Author: Pkrainer Date: Subject: [Cerchio] Fw: cronisti annoiati a firenze...
L'avevate letto? é sempre il solito imbarazzante pistolone, pure qualche
cosina da leggere c'é
> Cacao Elefante
> Il quotidiano delle buone notizie comiche
>
> L'essenziale delle notizie è sempre vero
>
> 20 novembre 2002
>
> Edizione speciale a reti unificate
>
> Cari amici quello che pubblichiamo oggi e' un pezzo incredibile. Che
> speriamo vi diverta veramente. Si tratta di un fatto riportato da una
> lettera che gira in rete. Abbiamo verificato con uno dei diretti
> interessati e ci ha confermato che e' tutto vero. Ecco i fatti: un
> redattore del Foglio e due di Libero sono a Firenze per il social forum
> e sono annoiati perche' non ci sono scontri (!!!) e allora si divertono
> a occupare una sala vuota e inventarsi un seminario assurdo al quale
> partecipano una trentina di persone che loro prendono per il culo
> coinvolgendoli in esperimenti assurdi. Nessuno se ne accorge e
> addirittura il pubblico applaude.
> La mail (che pubblichiamo piu' sotto) evidentemente gira in rete come
> uno sberleffo al movimento.
> Ma io credo che invece sia un grosso regalo. Ci fa vedere alcune cose e
> altre le dimostra. Innanzi tutto ci sembra strano che il Foglio e
> Libero non abbiano pubblicato in prima pagina lo scoop enorme che
> questa storia sottintende:
> Il movimento New Global e' la cosa meno militarista che esista al
> mondo!!!
> Cari voi, se provavate a fare un giochetto del genere negli anni
> settanta a un congresso del movimento non uscivate interi. Io rischiai
> di essere massacrato solo perche' mi presentai con la camicia e la
> giacca.
> La correttezza politica vorrebbe che ammetteste questo. Siamo piu'
> pacifisti di Ghandi e meno militaristi di Madre Teresa di Calcutta.
> Ammettetelo!
> Ma forse e' chiedere troppo.
> Il secondo regalo che ci fanno questi birbanti e' essenziale per il
> futuro del movimento. E dovrebbe portare tutti a fermarsi e riflettere.
> Attualmente il movimento e' dominato da un gruppo di intellettuali che
> in maggioranza sono ancora prigionieri delle verbosita' mentali di una
> cultura sterile e violenta (nel senso che tende a escludere chi non
> appartiene alla casta dei sapienti): la cultura delle parole difficili,
> dei discorsi teorici, domina sulla cultura della pratica dei fatti.
> E lo spirito critico di parte dei partecipanti alle manifestazioni del
> movimento e' deludente. Basta parlare difficile, non dire un cazzo e
> usare qualche slogan per strappare l'applauso. Ho sentito piu' di un
> intervento che se la gente avesse avuto un minimo di senso critico
> avrebbe dovuto iniziare a fischiare. Ma siamo ancora troppo
> accondiscendenti e sprovvisti di rigore per pretendere che chi prende
> la parola abbia qualche cosa da dire. La maggioranza dei discorsi non
> dicono fatti ma masturbano il senso di appartenenza al gruppo.
> Continuiamo a ripeterci che le multinazionali sono cattive, elenchiamo
> i loro crimini e dichiariamo che costruiremo un mondo migliore. E' vero
> pero' che qualche cosa in questa direzione si sta finalmente muovendo.
> A Firenze ci sono stati molti discorsi nuovi e concreti. Ad esempio io
> ho seguito un seminario sulla finanza solidale dove sono venuti fuori
> semplici racconti di esperienze pratiche, come quella di stampare
> moneta e utilizzarla all'interno del popolo dell'alternativa (si puo'
> fare anche in Italia. E' legale!) o l'esistenza in Spagna di una rete
> di cooperative sociali che producono beni e servizi e praticano la
> solidarieta' e i gruppi di acquisto. Questa organizzazione coinvolge
> piu' di 100 mila lavoratori in gran parte disagiati. Ma e' innegabile
> che a Firenze ci siamo sorbiti anche un po' di aria fritta party.
