[Cerchio] Fw: [docenticasanova] Ascoltare l'arcobaleno, vi r…

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Author: Tuula Haapiainen
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Subject: [Cerchio] Fw: [docenticasanova] Ascoltare l'arcobaleno, vi racconto i miei colori
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da un mio collega..

----- Original Message -----=20
From: gigiloco@???=20
To: docenticasanova@??? ; fdelduca@??? ; laudato ; =
luisa62@??? ; maurizio cimmino=20
Sent: Saturday, October 12, 2002 3:34 PM
Subject: [docenticasanova] Ascoltare l'arcobaleno, vi racconto i miei =
colori




Ricevo da un non vedente questo articolo da lui scritto per una rivista.
Spero che vi faccia piacere leggerlo.




Ascoltare l'arcobaleno, vi racconto i miei colori.



Spesso mi =E8 stata rivolta la fatidica domanda su cosa fossero per me =
i colori, su come li percepissi, su quale posto occupassero nel mio =
mondo dato che, essendo cieco dalla nascita non li ho mai visti.

Ora rivolgo , ad alta voce questa domanda a me stesso e scrivo questo =
pezzo, in cui riflessioni, ricordi, persone, pensieri confluiranno =
liberamente e cercheranno di aiutare me stesso, e chi avr=E0 la bont=E0 =
di leggerlo a capire cosa siano per me i colori.
IN primo luogo vorrei sgombrare il campo da un pre giudizio assai =
dannoso, molti credono che il nostro mondo sia un mondo buio, =
radicalmente connotato e segnato dalla assenza, dalla mancanza, da quel =
non che precede la parola vedente e rappresenterebbe una sorta di =
chiavistello nei confronti di tutte le sensazioni visive.
Tale pre giudizio, purtroppo non =E8 diffuso solo tra le persone =
vedenti, ma =E8 alimentato, anche da noi, se qualche anno fa una =
iniziativa lodevole organizzata dall'unione italiana ciechi, che voleva =
mostrare il nostro mondo hai vedenti, =E8 stata intitolata dialogo nel =
buio.
In quel titolo , naturalmente nell'immaginario collettivo dei =
visitatori, non sar=E0 rimasta la parola dialogo, che alludeva ad una =
diversit=E0 comunque componibile e capace , se nutrita dall'ascolto, di =
trasformarsi in ricchezza ma il termine buio, con tutti gli echi =
sinistri che evoca: dalle infantili paure del buio, alla suggestione =
della notte non solo esteriore ma anche interiore.
Il nostro mondo non =E8 buio semplicemente per il fatto che non conosce, =
almeno in prima approssimazione, la capacit=E0 rischiarante della luce =
che, illuminandoli , fa essere e disvela allo sguardo gli oggetti.
Se dovessi dire cosa =E8 per me il buio indicherei due immagini: la =
prima =E8 quella del freddo, contrapposto alla luce che =E8 =
eminentemente calore, la seconda =E8 quella di un grande spazio rugoso, =
per esempio un tappeto, sul quale siano disseminati qui e li alcuni =
piccoli oggetti a grande distanza l'uno dall'altro.
Il tentativo di cercarli con le mani , senza trovarli istantaneamente ma =
lasciando che ciascuno di essi si disveli in modo graduale, potrebbe =
somigliare al concetto di buio proprio di un vedente.
Gi=E0 questa prima ipotesi di lavoro inizia ad adombrare la direttrice =
di marcia di questo pezzo che, intende parlare per quanto possibile =
della mia percezione dei colori, del modo certo allusivo, metaforico, =
allegorico, in cui io non senza sforzo riesca a figurarmeli.
Vorrei prima di iniziare a percorrere questo sentiero, sgombrare il =
campo da un altro dannoso luogo comune che spesso mi viene ripetuto: vi =
sono persone che, nell'inappagato desiderio di certezza, oggettivit=E0 , =
fondazione, mi chiedono sempre quali rapporto intercorra, tra le =
elucubrazioni che esporr=F2 in questo pezzo e la realt=E0 .

