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Arriva l'air-bag per bici
Si indossa mentre si pedala
E' un'idea italiana, di cui si sa ancora poco, ma certo non manca di
originalità. Perché dotare solo le macchine di dispositivi di sicurezza?
Anche i ciclisti ne hanno diritto, e forse è proprio questa l'idea dalla
quale è partito il progetto Dainese, un giubbotto di sicurezza nato a
Vicenza e in grado di proteggere il ciclista da brutte cadute nel traffico
cittadino. Esattamente come un air-bag, Dainese è dotato di un gas interno
che "esplode" in caso di collisione, facendo sì che l'atterraggio dello
sventurato ciclista sia il meno traumatico possibile. Ma come fa questo
giubbotto air-bag a capire quand'è il momento di gonfirarsi? Qui la faccenda
si complica e interviene un mini computer di bordo. Dainese lavora infatti
in continuo contatto radio con una scatolina installata sulla bicicletta,
chiamata STM (Sensing, Triggering and Memoring).
Il sistema STM e il giubbotto comunicano tra loro passandosi dati a
una frequenza fino a 3000 impulsi al secondo, rimanendo praticamente in
continuo contatto radio, usando codici di crittazione. Nel caso l'STM rilevi
le circostanze di un incidente, può trasmettere il segnale al giubbotto in
meno di 30 millisecondi, provocando un'esplosione immediata del biossido di
carbonio in esso contenuto. Risultato? Il giubbotto si gonfierà prima della
caduta del conducente, riparandogli la schiena e il volto. La pressione
all'interno della giacca viene mantenuta per circa mezzo minuto, per
prevenire il più possibile i danni nel caso il ciclista si trovi a rotolare
sull'asfalto per alcuni secondi. "Abbiamo speso 500.000 dollari solo per
creare un manichino per il crash test che potesse essere adeguato - racconta
Angelo Dainese, capo della sezione americana della ditta che porta il suo
cognome - Siamo convinti che potrà aiutare a prevenire i danni causati dagli
incidenti stradali".
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