> Su questo punto bisognerebbe essere inflessibili: tutti hanno diritto
> di parlare ma il pubblico ha il diritto e il dovere di fischiare chi
> rompe le palle con le formulette.
> Un movimento che non sa essere esigente con chi prende la parola (e il
> tempo) e' destinato a cadere sotto il dominio di leader mediocri (gli
> unici ancora vivi dopo ore di martellamento di palle). Quindi si tratta
> di lanciare una vera campagna di proteste all'interno del movimento.
> Innanzi tutto proporrei di chiedere che all'inizio di ogni incontro si
> votasse la mozione "Poche Chiacchiere"
> nella quale si proclama che le multinazionali del dolore sono malvagie,
> che la situazione e' grave e che siamo contro la guerra,
> l'inquinamento, la fame, e le discriminazioni sessuali. Dopodiche' chi
> ripete i concetti generali viene dichiarato prolisso e linciato a fichi
> molli.
> Dopo il testo troverete un altro commento a proposito dei meravigliosi
> poteri dell'Universo. Lo metto dopo il loro testo perche' non e'
> comprensibile se prima non hai letto il racconto (dei 3 buontemponi):
>
> "Cronisti annoiati mettono su un finto seminario sul futuro, i ragazzi
> ci credono. Applausi
> Firenze. Che palle, palle, palle. Questa diavolo di Fortezza da Basso
> ce la siamo girata da cima a fondo. In centro abbiamo consumato il
> porfido con le suole. In prefettura e in questura le notizie sono come
> i black block: annunciate, ma non se ne vedono. Uno dice, via, oggi
> almeno arriva Luca Casarini alla testa dei suoi Disobbedienti, ha
> annunciato occupazioni di qua, azioni eclatanti di la', invece poi gira
> con bombolette spray scortato dalla Guardia di Finanza. La Fallaci?
> Boh. Siamo in tre, il cronista volenteroso del Foglio e due amici di
> Libero: Paolo Emilio Russo e Andrea Scaglia. Andrea ogni tanto arriva
> con aggiornamenti su Casarini ma lo guardiamo schifati. Non si puo'
> andare avanti cosi'. Palle, palle, palle. Di marmo che neanche il
> David. E se occupassimo qualcosa noi? Sei scemo, e che occupiamo?
> Occupiamo una sala e teniamo un seminario. E poi che cacchio
> raccontiamo? Boh. Qualcosa ci verra' in mente. Si', ma e' vietato: solo
> i relatori accreditati possono. E chi se ne frega, siamo disobbedienti
> anche noi, violeremo la zona rossa dei no global. Giriamo, cerchiamo
> una sala vuota. Ne troviamo ma sono senza microfoni. Infine, al primo
> piano, ecco la sala Attico 2/25. E' il piano dei supermega comunisti.
> La sala Attico 2/25 e' libera e dotata di microfoni. Poco prima s'e'
> tenuto un seminario con Famiano Crucianelli su "Cooperación
> Internacional: rol de los diferentes actores en el nuevo escenario
> internacional". Sfrattiamo due ragazze che si fanno i fatti loro sul
> palco. Ci raggiunge il testimone: Fabrizio d'Esposito del Riformista.
> Ci sono quattro, cinque persone sedute in platea. Una decina, accampata
> a terra, legge o scrive. Noi siamo ora sul palco. Sono le 13.55. Via,
> si improvvisa. "Buongiorno, scusate se vi rompiamo, ma qui e' il turno
> del nostro seminario. Se vi volete fermare, ci fa piacere. Ci
> presentiamo. Noi tre facciamo parte del gruppo 'Informare il futuro'.
> Il nostro seminario ha come titolo 'Informazione lineare e Informazione
> circolare' ". A braccio. Ma che diavolo stiamo dicendo? Boh, qualcosa
> ci verra' in mente. Proseguiamo. "C'e' un tipo di informazione lineare
> e quindi tuttavia univoca che impedisce la razionalizzazione
> comunitaria della notizia cosi' come ci viene proposta nell'interazione
> attuale fra mass media e utenza critica. Non so se vi e' chiaro il
> concetto di informazione circolare". Uno ascolta e fa segno di no.