Questo interrogativo potrebbe avere un qualche senso se all'uomo si =
disvelasse un reale monolitico, univocamente oggettivo, attinto =
istantaneamente , ma siccome ci=F2 non accade io posso dire senza tema =
di essere smentito che anche le mie elucubrazioni sui colori sono parte =
della realt=E0 ne pi=F9 e ne meno delle visioni di chi i colori li vede =
davvero o crede di vederli.
Gi=E0 crede di vederli perch=E8 la mia fiducia sulla oggettivit=E0 dello =
sguardo, e il mio rimpianto per non possederlo, si sono infranti ben =
presto: ricordo ancora quando e come.
Quando ero piccolo , naturalmente io tendevo a recepire le sensazioni =
altrui e le loro descrizioni eminentemente visive delle cose soprattutto =
quando per ovvie ragioni non le potevo toccare. Una volta ero in un =
negozio e due persone che dovevano comprare un capo discutevano =
animatamente di un tema per me oscurissimo ma  assai interessante.
Non erano concordi nel attribuire un colore univoco a quel capo: una =
sosteneva che fosse nero, ne era certissima, si vedeva proprio bene che =
quel maglione era nero.
Ma l'altra non era meno certa del fatto che quello stesso magione fosse =
marrone.
"ma come fai a dire che =E8 nero, non vedi che =E8 marrone" diceva la =
prima signora=20
E la seconda indicando il capo "se parliamo dello stesso maglione, di =
quello li , ti dico che =E8 marrone,marrone scuro, ma non nero".
A presi cosi dell'esistenza nel mondo di chi i colori credeva di vederli =
davvero, delle sfumature, e delle loro infinite gradazioni alle quali =
corrisponde dal punto di vista linguistico una  variegata gamma di =
parole che spesso imbroglia le cose in vece di chiarirle.
Questo fatto, inizi=F2 a farmi dubitare sulle capacit=E0 disvelanti =
della vista e mi fece capire che forse era pi=F9 proficuo per me tentare =
di costruirmi una mia idea , naturalmente mediata del mondo dei colori, =
e non ripetere passivamente quelle degli altri, visto che anche  loro =
non erano poi tanto sicuri di quello che  dicevano di vedere.
Quando poi in primo liceo classico ho iniziato a leggere stupito i =
classici passi platonici sul inganno della vista, il  mito della =
caverna, allora si che mi sono risvegliato dal sonno dogmatico e ho =
capito che potevo attingere queste realt=E0 senza preoccuparmi troppo =
della realt=E0 che gli altri credevano d di vedere.
I Iniziai quindi a fare una cosa molto semplice, collegare con =
esperienze che poi appresi chiamarsi sinestesie, il colore presunto di =
una data realt=E0 ad una sensazione,  tattile, acustica, olfattiva per =
me attingibile.
Prover=F2 a fare qualche piccolo esempio per cercare di spiegarmi.
Nonostante il maglione i vedenti su alcuni colori erano concordi, tutti =
dicevano che il prato era verde, spiegavano poi che esistono vari tipi =
di verde, ma la questione si faceva ingarbugliata, tornavano in campo le =
sfumature e tutto si imbrogliava nuovamente.Tentiamo di comprendere ora =
cosa sia per me un prato, quali complesse gamme di sensazioni evochi, =
=E8 in primo luogo una  superficie  sofficemente irregolare, che mi  =
fornisce l'idea di un mare ondulato, di solito specie la mattina presto =
o la sera quando il sole =E8 tramontato, dir=F2 poi cosa =E8 un tramonto =
per me, =E8 umido lievemente bagnato, direi come una folta chioma =
inumidita dalla pioggia.
Al misto di queste sensazioni, soffice umidit=E0 , ma anche libert=E0 di =
correre, di muoversi, partite interminabili a pallone con il mio amico =
Francesco , io do il nome di verde.
Verde per me =E8 questo.Ed ora passiamo al giallo , il giallo lo dico =
subito =E8 il mio colore preferito. Tale preferenza deriva da due ordini =
di  motivi capitali: il giallo si collega al sole.
