[Lecce-sf] prima bozza...(non ancora intergarta)

Author: Silverio Tomeo
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Subject: [Lecce-sf] prima bozza...(non ancora intergarta)

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Noi dei movimenti collettivi e dei social forum - anche qui nel Salento =
- abbiamo immediatamente dopo l'11 settembre del 2001, lanciato una =
campagna di mobilitazione contro la guerra.=20
Non abbiamo avuto bisogno di rimuovere il nuovo terrorismo globalizzato: =
siamo certamente contro il terrorismo. Per=F2 nessuna reazione al =
terrorismo pu=F2 significare una risposta di guerra, di morte, di =
bombardamento sui civili, su intere entit=E0 statali. N=E9 pu=F2 =
significare ostilit=E0 ad un'intera area culturale e religiosa. Non =
pu=F2 significare razzismo e xenofobia. Non pu=F2 voler dire barattare i =
diritti in nome della sicurezza. Non si pu=F2 prospettare, in nome di =
logiche inperiali e di un'idea aggressiva e integralista di Occidente, =
una "guerra preventiva", uno scenario di "guerra dei trent'anni", una =
guerra infinita. La democrazia non si esporta con le bombe e i carri =
armati.

Noi stiamo lottando per i diritti sociali, la giustizia sociale, per la =
democrazia e contro tutte le forme di oppressione. Noi a Lecce stiamo =
agendo contro le retoriche dell'accoglienza che nascondono affari per =
chi li gestisce e umiliazioni e violenze per quanti sarebbero colpevoli =
di essere "stranieri". Siamo per la chiusura di tutti i Centri di =
Permanza Temporanea, luoghi di sospensione dei diritti e di segregazione =
razziale. La difesa dei diritti dei migranti =E8 la stessa cosa della =
difesa dei nostri stessi diritti, per una cittadinanza transnazionale e =
cosmopolita, per una societ=E0 policulturale.

Vogliamo un mondo di differenze, di libert=E0 e di rispetto reciproco. =
Non crediamo a nessun fantomatico "scontro di civilt=E0". Vogliamo =
un'Europa che non sia una fortezza, aperta a una democrazia delle =
culture, fattore di pace nel mondo, non asservita alle ragioni del =
petrolio e dei poteri militari ed economici delle grandi multinazionali =
e delle alleanze di guerra.

C'=E8 un'opposizione massiccia alla guerra in ogni parte d'Europa, un =
nuovo pacifismo. Perci=F2 diciamo: fuori l'Italia dalla guerra, fermiamo =
insieme questa guerra, no all'attacco all'Iraq, senza tentennamenti, =
senza se e ma.
Crediamo che questa guerra, che sia legittimata o meno dall'ONU, sar=E0 =
una catastrofe per i popoli dell'Iraq - che gi=E0 patiscono per le =
guerre precedenti, gli effetti dell'embargo, per il regime militare - e =
per tutti i popoli del Medio Oriente. L'iniziativa di guerra =
dell'America di Bush e dei suoi alleati - incluso il governo del nostro =
paese - produrr=E0 solo lacerazioni, odio, reazioni terroristiche, =
catastrofi umanitarie, nuovi orrori.

Chiunque crede nella risoluzione politica e democratica dei conflitti =
internazionali deve opporsi a questa guerra ormai imminente. Una guerra =
che si configura in uno scenario di guerra globale permanente come i =
movimenti avevano intuito e indicato subito dopo l'11 di settembre =
opponendosi all'intervento in Afganistan.

La guerra globale appare necessariamente interfacciata alla =
globalizzazione neoliberista, cio=E8 a quella che si configura gi=E0 =
come una guerra economica verso i pi=F9 poveri e le economie pi=F9 =
deboli del mondo e fonte di squilibri e lacerazioni del pianeta. Le =
promesse e i miraggi del neoliberismo stanno naufragando in un nuovo =
disordine internazionale.
C=E8 un'opposizione enorme a questa guerra e una mobilitazione =
internazionale rilanciata dal Forum Sociale Europeo di Firenze e da =
Porto Alegre 2003. Una tappa importante di questo percorso di pace =E8 =
per il 15 febbraio a Roma, in contemporanea con tutta Europa e non =
solo.

Facciamo appello a tutte le soggettivit=E0, associazioni, movimenti, =
cittadini, ad essere gi=E0 in piazza il giorno dopo in caso di attacco =
all'Iraq, e per un percorso comune per manifestazioni nazionali e locali =
gi=E0 il primo sabato sera successivo alla paventata azione di guerra. =
Anche qui a Lecce, dove assistiamo a una ripresa di autonomia culturale =
dei movimenti e della societ=E0 civile.
Possiamo e dobbiamo resistere a questa deriva di guerra globale, =
possiamo fermare insieme questa guerra.

