasi) interamente
disponibile alle persone, libere finalmente di passeggiare da un locale
all'altro senza l'assillo e lo smog o il rumore delle macchine
(purtroppo non ancora dai motorini, responsabili anche loro di
inquinamento atmosferico ed acustico). Insomma, in una citt=E0 che ha
sempre dovuto lottare per sottrarre dei suoi spazi all'oppressione delle
automobili, va rivendicata con forza una scelta differente, da esportare
in tante altre zone, di un quartiere pi=F9 a misura d'uomo, pi=F9 vivibil=
e,
pi=F9 sano.
Alberto Popolla