Anche su questo i vedenti erano concordi, il sole era giallo, a volte =
poteva apparire diversamente,  diceva qualcuno, pi=F9 pedante degli =
altri, ma il fatto che il sole fosse giallo, mai =E8 stato seriamente  =
revocato in dubbio da nessuno.
Spero che qualche lettore vedente , penso soprattutto ai miei  amici =
"filosofi", profeti del dubbio, maestri del sospetto, demolitori d'ogni =
certezza, non mettano in dubbio il fatto che il sole sia giallo, vero =
punto archimedeo della mia intera costruzione sui colori , architrave ,  =
starei per dire ontologico, del mio sistema teoretico.
Il sole =E8 per me fondamentalmente calore, calore intermittente =
perch=E8 naturalmente esso pu=F2 essere pi=F9 forte o pi=F9 debole, a =
seconda del tempo  atmosferico, o pi=F9 semplicemente delle ore della =
giornata.
Il giallo =E8 per me dunque, questo calore intermittente, questa luce =
ora pervasiva  e abbagliante, si percepisce anche la pervasivit=E0 del =
calore quando esso e forte e perpendicolare, ora fioca e baluginante, =
ora assente di notte o nei giorni in cui il cielo =E8 nuvoloso.
Proprio per queste sue caratteristiche, il giallo =E8 assurto nel mio =
sistema a metafora della vita, che alterna salite e discese, luci ed =
ombre,  mi scuso per la metafora visiva, io dovrei dire  presenza o =
assenza di calore, , gioie e dolori.
Vi =E8 poi un motivo prosaico per cui io prediligo il giallo. La prima =
macchina di mia mamma era una 500 rigorosamente gialla, il cui motore =
rombante  tanto rumore per nulla, se si considera la velocit=E0 =
irrisoria che quel bolide era in grado di raggiungere, mi portava alla =
scoperta del mondo e mi  introduceva ad alcuni  concetti capitali: =
quello di spazio, di distanza  da un luogo ad un altro, di tempo =
impiegato per percorrere tale distanza.
Fu grazie a quella 500 gialla che   io compresi l'idea della velocit=E0, =
ogni volta lanciata sul raccordo anulare, formichina barcollante tra =
rombanti autotreni, sembrava che raggiungesse picchi di velocit=E0 =
inaudita ed io mi divertivo a mettere la mano di fuori dal finestrino e =
a sentire la velocit=E0 sotto forma di vento.
Queste cose che scrivo ora non sono irrilevanti, certo io le dico con =
tono ironico e giocoso , ma sono realmente importanti perch=E8 poi, ad =
esempio quegli stessi concetti spazio, tempo, velocit=E0 sono riapparsi =
nei miei studi sotto varie forme: si pensi alla fisica classica, o al  =
pensiero di Kant.
Ma torniamo ai nostri colori, proviamo a capire cosa sia il bianco, qui =
=E8 veramente dura, perch=E8 le informazioni attinte sono oltremodo =
oscure per me, evocando concetti pressoch=E9 in attingibili come quello =
di trasparente.
Trasparente vuol dire qualche cosa che lascia passare altre realt=E0 , =
che non oppone ostacoli al loro disfelamento. Ma nel mio mondo, se si =
eccettua l'aria, mezzo per eccellenza, non esistono cose trasparenti. in =
un mondo tattile ogni cosa ha una sua consistenza, anzi ogni cosa =E8 =
quella sua consistenza. Se per trasparente si intende immateriale , =
allora il bianco pu=F2 curiosamente essere attinto quale non colore, =
quale suono, come quel tragitto che ciascuna  onda sonora fa per =
giungere al nostro orecchio, tale attingibilit=E0 , ma questa =E8 la =
cosa veramente meno rilevante, corrisponderebbe anche alla funzione che =
il bianco ha nel mondo dei vedenti.
Compresi tale funzione grazie ad un  artigiano, il pittore Edoardo. Fu =
lui a spiegarmi persuasivamente la funzione del bianco o meglio questo =
suo decisivo aspetto di   schiarire gli altri colori.
Stava dipingendo una parete e, poich=E9 il colore gli pareva troppo =
scuro chiese al suo compagno di lavoro di passargli un po  di bianco  e =
dilu=EC il suo colore con la vernice passatagli dal suo collega.
