>.....quella ke per me =E8 > stata la bibbia del mondo su due ruote, lo spirito ke
> lo anima, i "necessari"distinguo dal mondo motorizzato
> e le intuizioni ke solo ki va in bici pu=F2
> kogliere.....
>
> vabb=E8 mo' la pianto e te diko il titolo:
> "piccolo trattato di ciclosofia:il mondo visto dal
> sellino" Didier Tronchet(editore e prezzo
> vattelapesca:)
> p.s.gi=E0 l'emblematico titolo fa riflettere;nun te diko
> i contenuti
ma ccerto!! =E9 il primo che ho letto!!!
=E9 la bibbia anche per me!!
ancora 4 o 5 anni fa, l'ha preso il marito in biblioteca un po' per caso...
me lo sono bevuto in due giorni !!
nel mio elenco non c'era solo perch=E9 era gi=E0 su quel sito che dicevo di
visitare!
ma =E9 il primo della lista!!!
figurati che questo natale l'ho regalato a tutti e anche a qualcuno che non=
va
in bici!!!
e l'ho ricomprato per rileggerlo e per tenerlo.
mi ha fatto morire all'inizio, quando descrive i "necessari" distinguo, app=
unto:
per es. la posizione degli automobilisti: passiva, sdraiata, vulnerabile, c=
ulo
basso, non vede + in l=E0 del cofano, etcetc
e quella dei ciclisti: alta, eretta, scrutatrice, attenta, naso all'ins=F9...=
.
pronta a scattare....=E9 proprio vero....
mi han detto che =E9 bello anche quello della Sabina Morandi.
giusto ieri =E9 finalmente arrivato al mio libraio!!!
ecco, del Tronchet rileggitene un pezzo, l'ho mandato a tutta la mia rubric=
a e
anche chi non va in bici mi ha detto che era bellissimo!!!
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da Piccolo Trattato di Ciclosofia
ovvero "il mondo visto dal sellino"
di Didier Tronchet
Ed. Pratiche Editrice
12 Euro ca.
[...]
Il ciclista urbano e' per sua natura un inventore.
La solitudine, in mezzo a una marea di automobili, gli conferisce la
sensazione di doversi battere per imporre il proprio universo.
Il suo mezzo di trasporto arciminoritario lo conforta nell'idea che egli
vive nell'era gloriosa dei pionieri, che c'e' molto di nuovo da inventare.
E questa pagina bianca nella storia dell'umanita', scritta con i suoi
copertoni, e' una bella sfida che egli raccoglie ogni giorno,
sollevando la testa, un occhio alla circolazione,
per evitare di essere un martire prematuro della scienza.
Ecco perche', signori automobilisti che li insultate, signori agenti che li
multate, ecco perche' i ciclisti descrivono ineffabili arabeschi sulla
carreggiata, ecco perche' passano con il rosso o salgono sui marciapiedi.
In un organismo urbano in cui sono solo un corpo estraneo, in una citta'
ostile, s'inventano un modo di essere che non e' stato previsto per loro.
Tratteggiano nello spazio la minuta di una citta' in bicicletta: tracciano =
e
cancellano.
Le loro evoluzioni sono rimorsi d'artista.
Sono tutti presi nel loro atto creativo, nello schizzo febbrile.
Non giudicateli adesso, ma quando avranno terminato la prima stesura.
Nell'attesa, smettetela con questi colpi di clacson, fate silenzio e
trattenete il respiro come fareste davanti ad un bambino che fa i primi
passi in un equilibrio sempre sul punto di infrangersi.
Osservateli con indulgenza commossa.
Cercano, barcollando,
un nuovo equilibrio che rimettera' in marcia la citta'.