[Cerchio] Torino: indietro savoia!

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Author: Umanità Nova redazione torinese
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Subject: [Cerchio] Torino: indietro savoia!
Indietro Savoia!

La famiglia Savoia rientra in Italia, e nei giorni 18 e 19 giugno farà visita a Torino.

Vogliamo ricordare a tutti alcune vicende passate ed altre più o meno attuali, per meglio guardarci da quali potrebbero essere quelle future. Un invito a sfogliare i libri di storia, per esempio, per ricordare la feroce repressione del "brigantaggio" dopo l’Unità, le leggi crispine, le cannonate del 1898 contro il popolo milanese, le stragi proletarie d’inizio secolo, la legittimazione della marcia su Roma e l’appoggio al Fascismo, la creazione dell’Impero, l’uso dei gas contro i ribelli etiopi, le leggi razziali, l’entrata in guerra a fianco di Hitler, la vile fuga a Brindisi. Cose di tanto tempo fa? La famiglia Savoia non ha certo smentito la tradizione di cui va orgogliosamente fiera, e nel periodo dell’esilio ha continuato a esercitare quella politica di rafforzamento del potere che più gli si addice, e ad esercitare i diritti-delitti che solo il suo status sociale permette. Parliamo per esempio di affari, di guadagni, di chi non lavora ma sfrutta la ricchezza provenient!
e da i
nnumerevoli rapine storiche ai danni del popolo e si arricchisce vendendo armi. Parliamo dei rapporti fra Vittorio Emanuele e il conte produttore di elicotteri da guerra Corrado Agusta, il suo più famoso mentore. Parliamo della tessera 1621 della P2, intestata a "Savoia Vittorio Emanuele, casella postale 842, Ginevra", e sembra addirittura che questo signore abbia raggiunto il terzo grado della gerarchia massonica, oltre a bazzicare anche nella loggia di Montecarlo, altro club esclusivo dei mercanti internazionali di armi. Parliamo ancora di quell’agosto 1987 in cui il malcapitato Dick Hammer, giovane velista tedesco, muore per un colpo di fucile scappato al principe dal suo yacht durante un litigio. Cose che capitano, come l’inevitabile assoluzione dopo il processo. I reali non finiscono certo in gabbia, lo sappiamo: le prigioni le hanno inventate loro. Ora, di fronte alla rigida sigillazione delle frontiere nei confronti dei migranti, che possono sfuggire alla fame, alla p!
ersecu
zione politica e alla barbarie dei paesi colonizzati dal capitalismo occidentale solo se chiamati a lavorare come schiavi per gli italiani, come mai questi oziosi per dinastia sono così tanto graditi al Governo da spingerlo a far di tutto, fino a cambiare la Costituzione, pur di farli rientrare? Noi anarchici siamo da sempre attenti a studiare i meccanismi del potere, e non possiamo rimanere indifferenti di fronte al vento reazionario che lo Stato soffia ogni giorno contro gli oppressi, i lavoratori, i migranti, i poveri, gli esclusi di sempre. È opinione diffusa che i Savoia appartengano al passato e non possano più costituire un pericolo: noi pensiamo invece che siano solo uno dei tanti tasselli che silenziosamente, in modo sottile e apparentemente innocuo, legittimano e rafforzano il potere. Il rientro in Italia dei Savoia significa totale agibilità politica, nuovi affari e nuove rapine, la possibilità di riacquistare territori ormai divenuti pubblici, di apparire in tele!
vision
e, di diventare un riferimento culturale per tutti. Può sembrare cosa da poco, ma sono questi i sistemi con i quali le democrazie si reggono: con la dittatura morbida della manipolazione mediatica, del revisionismo storico, del potere dell’immagine. La storia viene lasciata ai libri, la memoria è ridotta a fumoso ricordo di un tempo intangibile, i testi scolastici vengono cambiati, l’ex-capo del Fronte della Gioventù diventa vicepremier, il 2 Giugno sfilano in parata i reduci di El Alamein, piazza Gramsci diventa piazza Gentile, e in Italia c’è di nuovo una famiglia reale. La storia si cancella? Noi anarchici non ci opporremo certo alla libera circolazione di nessuno, ma la storia intendiamo ricordarla bene, e vogliamo ricordare come il popolo fece sempre resistenza al potere e al privilegio, e vogliamo ricordare con sincera commozione quel 29 Luglio 1900 in cui Gaetano Bresci si fece tirannicida di Umberto I di Savoia.

W Bresci!

Torino: cena antimonarchica
Venerdì 20 giugno alle ore 20 nei locali della Federazione Anarchica Torinese in corso Palermo 46 si terrà "indietro savoia!" cena antimonarchica. Mentre il faccendiere (nonché assassino dell’isola di Cavallo) ed il suo degno rampollo verranno, da "privati cittadini" ospitati dal presidente della regione Piemonte l’italoforzuto Ghigo, gli anarchici berranno e mangeranno in ricordo di Gaetano Bresci. Il ricavato della cena andrà a sostegno delle spese legali nella causa per la sede di corso Palermo. È necessaria la prenotazione. Per prenotare telefonare allo 011 857850 oppure 3386594361 oppure passare in sede il giovedì sera.

Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46, tel.; e-mail fat@???
www.federazioneanarchica.org
La sede è aperta ogni giovedì dopo le 21,30