[RSF] no al terrorismo

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Author: dp
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NO AL TERRORISMO

Terrorismo "rosso", "comunisti combattenti", "rivoluzionari armati": quante
invenzioni per descrivere una teppaglia di delinquenti, assassini senza
regole, manovrati da chissà chi e che sono la semplice antitesi di ogni
movimento che lotta per mutare lo stato di cose presente. Nemici, senza se e
senza ma, da sempre, del mondo del lavoro, dell'antagonismo, della sinistra
in genere, vengono valorizzati da una incosciente informazione e da
politicanti senza scrupoli (sciacalli altrettanto pericolosi sulla via della
destabilizzazione di ogni regola democratica e protagonisti di un distacco
sempre più crescente tra popolo e Istituzioni) inventando che abbiano una
ideologia, idee o, e non vi è niente di più ridicolo, progetti e scopi. Sono
Comunisti Combattenti: e dove è documentato che i comunisti, in particolare
in Italia, abbiano mai avuto a che fare con scelte vili e barbare? Mentre è
vero esattamente il contrario ed è condizione imprescindibile per qualsiasi
militante di sinistra (anche la più estrema) un lavoro incessante per l'
emancipazione dei popoli, avere e far prendere coscienza di diritti e
doveri, stare dalla parte degli oppressi e degli ultimi, realizzare un
consapevole blocco di alleanze per edificare una società alternativa,
inedita, creativa, partecipata: ovvero la democrazia di fondo. La storia d'
Italia è costellata di tentativi meschini, cinici quanto infami ed ipocriti
di insozzare la sua stessa dignità per, poi, cercare di trarne vantaggi
esclusivi o di giustificare qualsiasi altra nefandezza che collima con
repressione gratuita verso la parte sana della sua gente e il soffocamento
della stessa convivenza civile e del pensare in libertà e del lottare per
una necessaria trasformazione progressista: ieri era la strage di Milano, le
bombe sui treni, l'eccidio di Brescia, i morti di Reggio Emilia e di
Portella della Ginestra, gli attentati a giudici antimafia. oggi si replica
con altrettanta ferocia e falsità cercando, ancora una volta, di intorpidire
la realtà e di fermare, in qualunque modo, non i sicari che agiscono nelle
tenebre ma chi a viso scoperto reclama il rispetto dei diritti, difende ogni
conquista figlia delle battaglie di un popolo e chiede un futuro migliore.
Il vecchio stenta a morire e nella sua agonia cerca di trascinare con sé
ogni cosa come se si preferisse al nuovo (che pure stenta a nascere) la
decomposizione delle classi in lotta sullo stesso terreno che le ha
generate. No al terrorismo, comunque mascherato, no ai tentativi di
eversione che vedono in alcuni rappresentanti "legali" dei veri e propri
campioni, no a chi fomenta le guerre e arma fondamentalismi (religiosi, di
mercato.) e poteri occulti (mafie, spacciatori di armi.), no all'
organizzazione delle disuguaglianze che partorisce quotidianamente odio e
disastri. Un'altra strada è possibile e per quanto originale è il
proseguimento della lotta democratica ed antifascista che conosciamo come
Resistenza e puoi incontrarla anche e semplicemente guardando una bandiera
appesa ad un balcone con sopra scritto "pace", in un'assemblea studentesca
per difendere il diritto all'istruzione, in un sit-in per tutelare una
legalità sempre più umiliata, in un posto di lavoro per difenderlo o
pensando ad un disoccupato, in un qualsiasi luogo d'aggregazione per una
cultura e lo sport disinteressati e ovunque il popolo degli uomini e delle
donne non si è rassegnato ed ancora insegue un sogno di liberazione al
plurale.

menene

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