Schiarire, scurire, sfumare, sono verbi per cui a me =E8 difficile =
attribuire un qualche significato plausibile, posso comprendere tali =
termini con una sinestesia di ordine acustico, sostenendo che come =
esistono rumori pi=F9 forti e pi=F9 fiochi, cos=EC esistono colori  =
pi=F9 chiari e pi=F9 scuri.
Il nero, antonimo del  bianco , non ha una buona fama nel mio mondo, ma =
non vale, troppe pre comprensioni sfavorevoli, velano ,  fino a renderlo =
inattendibile, il giudizio su questo colore.
Il suono forte, sinistramente cupo della parola, ben si attaglia alle =
sensazioni che evoca, lutto, violenza uomini incappucciati pronti a =
tutto, la cronaca ci parla spesso di banditi avvolti in passa montagna =
neri.
Ma la cattiva fama del nero presso di me, inizia per un fatto =
accidentale che ha fatto perdere posizioni a questo colore: da bimbo =
avevo un cane, durante una vacanza deve essere stato percosso da un uomo =
vestito di nero e questo pu=F2 essere facilmente inferito dal fatto che, =
dopo quel giorno ha iniziato ad abbaiare a tutte le persone vestite di =
nero che si imbattevano nella sua presenza.
Se le persone vestite di nero erano antipatiche al mio cane, che mi =
faceva fare le scale ad una ad una, che mi  guidava abbaiando fino  al =
salone  dove io gli davo una gustosa caramella  dovevano esserlo anche a =
me.
IN questo modo il nero cadde in disgrazia e no si risollev=F2 pi=F9 =
nella mia considerazione, Certo, a pensarci bene no =E8 tutta colpa sua. =
=E8 che il nero =E8 un colore proprio sfigato. Nessuno gli a mai dato =
una mano a salire di posizioni nella mia classifica.
NOn c'=E8 mai , ad esempio una bella fanciulla vestita di nero,la bella =
fanciulla =E8 sempre vestita di bianco, e se una si veste di nero, e tu =
vieni a saperlo, automaticamente sei portato a pensare che sia brutta, =
ma non =E8 colpa tua.
=E8 colpa della cronaca nera, della giornata nera, del venerd=EC nero, =
di  un periodo nero.
Anche il grigio, non mi dice nulla, mi appare anonimo  sembra un parente =
del nero, un poco pi=F9 fortunato, per=F2. Depongono a suo  s sfavore il =
suono gutturale della parola,  e il fatto che a lui non si leghino =
esperienze significative della mia vita e quindi non riesca a =
risollevarsi da quel grigiore in cui lo ho collocato e dal  quale non =
riesco a trovare  motivi per farlo uscire.
Lasciamo ora questa atmosfera plumbea e iniziamo a parlare del rosso. La =
musica cambia.
Forse perch=E8 =E8 il colore delle rose, me lo hanno ripetuto fino alla =
nausea, il cui profumo mi incanta, forse perch=E8 il nome sprigiona =
allegria da tutte le lettere, forse perch=E8 lo associo al fuoco e al =
tepore che emana, il rosso a una buona fama nel mio mondo, direi che a =
pari merito con il verde si colloca dietro il giallo che resta comunque =
imbattibile.
                             Se parliamo di fenomeni atmosferici come il =
tramonto    o l'arcobaleno vado veramente in crisi. al tramonto posso =
arrivarci come ad un calore sempre piu fioco fino alla sua totale =
assenza, ma l'arcobaleno mi spiazza, per fortuna che tale fenomeno =
accade raramente.
