[Cerchio] Tecnica di un colpo di stato...

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Author: Ivan Settantasette
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Subject: [Cerchio] Tecnica di un colpo di stato...
el 1969 E. Luttwak scrive Tecnica di un Colpo di Sato. E un testo base.
Forse un
pò invecchiato,....forse no...

"Il Colpo di Stato consiste nell'infiltrazione di un settore limitato, ma
critico
dell'apparato statale e nel suoi impiego allo scopo di sottrarre al Governo
il controllo
dei rimanenti settori" (Luttwak 1969) praticamente introvabile così come il
libro di
Teodhor Schakley (il diavolo biondo) intitolato "Coutrinsurgensy.

Sui colpi di Stato contro la sinistra nel mondo sappiamo ormai quasi tutto.
Ma qui si
vuol proporre una teoria diverse: è possibile usare spezzoni della "Tecnica
del colpo
di Stato" senza arrivare al vero e proprio colpo, ma limitandosi a
condizionare e
contenere la politica di un paese democratico e alleato degli U.S.A.?

Quello che è avvenuto a Genova. Quello che non sappiamo, ma che non è
difficile
poi ricostruire. C' una traccia na che porta da Napoli a Genova. Un'unica
strategia
che coinvolge due Governi diversi, uno di sinistra e l'altro di destra. La
tecnostruttura
militare rimane la stessa. Governa al posto del Governo. Qualcuno dovrebbe
spiegare a Berlusca che il "golpe" questa volta è stato fatto contro di
lui...ma lui si
occupava delle giardiiere e dei fiori e dei palchetti e degli
spumantini...più che il servo
di Bush sembrava la sua ansiosa governante...

Anche senza Piazza Alimonda il messaggio sarebbe stato lo stesso. Chiusura
contro
il movimento internazionale della pace e dei diritti, della critica al
neoliberismo, e alla
globalizzazione delle multinazionali. Ma piazza Alimonda c'è stata. E
proprio qui è
accaduto qualcosa che non doveva accadere: dei ragazzi su Indy scoprono la
catena di comando sul campo: sono tutti "truppe imperiali" soldati e
carabinieri che
hanno partecipato a tutte le missioni internazionali degli ultimi anni,
dalla Bosnia Al
Kossovo, dalla Palestina alla Somalia. La Somalia di Ilaria Alpi. SWempre in
contatto
con le forze speciali americane...Si sa come vanno le cose. Si parla fra
ufficiali, ci si
scambiano esperienze, e forse qualcuno delle Special Forces e della Cia o
della DIA
e arruola il compagno italiano di tante bevute. "Come with us...U.S.A:". O
forse non
ce ne neanche bisogno. La superiorita di vede sul campo, obbedire è
naturale,
obbligatorio: una specie di emulazione del fratello più grande.
Qui appare quella che Gadda chiamerebbe la "discrepanza", Da un lato i super
agenti delle mille operazioni, chiamiamoli di Peace Keeping...quelli
abituati a sentirsi
fischiare le pallotele dei kalanshicov a pochi metri...quelli che hanno
visto gli RPG7
fare fuopri i nostri carri al cheking poit Alfa. Gente dura perchè indurita
dal mestiere
oltre che da una certa inclinazione al sadismo....Dall'altra parte i ragazzi
come
Plaacanica. Mi colpisce l'Autista che doipo lo scontro non riesce neanche a
guidare e
deve esere sostituito. Vedo la foto di Placanica che va in Ospedale. Uno
sciagurato
che strilla per un po' di sangue in testa. A me se ricordo bene nel 72 una
banda di
fascisti mi spacco la testa. Venti punti. Mi ricordo che scherzavo con
l'infermiere al
Policlinico. Altri tempi altra stoffa. E per fortuna non facevo il
carabiniere. Ma
ricordavo quello che mi aveva raccontato mio Nonno Colonnello dei
Carabinieri, due
guerre: quando ti" feriscono fa finta di niente, ridi, sta sul col morale.
Il tuo coraggio si
diffonderà, e anche la mano del chirurgo sarà più ferma"!
Non no no!. Non ci siamo. Chi sono i caribinieri di Piazza Alimonda
"veterani o
soldatini"? O le due cose insieme, e allora perchè....perche tutta quella
reticenza,
cosa doveva essere coperto o chi...perchè Placanica viene sacrificato
subito...Qual'è
stato il reale percorso del Tuscania? Perchè i veterani stavano a rompere le
palle a
quelli del Carlini, invece di cercare di acchiappare i duri dei black bloc?

