Ma con quale sfrontatezza puoi postare articoli di tal guisa senza che il
senso del ridicolo ti lambisca?
Da Impero: PAG 18
L'accusa più pesante che i critici possono far valere è che gli Stati Uniti
ripetono nei fatti le pratiche dei vecchi imperialismi europei; i loro
partigiani celebrano al contrario gli Stati Uniti come un leader mondiale
mondiale più efficace e benevolo, che rettificano ciò che gli europei
avevano sciupato. La nostra ipotesi di lavoro - secondo la quale una nuova
forma di sovranità imperiale è emersa - contraddice queste due concezioni.
Gli Stati Uniti non costituiscono il centro di un progetto imperialista; e,
in realtà, nessun stato-nazione può farlo oggi. L'imperialismo è terminato.
"Neo" wrote:EUROPA: FORSE AVEVAMO RAGIONE NOI di Federico Martelloni
All'incirca un anno faAll'incirca un anno fa, durante la presentazione di un
grosso libro dalla copertina giallosole, un Professore di dottrina dello
stato, grande conoscitore del pensiero politico moderno, parlò della
possibilità e della necessità di lottare per "costruire l'Europa come anello
debole della catena imperiale".
Più prosaicamente: Toni Negri, durante la presentazione di *Impero* al Tpo
di Bologna, nel febbraio dello scorso anno, provava a ragionare sul ruolo
che avrebbe potuto giocare l'Europa sulla scena mondiale post-crollo del
muro: l'Europa nell'era dell'Impero, ovvero in quella nuova dimensione della
sovranità - sconosciuta al tempo della moderna costituzione dello
Stato-Nazione - nella quale non vi è un fuori e nella quale, dunque, i
*cittadini* sono chiamati a lottare *dentro e contro*,
La frase, di grande effetto, piacque a molti. Tra questi - certamente -
quelle sfortunatissime e ostinatissime tute bianche che avevano tentato,
invano e per l'ennesima volta durante il vertice europeo di Nizza 2000,
Ivan'77:Sfortunatissime e ostinatissime? Se proprio vogliamo abusare dei
superlativi assoluti direi piuttosto idiotissime ed ineficacissime.
Come conseutudine gli acefali in tuta bianca pensarono bene di fare la
solita squalificante sceneggiata mediatica a Ventimiglia (mandando in merda
le migliaia di compagni in buona fede che li seguivano...) piuttosto che
lottare veramente sulle strade di Nizza.
Le tutacce lo sapevano da mesi che da Ventimiglia con quel treno non
sarebbero passati. Era notorio pubblicamente. Quindi fu per una scelta
politica assurda e controproducente che scelsero di manifestare nella città
di confine.
Neo" wrote:di oltrepassare la frontiera di Ventimiglia portando nella
cittadina francese quelli che credevano dovessero essere i primi tre
articoli della Carta dei diritti europea.
I tre articoli, che campeggiavano su tre grandi stiscioni fermati a
Ventimiglia dalla barbarie di Schengen, recitavano pressappoco così:
I) Sono cittadini europei tutti coloro che, da qualunque parte del mondo
provengano, hanno scelto di vivere e dimorare sul territorio europeo
II) Tutti i cittadini europei, indipendentemente dal fatto che abbiano o
meno un lavoro, hanno diritto ad un reddito che consenta di condurre
un'esistenza libera e dignitosa
III) L'Europa ripudia e contrasta la guerra, senza condizioni, in ogni parte
del mondo
La posizione delle tute bianche - eretica e coraggiosa -
Ivan'77:Ecco! Qui l'autore tocca vette assolute di comicità involontaria...
Eretica e coraggiosa! Buona questa.
Le posizioni tutabianchiste in realtà sono storicamente divise in:
- Opportuniste
-Irresponsabili
-Votate all'inerzia più desolante
Nel fatto in questione probabilmente si tratta di un mix di tutte 3
Neo" wrote:suonò sgradita a gran parte della sinistra antagonista "in
marcia" verso e contro Nizza. Fu giudicata una posizione "debole",
"riformista", che scontava l'accettazione del piano imposto dall'avversario,
ovvero la costruzione di un'Europa dei mercati e dei capitali, ammantata di
una finta o presunta, labile democraticità . Tutt'al contrario - se vi era
"accettazione"- era accettazione non già della Carta così com'era, ma della
scena europea come spazio politico di nuovi conflitti e nuove
rivendicazioni, come ambito di crescita e sviluppo di movimenti sociali
capaci di invocare vecchi e nuovi diritti, *in primis* il diritto alla
libera circolazione per i migranti e il diritto al reddito di cittadinanza.
iVAN'77: E qui capirai, la pernacchia sorge spontanea...
Neo" wrote:Il terzo elemento - prezioso come mai, di questi tempi - era il
nodo della guerra, del suo rifiuto, del perseguimento della pace come
prioritario impegno politico di una nuova Europa.
La Carta di Nizza fu approvata, non senza contrasti e resistenze in seno
alle Commissioni, al Consiglio e al Parlamento dell'Unione. La sua
approvazione segnò, comunque la si pensi, l'inizio di un processo di
costituzione politica nel quale i movimenti si sarebbero, di lì a poco,
sforzati di irrompere.
Ivan'77: Ohibò... qualcosa non mi torna...
(...)L'Europa vive il momento più importante della sua costituzione. Le
moltitudini che ne attraverseranno le strade e le piazze, tra due giorni,
possono essere il cuore di una fase costituente.
Poche mobilitazioni al mondo sono state temute quanto quella del 15
febbraio.
Ivan'77: Siamo al Parossismo Puro! Addirittura temute??? Da chi e perchè?
Chi mai potrebbe temere qualcosa da masse che manifestano
pregando,cantando,ballando in una sorta di gigantesca gita
eucaristico-scolastica?
Ad essere temute sono le masse incazzate, sovversive, ribelli, recalcitranti
ed antagoniste allo stato di cose presente, in ultima analisi radicalmente
antisistemiche.
Neo" wrote:Nessuna ha mai avuto queste proporzioni. Mai. Se i colori di
milioni di bandiere della pace non fossero così platealmente - e
stucchevolmente - sgargianti, verrebbe da dire che uno spettro di si aggira
per l'Europa...
Forse il Prof aveva ragione, e forse avevamo ragione anche noi.
Ivan'77: Meno male che ha messo il condizionale.
Ivan Settantasette
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