[Forumgenzano] I: [bastaguerra] I: per le campagne in Europa…

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Author: Emiliano
Date:  
Subject: [Forumgenzano] I: [bastaguerra] I: per le campagne in Europa e le iniziative contro la guerra da NellaGinatempo
Ok Mark contatto Pino per il materiale anche se credo che già abbia dei
manifesti e il volantino dei Giovani Comunisti...infine dico che stasera
dopo la consueta assembla del nostro sf si può fare lo striscione dal
momento che abbiamo quel poco che ci serve...
HASTA SIEMPRE
Castellani ribelli


-----Messaggio originale-----
Da: Nella Ginatempo [mailto:nellagin@tiscali.it]
Inviato: mercoledì 27 novembre 2002 14.21
A: bastaguerra@???; fori-sociali@???;
esf-2002@???
Cc: Raffaella Bolini; lucmu@???
Oggetto: [bastaguerra] I: per le campagne in Europa e le iniziative
contro la guerra da NellaGinatempo
Priorità: Alta



----- Original Message -----
From: Nella Ginatempo
To: bastaguerraroma@???
Cc: melo
Sent: Wednesday, November 27, 2002 12:38 PM
Subject: I: per le campagne in Europa e le iniziative contro la guerra da
NellaGinatempo


Carissime/i,
cerco di fare una sintesi delle proposte politiche in campo, in riferimento
alle prossime iniziative contro la guerra.
Circa le campagne su cui avviare un percorso europeo e da proporre nella
riunione del 15 dicembre a Copenhagen, voglio riferirmi a quanto discusso
nella nostra riunione di Bastaguerra a Firenze. C'era un largo consenso
sulla necessità politica di mettere a tema il DISARMO in Italia e in Europa,
come prospettiva politica strategica o direzione di marcia che, in
opposizione all'escalation del militarismo globale, fornisca l'unica
possibile alternativa. Di fronte ai due modelli di Europa presenti in campo
( L'europa suddita NATO di Berlusconi e Blair o l'Europa della
socialdemocrazia col suo autonomo riarmo e il suo nuovo modello di difesa),
il movimento ha richiesto da Firenze un salto di qualità nella politica
della pace, perciò credo che rilanciare nelle riunioni europee il tema del
disarmo e le campagne a questo relative, non solo non sia in contrasto con
la mobilitazione contro la guerra all'Iraq, ma anzi fornisca una prospettiva
per il ruolo dell'Europa, per il contesto internazionale sempre più
orientato verso "la guerra al terrorismo", per il nostro orizzonte politico
come movimento. E' inutile che ci limitiamo a balbettare che siamo tutti
sovversivi se poi non siamo capaci collettivamente come movimenti europei di
fornire una alternativa alla NATO ED AL RIARMO EUROPEO e ci limitiamo a
subìre da lontano le decisioni di Praga. L'alternativa alla guerra
preventiva non è solo la grande mobilitazione del 15 febbraio, se nel
frattempo si afferma la forza di intervento rapido di 20.000 uomini per le
guerre oltreconfine di appoggio agli U.S.A. o tutte le altre forme di riarmo
previste, comprese le nuove spese militari, i nuovi armamenti e lo scudo
spaziale.
A partire dal tema del DISARMO le campagne su cui c'è stata condivisione
nella riunione italiana di Bastaguerra sono state: una campagna di
contestazione delle basi militari in Italia e in Europa; una campagna contro
l'economia di guerra con due branche ( produzione di armi e armamenti,
banche armate); una campagna contro lo Stato militarista, dunque contro le
spese militari e per lo Stato sociale. Circa il punto dell'economia di
guerra è senz'altro da appoggiare la proposta di costruire un gruppo di
lavoro, a partire dal'Italia ( proposta Walter di itinerario smilitarista)
che costruisca una mappa delle fabbriche di armamenti per costruire una
futura campagna per la riconversione delle produzioni belliche ad uso
civile. Lo stesso gruppo di lavoro si può proporre in sede europea. Circa le
banche armate, la proposta in Italia è stata tematizzata, se non ancora
praticata, da più parti: ricordo Attac, Lilliput,La Convenzione di donne
contro le guerre e i Disobbedienti, ma la cosa si potrebbe estendere, se
minimamente coordinata, a tante altre associazioni e settori e non sarebbe
male cominciare a presentare questo tema in Europa, anche per vedere meglio
a che punto sono gli altri. Circa le spese militari, mi pare un cardine
delle politiche per un'altra Europa e penso che i sindacati europei
dovrebbero essere interessati e coinvolti, come dice Piero, anche in
prospettiva della piattaforma per un eventuale (?) sciopero generale.
Circa le mobilitazioni in Italia, mi sembra importantissimo che partiamo da
subito con una campagna di informazione e comunicazione sui veri motivi
della guerra in Iraq, sul nesso guerra preventiva e globalizzazione,
attraverso iniziative capillari di assemblee, volantinaggi, tende per la
pace e tutto quello che è utile, se vogliamo arrivare a produrre per il 15
febbraio la manifestazione del secolo. Ma cominciamo dal 10 dicembre: le
fiaccolate di Emergency ( con Tavola per la pace e Lilliput) per la giornata
dei diritti umani sono un momento significativo per la nostra partecipazione
e per diffondere il DIRITTO ALLA PACE ed il NO ALLA GUERRA. Su questo
manderò come contributo uno schema di volantino per il 10 dicembre. Rimane
inteso che se scoppia la guerra a dicembre ( come dice Scott Ritter e come
dicono in molti) le cose da fare immediate sono due: a) mobilitazioni in
tutte le realtà locali entro le prime 24 ore, preferibilmente davanti ai
luoghi simbolici "di guerra" ( ambasciate consolati basi militari
multinazionali degli armmenti);b)manifestazione nazionale a Roma nel sabato
immediatamente successivo. Dopo Firenze le nostre responsabilità collettive
si sono accresciute rispetto al mondo, ma siamo anche più forti... Cari
saluti Nella Ginatempo


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