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abbiamo
immediatamente dopo l’11 settembre del =
2001,
lanciato una campagna di mobilitazione contro la guerra. =
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Non abbiamo =
avuto bisogno
di rimuovere il nuovo terrorismo globalizzato: siamo certamente contro =
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terrorismo. Per=F2 nessuna reazione al =
terrorismo pu=F2
significare una risposta di guerra, di morte, di bombardamento sui =
civili, su
intere entit=E0 statali. N=E9 pu=F2 =
significare ostilit=E0 ad
un’intera area culturale e religiosa. Non pu=F2 significare =
razzismo e
xenofobia. Non pu=F2 voler dire barattare i diritti in nome della =
sicurezza. Non
si pu=F2 prospettare, in nome di logiche inperiali e di un’idea =
aggressiva
e integralista di Occidente, una =
“guerra
preventiva”, uno scenario di “guerra dei =
trent’anni”,
una guerra infinita. La democrazia non si esporta con le bombe e i carri
armati.<o:p></o:p>

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Noi stiamo =
lottando per i
diritti sociali, la giustizia sociale, per la democrazia e contro tutte =
le
forme di oppressione. Noi a Lecce stiamo =
agendo contro
le retoriche dell’accoglienza che nascondono affari per chi li =
gestisce e=A0 umiliazioni e violenze per quanti =
sarebbero
colpevoli di essere “stranieri”. =
Siamo per
la chiusura di tutti i Centri di Permanza Temporanea, luoghi di =
sospensione dei
diritti e di segregazione razziale. La difesa dei diritti dei migranti =
=E8 la
stessa cosa della difesa dei nostri stessi diritti, per una cittadinanza
transnazionale e cosmopolita, per una societ=E0 =
policulturale.<o:p></o:p>

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Vogliamo un =
mondo di
differenze, di libert=E0 e di rispetto reciproco. Non crediamo a nessun
fantomatico “scontro di civilt=E0”. Vogliamo un’Europa =
che non sia una fortezza, aperta a una democrazia delle =
culture,
fattore di pace nel mondo, non asservita alle ragioni del petrolio e dei =
poteri
militari ed economici delle grandi multinazionali e delle alleanze di =
guerra.<o:p></o:p>

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C’=E8
un’opposizione massiccia alla guerra in ogni parte d’Europa, =
un
nuovo pacifismo. Perci=F2 diciamo: fuori =
l’Italia
dalla guerra, fermiamo insieme questa guerra, no all’attacco
all’Iraq, senza tentennamenti, senza se e =
ma.<o:p></o:p>

Crediamo che =
questa
guerra, che sia legittimata o meno =
dall’ONU,
sar=E0 una catastrofe per i popoli dell’Iraq – che gi=E0 =
patiscono per
le guerre precedenti, gli effetti dell’embargo, per il regime =
militare
– e per tutti i popoli del Medio Oriente. L’iniziativa di =
guerra
dell’America di Bush e dei suoi alleati =
-
incluso il governo del nostro paese - produrr=E0 solo lacerazioni, odio, =
reazioni
terroristiche, catastrofi umanitarie, nuovi =
orrori.<o:p></o:p>

<o:p> </o:p>

Chiunque crede nella risoluzione politica e democratica dei =
conflitti
internazionali deve opporsi a questa guerra ormai imminente. Una =
guerra
che si configura in uno scenario di guerra =
globale
permanente come i movimenti avevano intuito e indicato subito dopo =
l’11
di settembre opponendosi all’intervento in =
Afganistan.<o:p></o:p>

<o:p> </o:p>

La guerra =
globale appare necessariamente interfacciata alla
globalizzazione neoliberista, cio=E8 a quella che si configura gi=E0 =
come una
guerra economica verso i pi=F9 poveri e le economie pi=F9 deboli del =
mondo e fonte
di squilibri e lacerazioni del pianeta. Le promesse e i miraggi del
neoliberismo stanno naufragando in un nuovo disordine =
internazionale.<o:p></o:p>

C=E8 =
un’opposizione
enorme a questa guerra e una mobilitazione internazionale rilanciata dal =
Forum
Sociale Europeo di Firenze e da Porto Alegre 2003. Una tappa importante di questo =
percorso di
pace =E8 per il=A0 15 febbraio a =
Roma, in
contemporanea con tutta Europa e non solo.<o:p></o:p>

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Facciamo =
appello a tutte
le soggettivit=E0, associazioni, movimenti, cittadini, ad essere gi=E0 =
in piazza il
giorno dopo in caso di attacco =
all’Iraq, e per
un percorso comune per manifestazioni nazionali e locali gi=E0 il primo =
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assistiamo a una ripresa di autonomia =
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dobbiamo resistere
a questa deriva di guerra globale, possiamo =
fermare
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