Alessio conti=20




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title=3Dgigiloco@???>gigiloco@???</A> </DIV>
<DIV><B>To:</B> <A href=3D"mailto:docenticasanova@yahoogroups.com"=20
title=3Ddocenticasanova@???>docenticasanova@???</=
A> ; <A=20

href=3D"mailto:fdelduca@libero.it" =
title=3Dfdelduca@???>fdelduca@???</A>=20
; <A href=3D"mailto:florindo.laudato@tin.it"=20
title=3Dflorindo.laudato@???>laudato</A> ; <A =
href=3D"mailto:luisa62@libero.it"=20
title=3Dluisa62@???>luisa62@???</A> ; <A =
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<DIV><B>Subject:</B> [docenticasanova] Ascoltare l'arcobaleno, vi =
racconto i=20
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<DIV><FONT face=3DArial size=3D2><FONT face=3D"Times New Roman" =
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face=3DArial size=3D2></FONT><BR><BR>Ricevo da un non vedente questo =
articolo da lui=20
scritto per una rivista.<BR>Spero che vi faccia piacere=20
leggerlo.<BR><BR><BR><BR><BR>Ascoltare l'arcobaleno, vi racconto i miei=20
colori.<BR><BR><BR><BR>Spesso mi =E8 stata rivolta&nbsp; la fatidica =
domanda su=20
cosa fossero per me i colori, su come li percepissi, su quale posto =
occupassero=20
nel mio mondo dato che, essendo cieco dalla nascita non li ho mai=20
visti.<BR><BR>Ora rivolgo , ad alta voce questa domanda a me stesso e =
scrivo=20
questo pezzo, in cui riflessioni, ricordi, persone, pensieri =
confluiranno=20
liberamente e cercheranno di aiutare me stesso, e chi avr=E0 la bont=E0 =
di leggerlo=20
a capire cosa siano per me i colori.<BR>IN primo luogo vorrei sgombrare =
il campo=20
da un pre giudizio assai dannoso, molti credono che il nostro mondo sia =
un mondo=20
buio, radicalmente connotato e segnato dalla assenza, dalla mancanza, da =
quel=20
non che precede la parola vedente e rappresenterebbe una sorta di =
chiavistello=20
nei confronti di tutte le sensazioni visive.<BR>Tale pre giudizio, =
purtroppo non=20
=E8 diffuso solo tra le&nbsp; persone vedenti, ma =E8 alimentato, anche =
da noi, se=20
qualche anno fa una iniziativa lodevole organizzata&nbsp; dall'unione =
italiana=20
ciechi, che voleva mostrare il nostro mondo hai vedenti, =E8 stata =
intitolata=20
dialogo nel&nbsp; buio.<BR>In quel titolo , naturalmente =
nell'immaginario=20
collettivo dei visitatori, non sar=E0 rimasta la parola dialogo, che =
alludeva ad=20
una diversit=E0 comunque componibile e capace , se nutrita dall'ascolto, =
di=20
trasformarsi in ricchezza ma il termine buio, con tutti gli echi =
sinistri che=20
evoca: dalle infantili paure del buio, alla suggestione della notte non =
solo=20
esteriore ma anche interiore.<BR>Il nostro mondo non =E8 buio =
semplicemente per il=20
fatto che non conosce, almeno in prima approssimazione, la capacit=E0 =
rischiarante=20
della luce che, illuminandoli , fa essere e disvela allo sguardo gli=20
oggetti.<BR>Se dovessi dire cosa =E8 per me il buio indicherei due =
immagini: la=20
prima =E8 quella del freddo, contrapposto alla luce che =E8 =
eminentemente calore, la=20
seconda =E8 quella di un grande spazio&nbsp; rugoso, per esempio un =
tappeto, sul=20
quale siano disseminati qui e li alcuni piccoli oggetti a grande =
distanza l'uno=20
dall'altro.<BR>Il tentativo di cercarli con le mani , senza trovarli=20
istantaneamente ma lasciando che ciascuno di essi&nbsp; si disveli in =
modo=20
graduale, potrebbe somigliare al concetto di buio proprio di un =
vedente.<BR>Gi=E0=20
questa prima ipotesi di lavoro inizia ad adombrare la direttrice di =
marcia di=20
questo pezzo che, intende parlare per quanto possibile della mia =
percezione dei=20
colori, del modo certo allusivo, metaforico, allegorico, in cui io non =
senza=20
sforzo riesca a figurarmeli.<BR>Vorrei prima di iniziare a percorrere =
questo=20
sentiero, sgombrare il campo da un altro dannoso luogo comune che spesso =
