Author: Flow System by way of autonomen <autonomen@libero.it> Date: Subject: [Badgirlz-list] Argentina: articolo OSL sulla donna
Da: "OSL" <libertaria@???>
Tratto da EN LA CALLE N=B048 giugno 2003. Organo dell'anarchismo
organizzato in Argentina. A un anno del massacro di Avellaneda.
Dario e Maxi. FIGLI DEL POPOLO.
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DONNE
Donne nelle fabbriche che, riprendendo la nostra forza lavoro,
scopriamo che produciamo pi=F9 e meglio senza il padrono.
Donne nelle picchette, allattando i nostri piccoli mentre
costruiamo il futuro.
Donne nella strada che occupano le quartieri abbandonate per
dare una casa degna alle nostre figlie e ai nostri figli.
Donne nelle quartieri che, come la compagna Susana Abalo di
Rosario, vanno creando organizzazione contro la repressione
della polizia e che pagano con la tortura, le aggressioni e le
vessazioni, l'irreverenza di essere pi=F9 forti del terrore.
Donne nelle assemblee di quartiere che intervengono e resistono,
lavorando giorno dopo giorno con amore e sforzo per mandare
avanti i progetti di tutti e tutte.
Donne nelle case, lavorando senza alcun riconoscimento, senza
salrio, senza ferie e neanche si chiama lavoro, solo ancora un
altro compito che pare sia naturale per noi.
Donne nelle scuole di Entre R=EDos che fanno sciopero per avere un
salario degno che permetterebbe che i loro figli e le loro
figlie non soffrano denutriti ( e non =E8 una figura letteraria, =E8
la realt=E0!)... Altre donne in altre scuole che lottano per
educare senza sessismo.
Donne nelle librerie, nelle case, nelle biblioteche, nelle
piazze, nelle scuole, che si uniscono e pianificano l'azione...
Donne nelle strade che si uniscono e si organizzano per
rivendicare il diritto di decidere le questioni che riguardano
il proprio corpo, che lottano contro la dominazione e
l'oppressione di genere che soffrono per il solo motivo di avere
genitali diversi da quelli dei maschi.
Donne nei periodici anarchici che parlono alle loro sorelle e ai
loro compagni delle nostre lotte, quelle grande come quelle
quotidiane.
Donne che stanno da tutte le parti, anche se alcuni pugni sono
impegnati a scrivere una storia che assicura la loro parte, e
che pretendono insegnare a noi donne di che cosa ci dovremmo
occupare.
Le donne della nostra classe continueranno come sempre e pi=F9 che
mai a lottare per un mondo veramente giusto, senza sfruttamento
e senza oppressione.
Sentite dunque i nostri pugni che colpiscono con forza, che
buttano gi=F9 le porte dei commissariati dove sono detenuti le
nostre compagne e i nostri compagni, le nostre sorelle e i
nostri fratelli di classe! Sentirete le nostre grida ogni qual
volta una di noi viene colpita, violata o muore nella
clandestinit=E0 per aver tentato di interrompere una gravidanza
indesiderata.
E niente vi impedir=E0 di sentirci. Perch=E9 =E8 cos=EC, con i nostri
corpi, che scriviamo la nostra storia.