[Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime

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Author: Carlo Mileti
Date:  
Subject: [Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime
con un pò di ritardo m'inserisco in questa dialettica sostenendo sempre e
con maggior convinzione la forza della nonviolenza. e non perchè altri
modelli di lotta siano falliti e/o non hanno significato quel cambio di
rotta sperato (se guardiamo all'america latina, anche le migliori esperienze
del sandinismo in Nicaragua o del Farabundo Marti in salvador significano
questo), ma e soprattutto perchè la lotta nonviolenta parte da un
presupposto: quello cioè di analizzare la realtà, comprenderne le dinamiche,
identificarne gli interessi strategici e - soprattutto - decidere di non
collaborare con quel/quei sistemi. Questo è una pratica che ha bisogno di
tempo e sedimentazione per essere vincente, ha bisogno cioè di capacità
progettuali e strategiche che non s'impatanano in sterili personalismi o
congetture ingessate, nè tantomeno su facili momenti d'esaltazione o
altrettanto facili momenti di depressione (personale e/o collettiva) Non si
vive del momento quanto di una pratica quotidiana contagiosa......se infatti
non riusciamo a contagiare la realtà intorno a noi rischiamo solo di girare
su noi stessi senza produrre nessuno dei cambiamenti che auspichiamo. E
allora, per es. se parliamo di classe operaia....qual'è (se c'è) oggi una
classe operaia, perchè si è astenuta dal voto lo scorso 19 giugno e perchè
si è lasciata e si lascia intarppolare dalle illusioni berlusconiane (forse
è bene ricordarcelo, questo governo è stato messo su anche dalle "masse"
operarie e conatdine di questo sud....che guarda caso risulta essere quello
meno avvantaggiato da questo governo; ma ancora è forte l'illusione del
facile tornaconto, dell'arrivare - scimmiottando - dove il potere brilla e
dove promette di farlo brillare anche per altri.....). Perchè non riusciamo
a rendere politica attiva le nostre battaglie, e perchè i politici del
consumismo si trovano insieme quando bisogna difendere lo status quo o
scimmiottare solidarietà senza sapere/capire ciò che il senso della parola
solidale significa......potremmo continuare e potremmo farlo a lungo,
accorgendoci che tutto questo strato di "incultura" generale fa parte di una
sedimentazione costruita nel tempo e con/su interesse.....la lotta
nonviolenta punta allo stesso obiettivo, destrutturare, decotruire e
decomporre questi meccanismi di alienazione, solo infatti una coscenza
critica e autonoma è veramente e autenticamente rivoluzionaria.

carlo
----- Original Message -----
From: "luca ruberti" <loukas2@???>
To: <forumlecce@???>
Sent: Wednesday, June 18, 2003 7:20 PM
Subject: Re: [Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime


> non sostengo di vivere in una società "civile e democratica", rosario.
> le ultime che inoltri dall'ilva di taranto (che riescono a parlare

comunque
> di iniziative di lotta sindacale civile e nonviolenta), la tua stessa
> esperienza personale, confermano anche a me il contrario.
> il senso di impotenza misto a rabbia, di inadeguatezza rispetto alla
> complessità del momento ed alle tendenze, ai rapporti di forza non
> esattamente incoraggianti che pure provo non riesce - nonostante tutto -

ad
> allontanarmi da certe opzioni.. conoscendoti poi come persona mite, sono
> convinto pure del mero valore di sfogo delle tue parole.
> luca
>
>
> ----- Original Message -----
> From: "Rosario Gallipoli" <r.attanasio@???>
> To: "socialforumlecce" <forumlecce@???>
> Sent: mercoledì 18 giugno 2003 15.15
> Subject: [Lecce-sf] Fw: [movimento] ilva ta-ultime
>
>
> > "Sono giovani operai AMMAZZATI per la logica del profitto di padron

RIVA"
> > Non vi rendete conto di quanto incredibile e spaventosa sia questa

logica
> e
> > voi continuate a chiamarla "Societa Civile e democratica" Ma fatemi la
> > cortesia e alzate un pò le chiappe dalle vostre sedie dietro una
> scrivania,
> > LUCA ,ALESSANDRO, TOMEO ecc.venite a lavorare con me sù di una

impalcatura
> > nel terrore di dover cadere e non essere neanche assicurati, io lo

faccio
> da
> > oltre quarant'anni e non ho neanche dieci anni di contributi per giunta

di
> > quando stavo emigrante all'estero. O almeno evitate di dire che siete
> > Marxisti, non vi collocherei neanche ai socialdemocratici
> tedeschi.Rosario.
>
> > ----- Original Message -----
> > From: "slai cobas Taranto" <cobasta@???>
> > To: "movimento" <movimento@???>
> > Sent: Tuesday, June 17, 2003 8:32 PM
> > Subject: [movimento] ilva ta-ultime
> >
> >
> > gli operai del reparto man- ghisa rifiutano di tornare al lavoro nel
> reparto
> > della morte -pressioni dei dirigenti sindacali sui lavoratori
> > massiccia sottoscrizione alla port. D della raccolta firme per le
> dimissioni
> > delle RSU e presenza dello slai cobas
> >
> > Non permettiamo che Pasquale e Paolo siano morti invano
> > Non sono morti per fatalità, né per errore umano, né per colpa degli
> operai
> > delle ditte appaltatrici.
> > Magistratura/ Ispettorato/Periti/ facciano bene il loro mestiere! Gli
> stiamo
> > con gli occhi addosso!
> > Sono giovani operai AMMAZZATI dalla logica del profitto di padron Riva!
> > Ogni giorno giovani operai spesso ancora in formazione lavoro vengono
> > buttati a lavorare a rischio dentro e vicino ad impianti non in