mi=20
viene ripetuto: vi sono persone che, nell'inappagato desiderio di =
certezza,=20
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intercorra,=20
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.<BR><BR>Questo=20
interrogativo potrebbe avere un qualche senso se all'uomo si disvelasse =
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monolitico, univocamente oggettivo, attinto istantaneamente , ma siccome =
ci=F2 non=20
accade io posso dire senza tema di essere smentito che anche le mie=20
elucubrazioni sui colori sono parte della realt=E0 ne pi=F9 e ne meno =
delle visioni=20
di chi i colori li vede davvero o crede di vederli.<BR>Gi=E0 crede di =
vederli=20
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rimpianto per=20
non possederlo, si sono infranti ben presto: ricordo ancora quando e=20
come.<BR>Quando ero piccolo , naturalmente io tendevo a recepire le =
sensazioni=20
altrui e le loro descrizioni eminentemente visive delle cose soprattutto =
quando=20
per ovvie ragioni non le potevo toccare. Una volta ero in un negozio e =
due=20
persone che dovevano comprare un capo discutevano animatamente di un =
tema per me=20
oscurissimo ma&nbsp; assai interessante.<BR>Non erano concordi nel =
attribuire un=20
colore univoco a quel capo: una sosteneva che fosse nero, ne era =
certissima, si=20
vedeva proprio bene che quel maglione era nero.<BR>Ma l'altra non era =
meno certa=20
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dire che =E8=20
nero, non vedi che =E8 marrone" diceva la prima signora <BR>E la seconda =
indicando=20
il capo "se parliamo dello stesso maglione, di quello li , ti dico che =
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marrone,marrone scuro, ma non nero".<BR>A presi cosi dell'esistenza nel =
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infinite=20
gradazioni alle quali corrisponde dal punto di vista linguistico =
una&nbsp;=20
variegata gamma di parole che spesso imbroglia le cose in vece di=20
chiarirle.<BR>Questo fatto, inizi=F2 a farmi dubitare sulle capacit=E0 =
disvelanti=20
della vista e mi fece capire che forse era pi=F9 proficuo per me tentare =
di=20
costruirmi una mia idea , naturalmente mediata del mondo dei colori, e =
non=20
ripetere passivamente quelle degli altri, visto che anche&nbsp; loro non =
erano=20
poi tanto sicuri di quello che&nbsp; dicevano di vedere.<BR>Quando poi =
in primo=20
liceo classico ho iniziato a leggere stupito i classici passi platonici =
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inganno della vista, il&nbsp; mito della caverna, allora si che mi sono=20
risvegliato dal sonno dogmatico e ho capito che potevo attingere queste =
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senza preoccuparmi troppo della realt=E0 che gli altri credevano d di =
vedere.<BR>I=20
Iniziai quindi a fare una cosa molto semplice, collegare con esperienze =
che poi=20
appresi chiamarsi sinestesie, il colore presunto di una data realt=E0 ad =
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attingibile.<BR>Prover=F2 a=20
fare qualche piccolo esempio per cercare di spiegarmi.<BR>Nonostante il =
maglione=20
i vedenti su alcuni colori erano concordi, tutti dicevano che il prato =
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verde, spiegavano poi che esistono vari tipi di verde, ma la questione =
si faceva=20
ingarbugliata, tornavano in campo le sfumature e tutto si imbrogliava=20
nuovamente.Tentiamo di comprendere ora cosa sia per me un prato, quali =
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gamme di sensazioni evochi, =E8 in primo luogo una&nbsp; =
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sofficemente irregolare, che mi&nbsp; fornisce l'idea di un mare =
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dir=F2 poi=20
