Author: Elena Bertoli Date: Subject: [Forumlucca] Fw: Sette criteri per l'azione diretta nonviolenta]
----- Original Message -----
From: "Giovanni Mandorino" <g.mandorino@???>
To: "Elena Bertoli" <bertoli.elena@???>
Sent: Tuesday, February 25, 2003 9:21 PM
Subject: [Fwd: Sette criteri per l'azione diretta nonviolenta]
> Cara Elena,
> ti invio questo utile promemoria.
> Se non ricevi gia` la lettera quotidiana di Peppe Sini te la segnalo
> come importante fonte di approfondimenti, indicazioni e spunti di
> riflessione.
> Per essere inserita nella lista di distribuzione puoi scrivere a
> nbawac@???.
> Forse ti potra` interessare sapere che per la manifestazione di domani
> (26/2) noi di ReteLilliput Pisa ci siamo dati un appuntamento prima
> della partenza nei pressi della porta principale della chiesa di
> sant'Antonio con l'obbiettivo di costituire uno spezzone specifico del
> corteo.
>
> Spero ieri sia andato tutto bene ed aspetto di risentirti.
>
> Giovanni
>
>
> -------- Original Message --------
> Subject: Sette criteri per l'azione diretta nonviolenta
> Date: Tue, 25 Feb 2003 17:22:29 +0100
> From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac@???>
> To: "centro di ricerca per la pace" <nbawac@???>
>
> SETTE CRITERI DI CONDOTTA PER L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA
> DEL BLOCCO DEI MEZZI DI TRASPORTO CHE RECANO ARMI
> CHE VERRANNO UTILIZZATE PER LE AZIONI TERRORISTICHE E STRAGISTE
> DI CUI CONSISTERA' L'ANNUNCIATA GUERRA ILLEGALE E CRIMINALE
>
> SCEGLIAMO LA NONVIOLENZA
> PER DIFENDERE LA PACE E LA VITA UMANA
> PER DIFENDERE LA LEGALITA' COSTITUZIONALE
> E IL DIRITTO INTERNAZIONALE
>
> 1. A un'azione diretta nonviolenta possono partecipare solo le persone che
> accettano incondizionatamente di attenersi alle regole della nonviolenza
> durante tutto lo svolgimento dell'azione diretta nonviolenta stessa
> (ricordando che, come sempre, la fase piu' difficile e' la conclusione).
>
> 2. Tutti i partecipanti devono saper comunicare parlando con chiarezza, con > tranquillita', con rispetto per tutti, e senza mai offendere nessuno.
>
> 3. Tutti i partecipanti devono conoscere perfettamente senso e fini
> dell'azione diretta nonviolenta cui prendono parte, nel caso specifico del
> blocco del trasporto di armamenti destinati alla guerra cio' significa fare > un'azione rigorosamente nonviolenta e concretamente efficace:
> - per impedire la guerra, le stragi, le devastazioni; cioe' per salvare
> delle vite umane, come e' diritto e dovere di ogni essere umano;
> - per rispettare ed inverare con il proprio impegno personale la legalita'
> costituzionale e il diritto internazionale che proibiscono questa guerra.
>
> 4. Tutti i partecipanti devono conoscere perfettamente anche le possibili
> conseguenze personali della partecipazione all'azione diretta nonviolenta
> cui prendono parte, nel caso specifico del blocco del trasporto di armamenti > destinati alla guerra cio' vale a dire essere consapevoli che ogni singolo
> partecipante puo' andare incontro alla possibilita' di denuncia, di fermo e > di arresto, di procedimento penale e di condanna a sanzione sia pecuniaria
> che detentiva.
> Queste possibilita' vanno seriamente esaminate prima di prendere parte
> all'azione diretta nonviolenta; una volta decisisi a partecipare e se esse
> si verificassero si ha il dovere di accettare pacificamente e onestamente
> tali conseguenze, e ad esse nessuno deve cercare di sottrarsi.
> Tra le imputazioni possibili vi sono l'interruzione di pubblico servizio,
> l'attentato alla sicurezza dei trasporti, l'istigazione a delinquere (questo > stesso testo puo' essere considerato istigazione a delinquere), con
> l'aggravante del concorso essendo in piu' persone a compiere l'azione
> diretta nonviolenta.
> Tutti i partecipanti devono essere muniti di documenti di identita' e devono > esibirli su richiesta delle forze dell'ordine (non farlo e' reato); tutti i > partecipanti hanno il dovere di non provocare danni alle persone,
> all'ambiente o ai beni; tutti i partecipanti devono avere un atteggiamento
> di massimo rispetto nei confronti di tutte le persone e soprattutto nei
> confronti delle forze dell'ordine.