> Dice, sto ascoltando. Qualcuno passa, si affaccia. Entra, segue un po',
> poi esce. "L'informazione circolare non ha un rapporto uno a X come il
> sistema impone e nemmeno porta con se' l'utopia dell'informazione uno a
> uno. L'informazione circolare parte da me con un lessema (?) e passa a
> voi per tornarmi modificata e riconsiderata in chiave partecipativa e
> democratica". Cominciamo ad avere un pubblico. Sette, otto persone sono
> all'ingresso e controllano stupite il programma, che non prevede
> seminari sull'informazione circolare. Ma ascoltano. Cinque ragazze si
> sono proprio sedute. Seguono distrattamente. Ci vuole un'altra idea. E
> ci viene. Come far sparire la linea dura di Casarini "Scusate, ragazze.
> Non e' che qui stiamo facendo della sterile teoria. Siate cosi' cortesi
> da sedervi qui, in prima fila, che facciamo un tentativo. Un
> esperimento collettivo e improvvisato di informazione circolare. Non e'
> facile, ma ci possiamo provare". Le ragazze come le amo adesso ci
> stanno. La gente affluisce. Nel momento di maggior fulgore avremo un
> pubblico di una trentina buona di persone. Tiriamo fuori dal mucchio un
> giornale a caso. "Ecco, prendiamo la Nazione. Il primo titolo. Ecco.
> Secondo l'informazione lineare, il titolo dice: 'La linea dura di
> Casarini'. Fine. Stop. Non aggiunge altro. Questa e' l'informazione
> imperialista. Vediamo cosa succede con l'informazione circolare. Ognuno
> di noi aggiunge una notizia alla notizia. Proviamo". "La linea dura di
> Casarini". Il secondo: "La linea dura di Casarini non e' ancora stata
> messa in pratica". Prima ragazza: "Pero' bisogna stare a vedere".
> Seconda ragazza: "Non possiamo sapere in che cosa consistera'". Terza
> ragazza: "Dura per chi? E secondo quali criteri?". Quarta ragazza:
> "Casarini non rappresenta i movimenti". Quinta ragazza: "Ai movimenti
> non conviene la linea dura". Ora il terzo relatore: "Non conviene a
> nessuno, non solo ai movimenti". Il cerchio si chiude con il primo
> relatore: "La linea dura non conviene neanche a Casarini che del resto
> non ha ancora fatto nulla. Secondo l'informazione lineare, c'era una
> linea dura di Casarini. Secondo l'informazione circolare, partecipativa
> e democratica, fatta da noi, senza filtri, senza paraocchi, non c'e'
> nessuna linea dura di Casarini. Vi ringrazio, l'esperimento e'
> perfettamente riuscito". Applausi. Ore 14.15. Prima notizia: al Social
> Forum puoi raccontare qualsiasi minchiata, e ti seguiranno. Seconda
> notizia: violata la zona rossa. Terza notizia: questo e' un grande
> happening dove tutti, anche i minchioni, hanno diritto di parola.
> Quarta notizia: alla Nazione non usano l'informazione circolare."
>
> A proposito della comunicazione circolare:
> Ho trovato molto divertente il fatto che, forse inconsciamente,
> sicuramente con parole astruse, i nostri buontemponi abbiano toccato un
> tema essenziale per il futuro dell'Umanita'. Il discorso sulla
> comunicazione circolare e l'esperimento che i 3 giornalisti hanno
> realizzato toccano un tema reale e enorme. La rete permette infatti una
> comunicazione circolare. La spina dorsale di questo discorso e' la nota
> teoria delle Community e del sistema delle referenze.
> Sostanzialmente oggi e' possibile che un gruppo di persone, attraverso
> software adeguati, metta insieme una buona fetta delle proprie risorse.
