[Forumlucca] I: [Mc_forum] da "Il Messaggero" di oggi.....

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Author: Roberto Guidi
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Subject: [Forumlucca] I: [Mc_forum] da "Il Messaggero" di oggi.....
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            IL MESSAGGERO 15-04-03


      Conflitto d’interessi, è scandalo
      I “falchi" dell’Amministrazione legati ad aziende che beneficiano
della guerra
      dal nostro corrispondente


      STEFANO TRINCIA


      NEW YORK — Flashback. Venti anni indietro. 1983. Libano nel caos. Iraq
e Iran impegnati in una guerra sanguinosa e spietata. In dicembre si
presenta a Bagdad un visitatore particolare: Donald Rumsfeld, attuale
ministro della Difesa Usa, allora inviato speciale di Ronald Reagan in Medio
Oriente. Gli iracheni hanno già usato armi chimiche nel conflitto con gli
iraniani. Imperturbabile, Rumsfeld ottiene un colloquio con Saddam Hussein e
con il suo vice Tareq Aziz. Per chiedere al raìs di contribuire alla
pacificazione del Libano. Ma soprattutto, dietro le quinte, per "vendere" al
dittatore il progetto di un mega oleodotto destinato a collegare l’Iraq con
i porti della Giordania. Un progetto elaborato dal Bechtel Group di San
Francisco, colosso delle costruzioni diretto da George Shultz fino alla sua
nomina a segretario di Stato nell’amministrazione Reagan.
      All’indomani della vittoria angloamericana in Iraq, l’illuminante
aneddoto del futuro ministro della Difesa alla corte di Saddam viene
raccontato dal New York Times. Le ostilità belliche sono pressoché finite.
Ed è ora di scoperchiare il pentolone del conflitto di interessi. L’episodio
infatti - oltre a sottolineare quanto allora Rumsfeld fosse indifferente
alle armi di distruzione di massa irachene appena collaudate sugli
iraniani - è tornato di grande attualità. Perché il gruppo Bechtel è più che
mai in pista per gli appalti della ricostruzione irachena, un bottino di
diversi miliardi di dollari gestito dal governo federale. Schultz non è più
al governo, ma la sua influenza nella Casa Bianca pesa: l’ex segretario di
Stato milita nel gruppo dei falchi, promotori della "guerra preventiva" e
dell’attacco all’Iraq. Non è il solo ovviamente. La lista dei conflitti di
interesse potenziali o in atto è lunga.
      Alla stessa Bechtel è infatti legato Andrew Natsios, direttore di
USAid, l’agenzia governativa che gestisce gli appalti della ricostruzione in
Iraq. I primi sono stati assegnati a una sussidiaria della Halliburton,
azienda guidata fino al 2001 dal vice presidente Usa Dick Cheney. Fanno capo
a Paul Wolfowitz, sottosegretario alla Difesa, superfalco e coautore della
"dottrina Bush" sulla guerra preventiva, uomini chiave dell’amministrazione
Bush e delle industrie di riferimento.
      Il potentissimo capo di gabinetto di Cheney, Lewis Libby, è nel
consiglio di amministrazione della Rand Corporation, azienda che ha stretti
rapporti di collaborazione col Pentagono e che ha impiegato fino a poco
tempo fa Zalmay Khalizad, emissario speciale di Bush in Iraq. L’ex capo
della Cia James Woolsey, candidato a presiedere il ministero dell’
Informazione in Iraq, è consulente di molte aziende del settore militare
mentre il neo governatore civile Jay Garner è presidente della Sy Coleman,
specializzata nella produzione di missili Patriot.




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