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La disobbedienza civile=20
Sara Nocentini=20
Sara Nocentini, del Forum sociale di Firenze, ha scritto queste =
considerazioni per la lista del Comitato Fermiamo la guerra. Ci sono =
sembrate particolarmente utili, in questo momento, anche perch=E9 =
gioved=EC e venerd=EC sar=E0 in edicola un Almanacco monografico di =
Carta, in cui, in occasione del 25 aprile, abbiamo chiamato moltissimi a =
discutere il tema delle forme di lotta e della nonviolenza.=20
Credo che la discussione che si =E8 aperta sulle forme di azione del =
movimento sia fondamentale per affrontare il pesante periodo di lotta =
che ci troveremo davanti. Non ero alla manifestazione del 12 perch=E9 =
ero malata ma penso che la presenza a Roma, come in molte altre citt=E0 =
del mondo, sia stata importantissima non solo per ribadire la nostra =
opposizione alla strategia di guerra infinita, ma anche per segnare e =
mettere in evidenza la crescita di un movimento mondiale che sulla =
costruzione del NO alla guerra ha rafforzato la propria consapevolezza =
del concetto di pace e, per questo, =E8 in grado di chiedere pace e =
giustizia anche al di l=E0 delle scadenze e delle contingenze create da =
Bush, Blair e compagnia.=20
Credo per=F2 che, davanti all'arroganza e alla prepotenza con cui la =
superpotenza avanza e distrugge, siamo obbligati a domandarci come =
riuscire a contrastare questa avanzata. Tra parentesi, l'immagine =
proposta due mesi fa dal New York Times, il movimento per la pace come =
l'altra "superpotenza", =E8 certamente suggestiva e forse era =
accettabile quando venne pubblicata, ma credo che ormai sia =
improponibile: mi sembra evidente che, ad oggi, al movimento manca per =
l'appunto una caratteristica essenziale per una superpotenza: la =
capacit=E0 e gli strumenti per imporsi.=20
Anche per questo credo che sia veramente il momento di affrontare una =
discussione sulla disobbedienza civile come pratica diffusa per bloccare =
gli ingranaggi del potere e per la costruzione di un altro mondo =
possibile. D'altra parte, dobbiamo anche renderci conto dei passi in =
avanti che sono stati fatti su questo versante. Le azioni di =
disobbedienza realizzate contro la guerra in Iraq, prima fra tutte il =
"trainstopping", il blocco dei treni militari, hanno contribuito =
enormemente a far maturare il livello di consapevolezza sui concetti di =
legalit=E0 / illegalit=E0, preparando il terreno per una discussione =
che, per toni e diffusione, sarebbe stata impensabile solo pochi mesi =
fa. Quindi, nonostante il fallimento dell'obiettivo pi=F9 alto (fermare =
la guerra), il "trainstopping" ha costituito un'esperienza che ha =
prodotto risultati importantissimi. Ma questo, secondo me, =E8 avvenuto =
perch=E9 presentava delle caratteristiche ben precise: un obiettivo =
politico chiaro (fermare la guerra e non accettare un ruolo di=20
semplice testimonianza); un obiettivo strategico chiaro (i treni che =
trasportavano armamenti), che ha permesso il crearsi di una rete estesa =
di raccolta e diffusione di=20
informazioni, di partecipazione e di azione; la ripetibilit=E0 e la =
praticabilit=E0 diffusa dell'azione.=20
Proprio perch=E9 credo che questi siano stati i punti di forza del =
"trainstopping", non penso che bruciare qualche bancomat possa portare a =
risultati politici paragonabili a quelli ottenuti bloccando i treni. La =
chiarezza dell'obiettivo politico si perde in una strategia debole e =
inefficace. Se l'obiettivo strategico =E8 una protesta simbolica contro =
le banche che possa evidenziare il loro ruolo nel finanziamento bellico, =
capisco le uova, le scritte, ma trovo solo escludente l'incendio di =
alcuni bancomat. Se l'obiettivo =E8 bloccare uno strumento che alimenta =
la guerra infinita, certo le uova sono poca cosa, ma dar fuoco a una =
decina di bancomat =E8 altrettanto inutile.=20
Cosa fare quindi? Certo non =E8 facile dirlo in poche righe, ma credo =
che si debba ovviamente continuare la campagna di informazione, =
estendendola il pi=F9 possibile e pensare, per quanto riguarda le forme =
di azione diretta, a riproporre in forme e modi diversi la "formula" del =
"trainstopping": un sanzionamento che mandi un messaggio chiaro e che =
possa utilizzare forme e modi riproponibili in momenti e luoghi diversi =
e che soprattutto non si limiti all'azione dimostrativa di pochi, ma =
possa essere assunta come un'azione collettiva e condivisa.=20
Un abbraccio a tutti/e
www.carta.org
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evidente che, ad oggi, al movimento manca per l'appunto una =
caratteristica=20
essenziale per una superpotenza: la capacit=E0 e gli strumenti per =
imporsi.=20
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ingranaggi del potere e per la costruzione di un altro mondo possibile. =
D'altra=20
parte, dobbiamo anche renderci conto dei passi in avanti che sono stati =
fatti su=20
questo versante. Le azioni di disobbedienza realizzate contro la guerra =
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prima fra tutte il "trainstopping", il blocco dei treni militari, hanno=20
contribuito enormemente a far maturare il livello di consapevolezza sui =
concetti=20
di legalit=E0 / illegalit=E0, preparando il terreno per una discussione =
che, per=20
toni e diffusione, sarebbe stata impensabile solo pochi mesi fa. Quindi, =
nonostante il fallimento dell'obiettivo pi=F9 alto (fermare la guerra), =
il=20
"trainstopping" ha costituito un'esperienza che ha prodotto risultati=20
importantissimi. Ma questo, secondo me, =E8 avvenuto perch=E9 presentava =
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caratteristiche ben precise: un obiettivo politico chiaro (fermare la =
guerra e=20
non accettare un ruolo di <BR>semplice testimonianza); un obiettivo =
strategico=20
chiaro (i treni che trasportavano armamenti), che ha permesso il crearsi =
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rete estesa di raccolta e diffusione di <BR>informazioni, di =
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azione; la ripetibilit=E0 e la praticabilit=E0 diffusa dell'azione. =
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politico si perde in una strategia debole e inefficace. Se l'obiettivo=20
strategico =E8 una protesta simbolica contro le banche che possa =
evidenziare il=20
loro ruolo nel finanziamento bellico, capisco le uova, le scritte, ma =
trovo solo=20
escludente l'incendio di alcuni bancomat. Se l'obiettivo =E8 bloccare =
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strumento che alimenta la guerra infinita, certo le uova sono poca cosa, =
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fare quindi?=20
Certo non =E8 facile dirlo in poche righe, ma credo che si debba =
ovviamente=20
continuare la campagna di informazione, estendendola il pi=F9 possibile =
e pensare,=20
per quanto riguarda le forme di azione diretta, a riproporre in forme e =
modi=20
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messaggio chiaro e che possa utilizzare forme e modi riproponibili in =
momenti e=20
luoghi diversi e che soprattutto non si limiti all'azione dimostrativa =
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ma possa essere assunta come un'azione collettiva e condivisa. =
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