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chioma inumidita dalla pioggia.<BR>Al misto di queste sensazioni, =
soffice=20
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pallone con il mio amico Francesco , io do il nome di verde.<BR>Verde =
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capitali: il=20
giallo si collega al sole.<BR>Anche su questo i vedenti erano concordi, =
il sole=20
era giallo, a volte poteva apparire diversamente,&nbsp; diceva qualcuno, =
pi=F9=20
pedante degli altri, ma il fatto che il sole fosse giallo, mai =E8 stato =

seriamente&nbsp; revocato in dubbio da nessuno.<BR>Spero che qualche =
lettore=20
vedente , penso soprattutto ai miei&nbsp; amici "filosofi", profeti del =
dubbio,=20
maestri del sospetto, demolitori d'ogni certezza, non mettano in dubbio =
il fatto=20
che il sole sia giallo, vero punto archimedeo della mia intera =
costruzione sui=20
colori , architrave ,&nbsp; starei per dire ontologico, del mio sistema=20
teoretico.<BR>Il sole =E8 per me fondamentalmente calore, calore =
intermittente=20
perch=E8 naturalmente esso pu=F2 essere pi=F9 forte o pi=F9 debole, a =
seconda del=20
tempo&nbsp; atmosferico, o pi=F9 semplicemente delle ore della =
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pervasiva&nbsp; e abbagliante, si percepisce anche la pervasivit=E0 del =
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assente di=20
notte o nei giorni in cui il cielo =E8 nuvoloso.<BR>Proprio per queste =
sue=20
caratteristiche, il giallo =E8 assurto nel mio sistema a metafora della =
vita, che=20
alterna salite e discese, luci ed ombre,&nbsp; mi scuso per la metafora =
visiva,=20
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rumore per nulla, se si considera la velocit=E0 irrisoria che quel =
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grado di raggiungere, mi portava alla scoperta del mondo e mi&nbsp; =
introduceva=20
ad alcuni&nbsp; concetti capitali: quello di spazio, di distanza&nbsp; =
da un=20
luogo ad un altro, di tempo impiegato per percorrere tale =
distanza.<BR>Fu grazie=20
a quella 500 gialla che&nbsp;&nbsp; io compresi l'idea della velocit=E0, =
ogni=20
volta lanciata sul raccordo anulare, formichina barcollante tra rombanti =

autotreni, sembrava che raggiungesse picchi di velocit=E0 inaudita ed io =
mi=20
divertivo a mettere la mano di fuori dal finestrino e a sentire la =
velocit=E0=20
sotto forma di vento.<BR>Queste cose che scrivo ora non sono =
irrilevanti, certo=20
io le dico con tono ironico e giocoso , ma sono realmente importanti =
perch=E8 poi,=20
ad esempio quegli stessi concetti spazio, tempo, velocit=E0 sono =
riapparsi nei=20
miei studi sotto varie forme: si pensi alla fisica classica, o al&nbsp; =
pensiero=20
di Kant.<BR>Ma torniamo ai nostri colori, proviamo a capire cosa sia il =
bianco,=20
qui =E8 veramente dura, perch=E8 le informazioni attinte sono oltremodo =
oscure per=20
me, evocando concetti pressoch=E9 in attingibili come quello di=20
trasparente.<BR>Trasparente vuol dire qualche cosa che lascia passare =
altre=20
realt=E0 , che non oppone ostacoli al loro disfelamento. Ma nel mio =
mondo, se si=20
eccettua l'aria, mezzo per eccellenza, non esistono cose trasparenti. in =
un=20
mondo tattile ogni cosa ha una sua consistenza, anzi ogni cosa =E8 =
quella sua=20
consistenza. Se per trasparente si intende immateriale , allora il =
bianco pu=F2=20
curiosamente essere attinto quale non colore, quale suono, come quel =
tragitto=20
che ciascuna&nbsp; onda sonora fa per giungere al nostro orecchio, tale=20
attingibilit=E0 , ma questa =E8 la cosa veramente meno rilevante, =
corrisponderebbe=20
anche alla funzione che il bianco ha nel mondo dei vedenti.<BR>Compresi =
tale=20
funzione grazie ad un&nbsp; artigiano, il pittore Edoardo. Fu lui a =
spiegarmi=20
persuasivamente la funzione del bianco o meglio questo suo decisivo =