> Tutti i partecipanti devono saper spiegare le ragioni dell'iniziativa
> nonviolenta e chiarire che la propria condotta sara' comunque rigorosamente > nonviolenta; e poiche' si occuperanno le aree di transito die mezzi di
> trasporto con il proprio corpo, qualora si venga spostati di peso non si
> deve in alcun modo ne' opporre resistenza, ne' lanciare offese ne' minacce: > e' bene continuare a parlare serenamente e rispettosamente anche con le
> persone che materialmente sposteranno i partecipanti, rassicurandoli che la > nostra azione non e' affatto contro di loro e non intendiamo in alcun modo
> ne' offenderli ne' far loro del male, e che anzi l'azione diretta
> nonviolenta e' eseguita per difendere la legalita' costituzionale che e'
> stata violata da chi illegalmente e criminalmente ha promosso o sta
> favoreggiando la guerra in preparazione.
>
> 5. Tutti devono rispettare i seguenti principi della nonviolenza:
> - non fare del male a nessuno: se una sola persona tra i partecipanti
> all'azione diretta nonviolenta dice o fa delle stupidaggini, o una sola
> persona per responsabilita' dei partecipanti all'azione diretta nonviolenta > si fa male, l'azione diretta nonviolenta e' irrimediabilmente e totalmente
> fallita, e deve essere immediatamente sospesa;
> - spiegare a tutti (amici, autorita', interlocutori, interpositori,
> eventuali oppositori) cosa si intende fare, e che l'azione diretta
> nonviolenta non e' rivolta contro qualcuno, ma contro la violenza (in questo > caso lo scopo e' fermare la guerra, cercar di impedire che avvengano altre
> stragi ed atrocita', salvare delle vite umane, difendere la legalita'
> costituzionale e il diritto internazionale);
> - dire sempre e solo la verita';
> - fare solo le cose decise prima insieme con il metodo del consenso ed
> annunciate pubblicamente (cioe' a tutti note e da tutti condivise); nessuno > deve prendere iniziative personali di nessun genere; la nonviolenza richiede > lealta' e disciplina;
> - assumersi pienamente la responsabilita' delle proprie azioni e quindi
> subire anche le conseguenze che ne derivano;
> - mantenere una condotta nonviolenta anche di fronte all'eventuale violenza > altrui.
>
> 6. Occorre chiarire che chi non accetta queste regole non puo' partecipare
> all'azione diretta nonviolenta, poiche' sarebbe di pericolo per se', per gli > altri e per la riuscita dell'iniziativa che e' e deve essere rigorosamente
> nonviolenta.
>
> 7. E' bene che chi promuove azioni dirette nonviolente fornisca a tutti i
> partecipanti per iscritto le regole di condotta condivise, e meglio ancora
> sarebbe se esse venissero discusse e definite tra tutti i partecipanti col
> metodo del consenso.
> Questo testo puo' essere un canovaccio utilizzabile a tal fine: se condiviso > puo' essere riprodotto in volantini e cartelloni.
> E' inoltre bene che le regole di condotta condivise dai partecipanti
> all'azione diretta nonviolenta vengano fatte conoscere anche alle forze
> dell'ordine, alle varie autorita' ed a tutte le altre persone che si
> trovassero nel luogo in cui si svolge l'azione diretta nonviolenta dandone
> una copia scritta ad ogni persona presente, oltre che a tutti i mezzi
> d'informazione.
>
> Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo
> per contatti: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo,
> tel. 0761353532, e-mail: nbawac@???
>
> *
>
> Il testo che precede e' un adattamento di un paragrafo della "Guida pratica > all'azione diretta nonviolenta delle mongolfiere della pace" del Centro di
> ricerca per la pace di Viterbo, diffusa ed utilizzata nel 1999.
>
> Ai fini delle possibili conseguenze civili e penali (se questo testo venisse > considerato "istigazione a delinquere" essendo, come e', un invito a
> realizzare azioni dirette nonviolente per fermare la guerra illegale e
> criminale) il responsabile di questo testo e' Peppe Sini, responsabile del
> Centro di ricerca per la pace di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100
> Viterbo.
>
> Viterbo, 25 febbraio 2003
>
>
>
>
> --
> L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli
> altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
> internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati,
> alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri
> la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le
> organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
> (Art. 11 - Costituzione della Repubblica Italiana)
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