Author: consumo-critico-msf@inventati.org Date: Subject: [Consumo critico - Milano Social Forum]Privatizzazioni acqua in sud
America
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From: Francesco Villabruna
To: Giuseppe De Marzo
Sent: Tuesday, March 25, 2003 12:32 PM
Subject: BOLIVIA. privatizzazione acqua
BOLIVIA - Il fallimento della privatizzazione dell?acqua.
I casi di La Paz e Cochabamba
Storicamente, il tema dell?acqua ha dominato la scena politica delle zone=
andine della Bolivia. Inizialmente i problemi erano legati soprattutto ai=
bisogni dell?agricoltura; recentemente, per=F2, si sono aggiunte le cresc=
enti
esigenze industriali e umane. A fronte di questi cambiamenti dal lato del=
la
domanda, la legge pi=F9 recente attualmente in vigore rimane quella del 1=
906,
che si rif=E0 ad una Suprema Ordinanza del 1876. In questo contesto dereg=
olamentato,
governo, multinazionali e Banca Mondiale non incontrano nessun ostacolo
nell?attuazione delle proprie politiche di privatizzazione.
Gli esempi di La Paz e Cochabamba, due tra le pi=F9 importanti citt=E0 de=
lla
Bolivia, risultano emblematici.
La Paz: la gestione privata dell?acqua propugnata dalla Banca Mondiale.
Fino al 1997, la gestione delle risorse idriche era affidata alla azienda=
municipale ?Samara?, con il risultato che il 95% della popolazione aveva
accesso all?acqua potabile.
Nei primi anni ?90 il governo, su richiesta della Banca Mondiale, ha intr=
apreso
una politica di sviluppo della rete idrica. In tal modo la Banca Mondiale=
ha potuto concedere i propri prestiti alle aziende municipali, successiva=
mente
privatizzate, di La Paz, Cochabamba e Santa Cruz.
Nello stesso anno, venne istituita la Superintendencia del Agua, un ente
nazionale cui fu affidato il compito di trattare le concessioni di gestio=
ne
dei servizi con il consorzio francese Aguas de Illimani.
Nel 1997, fu cos=EC stipulato un contratto per la concessione della gesti=
one
dell?acqua, per i successivi 30 anni, in favore della multinazionale fran=
cese
?Suez Lyonnaise des Eaux?. Secondo il direttore aggiunto della ?Samara?,
Jery Vargas, il governo boliviano =E8 stato costretto dalla Banca Mondial=
e
a stipulare quel contratto, con la minaccia di una sospensione dell?eroga=
zione
dei prestiti accordati dalla Banca stessa. In base al contratto, l?aziend=
a
francese si impegnava a realizzare 71 mila allacci di acqua, tra La Paz
e le zone periferiche circostanti; in cambio il governo otteneva 50 milio=
ni
di dollari per i successivi 5 anni e 300 milioni di dollari per i futuri
30 anni. I soldi ricevuti, per=F2, dovevano servire in primo luogo per sa=
ldare
i 51 milioni di dollari di debiti della municipale ?Samara? nei confronti=
di istituzioni internazionali, tra cui la stessa Banca Mondiale.
Secondo il consorzio Aguas de Illimani, gli obiettivi sarebbero stati rag=
giunti
entro 5 mesi dalla stipulazione del contratto. I fatti hanno, per=F2, sme=
ntito
tale previsione: gli allacci sono stati realizzati, principalmente, in zo=
ne
in cui era gi=E0 presente una rete idrica e non presso le abitazioni che =
ne
erano prive. In seguito alla privatizzazione, il costo del singolo allacc=
io
=E8 passato da 100 euro dilazionabili in 5 anni, a 150 euro da pagare sub=
ito
e in contanti. Inoltre, numerosi sono stati i licenziamenti, nel tentativ=
o
di ridurre gli alti costi di gestione a vantaggio dei profitti, con la co=
nseguenza
che la qualit=E0 dei servizi si =E8 deteriorata sensibilmente, e molti ci=
ttadini
hanno rispolverato i vecchi pozzi privati.
Cochabamba: la ?guerra dell?acqua?.
Nell?aprile del 2000, nella regione boliviana di Cochabamba, in seguito
alla decisione del governo di affidare la fornitura dell?acqua e dei serv=
izi
igienici all?impresa privata ?Aguas del Tunari?, sussidiaria della statun=
itense
Bechtel Enterprises, =E8 stato indetto uno sciopero generale ad oltranza.=
Organizzazioni indigene e contadine, sindacati agrari e singoli cittadini=
di Cochabamba sono scesi in piazza per esprimere il proprio dissenso nei
confronti della ?Legge delle acque?, che affidava la gestione alle compag=
nie
private, stabilendo un nuovo livello di tassazione e un aumento delle tar=
iffe
del 20%.
Di fronte a questo malcontento generalizzato, il governo, anche per prote=
ggere
il contratto con la compagnia, ha dichiarato lo stato d?emergenza attuand=
o
una dura repressione nei confronti dei manifestanti, in seguito alla qual=
e
nove persone sono rimaste uccise.
La prosecuzione delle proteste e dello sciopero ha indotto comunque il go=
verno
a rivedere le sue politiche e a rescindere unilateralmente il Contratto,
costringendo la Bechtel Enterprises ad abbandonare il Paese. La risposta
della compagnia statunitense =E8 stata immediata: per rifarsi dei mancati=
profitti e dei costi gi=E0 sostenuti, ha convenuto in giudizio il governo=
boliviano, chiedendo un risarcimento di 25 milioni di dollari. A rimetter=
ne
insomma sar=E0 comunque il popolo boliviano. Al torto si aggiunge la beff=
a:
il tribunale competente a dirimere tale controversia =E8, infatti, l?ICSI=
D,
organismo della Banca Mondiale, la stessa cio=E8 che ha imposto la privat=
izzazione
dell?acqua in Bolivia. E il re =E8 nudo.