Ricorderei anche alle signore guardie in ascolto che se andare in bici tutti
insieme, rifiutare il petrolio
e le guerre che da questo sfociano, sognare, immaginare un mondo, una città
a misura
d'essere umano e non di macchina è SOVVERSIVO, ALLORA IO SONO SOVVERSIVO!!!
@meba/270 in bici
P.s.
HO finalemente aggiustato la mia bici !! A quando la prox CM?
----- Original Message -----
From: "Michele" <icks4@???>
To: <cm-roma@???>
Sent: Tuesday, November 19, 2002 1:42 AM
Subject: Re: [Cm-roma] siamo un pericolo!
Dal tuo racconto sembra emergere che coloro i quali furono identificati il
giorno della polizia alla Cm sono, stando a quello che dici, tutti allo
stesso modo schedati con qualche appunto spiacevole scritto lì di fianco. Se
così fosse la cosa sarebbe gravissima e inammissibile. Vi consiglio di
indagine con un avvocato lo stato delle cose, ma soprattutto cosa c'è
scritto sui quei verbali e su quelle segnalazioni.
Dico questo non perché faccio l'avvocato o il poliziotto, né perché entro ed
esco dalla galera ma solo perché ho avuto un'esperienza molto simile e che è
finita molto peggio.
Io sono uno dei fermati la sera della festa sull'autobus del giugno 1995 a
Roma. Ebbene, il fatto di trovarsi in una festa, con più persone, su un
autobus, ebbene si su un autobus, è costata a tutti gli identificati - cioè
tutti quelli che si trovavano su quell'autobus e tutti quelli che erano lì
in strada quando il bus si è fermato - una denuncia penale per cui sono
stato processato più la multa per non aver posseduto il biglietto. Una multa
per non essere salito su un autobus per alcuni, una denuncia penale per chi
festeggiava. Questo è un invito a riflettere sulla propria sana ingenuità e
sulla devastante e aggressiva paranoia repressiva delle forze dell'ordine.
Un'ultima parola vorrei spenderla per gli sbirri che da qualche tempo
osservano, leggono, analizzano la nostra lista; ebbene a queste persone che
svolgono così assiduamente il loro lavoro vorrei ricordare, perché
probabilmente lo hanno dimenticato, che esistono dei diritti a cui non
rinunciamo, diritti che neanche il carcere può spezzare, che nessuna
revolverata sullo zigomo destro a 3 metri di distanza può farci dimenticare.
Rivendichiamo il diritto di essere liberi di dissentire, di manifestare il
nostro dissenso, il diritto ad incontrarci, a parlare, a scrivere,
rivendichiamo il diritto alla nostra intimità e al nostro privato,
rivendichiamo il diritto ad essere contro la guerra, ma soprattutto
rivendichiamo la felicità, quella felicità che a voi non appartiene; la
grande felicità di non dover ubbidire per forza.
tempi brutti compà!
buona fortuna a tutti
Michele
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