Fornisco un aggiornamento definitivo sulla storia della famiglia del borsista irakeno che è stata ripresa anche sul manifesto di oggi
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art40.html (un grazie alla redazione e in particolare a ci.gu. che ci hanno dato una mano a risolvere la situazione e portare alla luce questa ennesima porcata del nostro governo).
Venerdì sera io e la mia compagna abbiamo saputo attraverso la testimonanza diretta di una maestra elementare romana del fatto che , contrariamente a quanto dichiarato dalla farnesina ancora ieri, ingiunzioni di espulsione erano state notificate a cittadini irakeni (borsisti) non facenti parte del personale diplomatico. Queste "notifiche" di cui non si è voluto lasciare traccia scritta, erano state inoltrate ancora prima che fosse data ai media la notizia che il governo Italiano stava valutando la richiesta degli USA di cacciare il personale dell'ambasciata, senza che venisse fatto dal ministro Frattini o da nessun funzionario del ministero alcun riferimento a famiglie non facenti parte del personale diplomatico.
Siamo venuti a conoscenza del fatto dopo che la maestra ci ha raccontato che i genitori di una bambina irakena di 7 anni, già era sconvolta e preoccupata da giorni per le sorti dei nonni attualmente sotto le bombe in iraq, sono piombati in lacrime in classe (1° elementare) per portare via la bambina dicendo che avevano 48 ore per lasciare l'italia. Grazie a conoscenze "indirette" , siamo riusciti a far interessare della cosa l'ufficio del Sindaco di Roma e un funzionario della Farnesina. Io e la mia compagna ci siamo attaccati al PC per diffondere un appello (
http://www.italy.indymedia.org/news/2003/03/221841.php ) e siamo piombati alla redazione del Manifesto per diffondere almeno la notizia, trovando fortunatamente persone che ci hanno gentilmente dato retta. Abbiamo saputo che le espulsioni dei borsisti dovrebbero essere state ritirate, ma abbiamo avuto riscontro solo dalla famiglia con cui eravamo in contatto, non avendo assolutamente idea di quante siano le persone coinv!
olte in questo che, secondo noi, potrebbe essere considerato come un grave attentato ai diritti di queste persone che sono a tutti gli effetti profughi di guerra, nonchè al diritto di tutti i cittadini di non essere tenuti all'oscuro delle decisioni del governo di uno stato che si pretende democratico.
Questa bambina tornerà a scuola a Roma, dove non cadono (ancora?) bombe e dove troverà ad attenderla i trenta compagni di classe (di 7 anni!!!!), che hanno passato una giornata a piangere e a chiedere alla maestra se avrebbero ucciso la loro compagna.
Non sappiamo se ci siano altre persone nella stessa situazione, non sappiamo se tutte le espulsioni "nascoste" siano state realmente ritirate, non sappiamo se qualcuno preso dal panico sia scappato o rientrato in iraq. Il ministero continua a negare tutto parlando solo dei 4 diplomatici.
Chiedo a tutti di continuare a scrivere al ministero per esigere spiegazioni, perchè i cittadini hanno il diritto di sapere cosa succede e perchè noi non dobbiamo prendere, unico stato europeo, ordini dagli USA senza che la popolazione ne sia ALMENO informata.
DI seguito pubblico nuovamente il testo dell'appello, diffondetelo, se conoscete persone nella stessa situazione scrivete a Indymedia, al Manifesto e a tutti i canali informativi possibili.
CI STANNO PRENDENDO PER IL CULO!!!! CI STANNO NASCONDENDO
LE LORO PORCATE!!!!
HANNO DI FATTO SOSPESO LA DEMOCRAZIA NEL NOSTRO PAESE!!!!!