> Cioe' la capacita' di
> acquistare collettivamente prodotti e servizi, scambiarsi capacita' e
> tempo (banche del tempo) scambiarsi referenze sulla qualita' e le
> caratteristiche dei prodotti acquistati (controllo diretto della
> qualita' da parte dei consumatori vedi, come esempio: www.ciao.com)
> scambiarsi informazioni (dai consigli su come costruire una barca,
> all'informazione su dove si puo' trovare lavoro) barattare beni e,
> importantissimo, referenze su medici, avvocati, commercialisti e
> imprenditori (chi e' onesto e chi no, chi e' capace e chi no). Infine
> la Community dovrebbe riuscire a costruire un'informazione circolare
> che ogni punto della rete integra e arricchisce proprio come accade nel
> gioco realizzato dai nostri buontemponi.
> Ora c'e' da chiedersi come mai essi abbiano centrato un tema di cosi'
> grande attualita'. Per inciso io credo che questo avrebbe dovuto essere
> uno dei temi centrali del Social Forum Europeo ma cosi' non e' stato. E
> chi ha rimediato? LORO!
> Fantastico! Cioe' le ipotesi sono due o loro sono dei
> cripto-progressisti e allora le migliori menti del movimento si
> nascondono nei giornali di destra, oppure l'Universo e' un grande
> sghignazzo e appena uno ride, anche se e' un reazionario, gli si infila
> nel cervello un'idea geniale. E vorrei che notaste che nell'articolo
> essi ripetono piu' volte che improvvisavano totalmente e parlavano a
> vanvera. E non a caso i musulmani tengono in grande considerazione le
> parole dei pazzi, perche' in queste colgono un riflesso della parola di
> Dio. Cioe' una volta che questi 3 reazionari si sono messi a giocare,
> hanno ammollato le loro corazze, hanno lasciato esistere il loro lato
> umano, spiritoso, hanno iniziato a inventare, subito e' venuto fuori un
> ragionamento profondamente progressista. Perche' il progresso e' insito
> nell'Universo, nel ridere e nel gioco che dell'Universo sono l'essenza
> insieme all'amore. E questo e' bellissimo! Ed e' bellissimo che in
> effetti, a Firenze, al di la' di qualche oratore noioso e di un po' di
> coglioneria ideologica e di mito dell'oratore, ci fosse veramente una
> grande vibrazione di liberta'. E' stata una sensazione meravigliosa a
> livello fisico essere la' in pace. A sperare un mondo migliore, a
> cercare come fare per farlo esistere veramente. Al di la' della
> difficolta' di trovare un modo di parlare, di organizzare, di agire.
> C'era veramente una grande sensazione magica. E' la rivoluzione, la
> rivoluzione della pace e della solidarieta', e' fantastico!
> E persino questi barbogi sono stati contagiati da questo. Ed e' un
> segno positivo perche' vuol dire che anche tra i reazionari ce n'e' di
> ancora vivi. E magari possono aprire gli occhi...E guardate che questi
> non sono mammole. Avete presente con chi lavorano o vi devo fare un
> disegno e beccarmi una querela? Il fatto che loro abbiano perso il
> controllo e' un segno grandioso. Vuol dire che il movimento e' vivo e
> irradia sensazioni irresistibili.
>
> Se hai letto fin qui sei un militante inossidabile, quindi ti posso
> dire una cosa senza aver l'aria di fare il criticone...Secondo me la
> prossima volta che ci si incontra in cosi' tanti tocca fare un minimo
> di vigilanza in piu'. Non sulle aule e i relatori, che ben vengano a
> giocare con noi i ragazzi della destra, se vengono in pace a vedere
> com'e' la gente che respira... No, io credo che dobbiamo premunirci,
> senza nessun tipo di militarismo, contro i rischi che corriamo.
> Mettiamo dei bei claun, che sono smilitarizzanti, agli ingressi e
> facciamo pero' delle perquisizioni minuziose di chiunque entri.
> Perquisizione personale e di tutti i bagagli. Negli anni settanta lo
> facevamo regolarmente, a tutte le assemblee. Direi che il momento
> richiede la stessa prudenza.
>
> Jacopo Fo
>
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