sicurezza
> o
> > con scarsa manutenzione, che vengono sfruttati fino all¹osso e non

vengono
> > rinnovati fino a loro esaurimento. E¹ una fortuna se gli incidenti non
> sono
> > ancora maggiori
> > Morire schiacciati sotto una gru che si è addirittura spezzata non ha
> niente
> > a che fare con la naturale pericolosità di un grande stabilimento
> > siderurgico.
> > E¹ un crimine che si poteva evitare e che ha dei responsabili! Era stata
> già
> > denunciata la pericolosità di quella gru, un capo aveva minimizzato e
> > invitato a lavorare comunque, ne vorremmo sapere il nome
> > Per Riva vale molto più risparmiare su un impianto, sui costi di
> > manutenzione, che la vita dei lavoratori.
> > Non possiamo, né vogliamo continuare a piangere i morti, a contare i
> > feriti,né a costruire una massa di invalidi e malati di tumore del

futuro.
> > Si é scioperato, ma non abbastanza, ricatti e paura tra molti giovani
> > lavoratori, ma anche forme di opportunismo e insensibilità non
> > giustificabili
> > Taranto avrebbe dovuto fermarsi per onorare questi ultimi suoi figli
> caduti
> > sull¹altare dello sfruttamento! Che dire poi di quei due sindaci di
> > Fragagnano e San Marzano, che non hanno voluto dichiarare il lutto
> cittadino
> > .. vergogna !
> >
> > E¹ ora ? Direzione e capi che ricattano gli operai con la precarietà

dei
> > contratti in formazione lavoro e a tempo determinato, che chiedono il
> lavoro
> > in ogni condizione..... sono sempre lì.
> > La lotta deve essere vera prolungata e mirata, deve servire a cambiare
> > qualcosa di sostanziale in questa fabbrica. Si fa chiaro che all¹ombra

del
> > nuovo piano industriale, dell¹accordo di programma con Fitto e Di Bello,
> > padron Riva vuole solo mettere a tacere la città, bloccare le inchieste
> > giudiziarie e fare come sempre solo i suoi affari. Annuncia assunzioni

ma
> > intanto tutto in fabbrica é all¹insegna del massimo sfruttamento,
> > insicurezza; ma intanto mette in ferie forzate e mobilità, minaccia

nuova
> > cassa integrazione, blocca l¹integrativo, vuole solo e sempre contratti
> > precari.
> > Grande é la responsabilità dei sindacati confederali, delle rsu, degli

rls
> > in un atteggiamento impotente, incapace ma anche spesso complice con la
> > Direzione aziendale e capi. Fortissima é stata in fabbrica, ai picchetti
> la
> > critica ai dirigenti confederali.Con che coraggio si sono presentati ai
> > cancelli Palombella (UILM) e un certo Lazzaro ( segr.FIM).? L¹accordo
> > firmato da FIM/UILM per i metalmeccanici dice Si alla precarietà e

accetta
> > un ridimensionamento e peggioramento della 626 (legge per la
> > sicurezza)Questi dirigenti sindacali invece che rappresentare interessi

e
> > volontà dei lavoratori si sono trasformati in ufficio stampa e ufficio
> > personale dell¹azienda
> > .
> > Dobbiamo organizzare una vera ribellione collettiva dei giovani operai,
> una
> > lotta vera.
> > Serve un sindacato di classe in mano ai lavoratori, che non ha scheletri
> > nell¹armandio - anche la FIOM i suoi uomini, i suoi delegati ce

l¹hanno -
> un
> > sindacato che non ha compromessi con l¹azienda da mantenere in cambio di
> > favori ricevuti, fossero pure assunzioni.
> > Occorre che non si sia ipocriti anche come giovani e lavoratori , serve
> ora
> > organizzare un cobas di massa, serve lo slai cobas che ha già inchiodato
> > Riva in tribunale sulla vicenda palazzina laf e ex-nuova siet e che da
> > sempre opera ai cancelli con pazienza e tenacia
> > Bisogna firmare massicciamente per rinnovare le RSU per assicurare la
> > presenza nuova e fresca dello slai Cobas.
> > Lo dobbiamo a Pasquale e Paolo che non ci sono più, dobbiamo poter

lottare
> > con l¹impegno di non fermarci fin quando non ci siano più morti in
> fabbrica
> >
> > slai COBAS via rintone 22 sede aperta giovedì-martedì ore 17.30-19.30
> > in altri giorni e altri orari telef. 099-4792086 cell. 3475301704
>
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