Author: norma Date: Subject: [NuovoLaboratorio] un'ora in silenzio per la pace
rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 21 maggio, per la settantaquattresima settimana, di ritroveremo
dalle 18 alle 19 per un'ora in silenzio sui gradini del palazzo ducale di
Genova.
Non sono poche le persone che vedendoci, ci domandano per quale motivo
proseguiamo in questa iniziativa, visto che il conflitto in Iraq sarebbe
terminato.
E' evidente, purtroppo che il conflitto non è terminato, e che si è solo
allentata la copertura mediatica. Ma è soprattutto evidente che nessuno
degli obiettivi che si proponeva sono stati raggiunti.
L'Iraq non si è evoluto da dittatura a democrazia, ma da dittatura a colonia
degli Stati Uniti.
Le armi di distruzione di massa (chi se ne ricorda più?) non sono state
trovate. In compenso il territorio iracheno è disseminato di ordigni
inesplosi che continuano a far vittime. Gli effetti letali dei proiettili
all'uranio impoverito cominceranno presto ad essere riconoscibili, come è
già avvenuto per la ex Yugoslavia.
Il terrorismo internazionale, come testimoniano gli avvenimenti degli utimi
due giorni, non è nè sconfitto, nè sopito. Anzi, il conflitto ha
moltiplicato i rancori e e la disperazione di molti.
Nel mondo sono a tutt'oggi in corso trentaquattro conflitti; la miseria e la
fame che gli otto grandi riuniti a Genova avevano dichiarato di voler
combattere continuano a mietere vittime, mentre gli stessi otto si preparano
a riunirsi ad Evian (sempre per combattere la miseria e la fame,
naturalmente)
Ci pare perciò che i motivi per insistere nella nostra protesta siano fin
troppi.
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