aspetto=20
di&nbsp;&nbsp; schiarire gli altri colori.<BR>Stava dipingendo una =
parete e,=20
poich=E9 il colore gli pareva troppo scuro chiese al suo compagno di =
lavoro di=20
passargli un po&nbsp; di bianco&nbsp; e dilu=EC il suo colore con la =
vernice=20
passatagli dal suo collega.<BR>Schiarire, scurire, sfumare, sono verbi =
per cui a=20
me =E8 difficile attribuire un qualche significato plausibile, posso =
comprendere=20
tali termini con una sinestesia di ordine acustico, sostenendo che come =
esistono=20
rumori pi=F9 forti e pi=F9 fiochi, cos=EC esistono colori&nbsp; pi=F9 =
chiari e pi=F9=20
scuri.<BR>Il nero, antonimo del&nbsp; bianco , non ha una buona fama nel =
mio=20
mondo, ma non vale, troppe pre comprensioni sfavorevoli, velano ,&nbsp; =
fino a=20
renderlo inattendibile, il giudizio su questo colore.<BR>Il suono forte, =

sinistramente cupo della parola, ben si attaglia alle sensazioni che =
evoca,=20
lutto, violenza uomini incappucciati pronti a tutto, la cronaca ci parla =
spesso=20
di banditi avvolti in passa montagna neri.<BR>Ma la cattiva fama del =
nero presso=20
di me, inizia per un fatto accidentale che ha fatto perdere posizioni a =
questo=20
colore: da bimbo avevo un cane, durante una vacanza deve essere stato =
percosso=20
da un uomo vestito di nero e questo pu=F2 essere facilmente inferito dal =
fatto=20
che, dopo quel giorno ha iniziato ad abbaiare a tutte le persone vestite =
di nero=20
che si imbattevano nella sua presenza.<BR>Se le persone vestite di nero =
erano=20
antipatiche al mio cane, che mi faceva fare le scale ad una ad una, che =
mi&nbsp;=20
guidava abbaiando fino&nbsp; al salone&nbsp; dove io gli davo una =
gustosa=20
caramella&nbsp; dovevano esserlo anche a me.<BR>IN questo modo il nero =
cadde in=20
disgrazia e no si risollev=F2 pi=F9 nella mia considerazione, Certo, a =
pensarci bene=20
no =E8 tutta colpa sua. =E8 che il nero =E8 un colore proprio sfigato. =
Nessuno gli a=20
mai dato una mano a salire di posizioni nella mia classifica.<BR>NOn =
c'=E8 mai ,=20
ad esempio una bella fanciulla vestita di nero,la bella fanciulla =E8 =
sempre=20
vestita di bianco, e se una si veste di nero, e tu vieni a saperlo,=20
automaticamente sei portato a pensare che sia brutta, ma non =E8 colpa =
tua.<BR>=E8=20
colpa della cronaca nera, della giornata nera, del venerd=EC nero, =
di&nbsp; un=20
periodo nero.<BR>Anche il grigio, non mi dice nulla, mi appare =
anonimo&nbsp;=20
sembra un parente del nero, un poco pi=F9 fortunato, per=F2. Depongono a =
suo&nbsp; s=20
sfavore il suono gutturale della parola,&nbsp; e il fatto che a lui non =
si=20
leghino esperienze significative della mia vita e quindi non riesca a=20
risollevarsi da quel grigiore in cui lo ho collocato e dal&nbsp; quale =
non=20
riesco a trovare&nbsp; motivi per farlo uscire.<BR>Lasciamo ora questa =
atmosfera=20
plumbea e iniziamo a parlare del rosso. La musica cambia.<BR>Forse =
perch=E8 =E8 il=20
colore delle rose, me lo hanno ripetuto fino alla nausea, il cui profumo =
mi=20
incanta, forse perch=E8 il nome sprigiona allegria da tutte le lettere, =
forse=20
perch=E8 lo associo al fuoco e al tepore che emana, il rosso a una buona =
fama nel=20
mio mondo, direi che a pari merito con il verde si colloca dietro il =
giallo che=20
resta comunque=20
imbattibile.<BR>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nb=
sp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbs=
p;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;=20
Se parliamo di fenomeni atmosferici come il tramonto&nbsp;&nbsp;&nbsp; o =

l'arcobaleno vado veramente in crisi. al tramonto posso arrivarci come =
ad un=20
calore sempre piu fioco fino alla sua totale assenza, ma l'arcobaleno mi =

spiazza, per fortuna che tale fenomeno accade raramente.<BR>Alessio =
conti=20
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