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Firenze 9 novembre 2002: un milione in rappresentanza di milioni di uomini e
donne... per il monopolio televisivo c'era un generico movimento e poi i
partiti tradizionali con i loro leader... A Firenze c'erano centinaia di
migliaia di senza nome, uniti, con tante idee, con le loro diversità.
C'erano anarchici e comunisti, i Cobas oltre la Fiom e la CGIL, i compagni
di DP oltre PRC, Verdi, PdCI e dissidenti DS e centinaia di associazioni di
solidarietà... C'erano i disobbedienti e i pacifisti laici e cattolici,
c'erano oscurate decine e decine di organizzazioni da tutta Europa e altri
continenti oltre Bovè e c'erano anche contadini e braccianti che vivono un
nuovo caporalato nel nostro Paese e una mancata riforma agraria, c'era la
musica sul palco ma soprattutto tra la gente (spontanea, vera, gioiosa). A
Firenze c'erano gli operai, i lavoratori, una marea di ragazze e di donne,
anziani che hanno scelto di non mettersi in disparte... C'era chi sta dalla
parte degli ultimi e dei deboli e chi lotta per mutare lo stato di cose
presente... chi ha sventolato le bandiere con i simboli del Lavoro e Che
Guevara e chi i colori della pace... Per l'informazione deviata e deviante,
ipocrita e falsa, a Firenze c'era chi chiede aggiustamenti al sistema,
riforme e qualche cambiamento (un welfare per miserabili) ad un avversario
generico (prepotente, potente...) mentre in piazza c'era chi diceva no alla
guerra e alla economia di guerra, no al volto neoliberale del
neo-imperialismo, no al fondamentalismo di mercato responsabile dei più
grandi disastri del presente, no al cinico capitalismo e alla gestione della
sua crisi sulla pelle di popoli interi... a Firenze un popolo maturo era in
piazza non come futuro serbatoio di voti per non cambiare niente o per
"accontentarsi domani di qualche concessione umanitaria" ma per costruire
un'altra società, un'altra Italia, un'altra Europa, un altro mondo... o,
almeno, molti e molte di noi erano lì per un programma ed un progetto di
liberazione (al plurale)...
menene
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