Ora io appartengo a una generazione che andava in piazza in modo assi
diverso sia
dai black bloc, che dalle tute bianche. Noi avevamo sempre o quasi due
servizi
d'ordine, uno d'attacco, stile black blok e uno di di difesa, entrambi
carichi di molotov.
Le molotovo sono un'arma difensiva e servono a proteggere il grosso del
corte dalle
cariche. Il servizio d'ordine d'attacco, dagli scontri del 77 in poi spesso
era armato.
noi avevamo due principi militari: 1. non far caricare il corteo 2. Se ci
sono morti
cercare subito la controffensiva e la vendetta con armi da fuoco. Questo
gruppo non
aveva nulla a che fare con il corteo.

La polizia aveva un'altro obiettivo: gli arresti di massa cercando di
mischiare violenti
e massa del corteo.

Sia ben chiaro non rimpiango quegli anni. rimpiango ancora gli amici e i
compagni
lasciati sul terreno. Ma sono contento che sia finita.

Sono contento di vedere 300.000 giovani spesso alla prima manifestazione
reggere
per due giorni a cariche, manganellate torture, lacrimogeni. Sono più
coraggiosi di
noi. Hanno il coraggio che viene da sapere che non sono, come noi eravamo
minoranza. Ci vuole più coraggio nella resistenza passiva mentre ti prendono
a calci,
che ne tirare un grilletto di una P38.

Sono angosciato invece per il tunnel di provocazioni , repressioni e morti
che hanno
già incominciato a costruirgi addosso. Leggo ormai Indy da giorni. E di
fronte a molto
buon senso, vedo anche riafforiare vecchie parole d'ordine, vecchi miti
ormai ridotti a
detriti, come le BR, Citazioni di Lenin e Trotzsky che farebbero solo ridere
se al loro
interno non contenessero un'attegiamento pericoloso: l'abbandono
dell'intelligenza e
l'adozione della rabbia come parametro di giudizio.

Vi vogliono portare a reagire con violenza all'ingiustizia. E' l'unica via
che hanno.
Firenze ha dimostrato che il Movimento non ci casca. Bene. Ma allora
traduciamo
Firenze in un comportamento politico articolato: Assemblee Unitarie di tutte
le
componenti del Movimento, invece che la chiusura. L'obiettivo è
disarticolare l'attuale
configurazione parlamentare dell'opposizione per creare un Fronte, si
proprio un
Fronte che alle prossime elezioni rappresenti la sinistra, non Colanino
(vero
D'aLema) e non DE Benedetti (Vero Fassino?)

Ci sono momenti in cui rivoluzionaria è solo la rivoluzione. Cioè la
capacità di
smetterla con le proprie ideologie e partecipare al movimento che abbatte lo
stato di
cose presenti. E che ci siano cattolici & anarchici, ccomunisti &black blok,
Sindacati
& Cobas vuol dire una cosa sola: siamo una massa critica.

Ma prima, subito, bisogna disarticolare la catena di comando di Genova:
individuarla
nome e cognomi, prove fatti
relazioni con i media. Lavoro legale e intelligence. Obiettivo rimuoverne il
più
possibile onde impedire una strategia della tensione. Qualcosa è stato già
fatto, ma
c'è bisogno di più. Lasciate perdere le risse a lpi de e-mail con i
fascisti, lasciate
perdere la recita delle ideologie, evitate commenti che possano
criminalizzare gli
strumenti della rete. Usate i vostri computer, i vostri fratelli, il
network, l'intelligenza le
conoscenze. Usate la vostra sensibilità e il vostro amore.

E' lunico regalo che possiamo fare ormai a Carlo, nell'epoca triste
dell'archizìviazione!








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