Ritengo che il Lecce social forum dovrebbe esprimersi con chiarezza (e al
limite anche con azione diretta, volantinaggio, sit-in) su questa vicenda
della TangentOvest.
Insieme all'emergenza Melendugno e alle ultime statistiche sulle discariche
abusive che vedono il Salento ai vertici nazionali (vd.
http://www.gdmland.it/gdmonline/canale_notizia.asp?ID_NOTIZIA=82603 )
dovrebbe essere uno dei tanti temi di questo Forum Ambiente che occorre
urgentemente mettere su.
Questo intanto l'esposto dei Verdi sul parco di villa Tuzzo
Alessandro
> >From: "Verdi Lecce" <verdicomlecce@???>
> >Subject: esposto procura lavori tangenziale OVEST- villa TUZZO
> >Date: Tue, 29 Oct 2002 07:51:36 +0100
> >
> >si allega copia dell'esposto consegnato in data 28.10.2002 alla
cancelleria
> >della Procura presso il Tribunale di Lecce
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LECCE
Il sottoscritto dr. Mauro PASCARIELLO, nato a XXX, il XXX, ed ivi residente
in XXX, nella sua qualità di Presidente della Federazione provinciale dei
VERDI di Lecce ;
ESPONE A CODESTA PROCURA QUANTO SEGUE
Pare opportuno preliminarmente rammentare come sia il Giudice penale, sia il
Giudice amministrativo (Consiglio di Stato), con decisioni passate in
giudicato abbiano evidenziato l'illiceità del comportamento di Felice
SANTINI (ex Dirigente ANAS) e Piergiorgio SOLOMBRINO (tuttora Dirigente del
Comune di Lecce), in relazione alla individuazione del tracciato della
tangenziale OVEST sulla base di condizionamenti ed indebite pressioni.
Un tracciato sbagliato che ha determinato intollerabili ritardi nella
realizzazione di questa importantissima opera viaria indispensabile per
decongestionare il traffico cittadino.
D'altra parte il progetto di costruzione della tangenziale OVEST non è stato
sottoposto alla procedura di "Valutazione di impatto ambientale " (cfr. nota
della Regione Puglia- Assessorato all'Ambiente prot.9632 del 6.11.2000).
Anche per la piccola porzione del tracciato della tangenziale che ricade
nel rione Borgo Pace sono emersi problemi che hanno segnalato l'
insufficiente studio del contesto territoriale. Il tracciato attraversa un'
area a parco di particolare pregio (da diversi anni meta di scolaresche e
messa dal proprietario a disposizione dell'Università degli Studi di Lecce)
e lambisce pericolosamente un'impianto - EMMEPIGAS - classificato a rischio
di incidente rilevante.
La variante di progetto proposta dall'ENAS ed approvata nella Conferenza
dei servizi del 21 Febbraio 2001 non risolve questi due problemi: nel
dichiarato intento di salvaguardare parte del parco, prevede la
realizzazione della strada su un viadotto pensile che lo "scavalcherebbe"
mantenendo tuttavia l'originario tracciato perché, si afferma, l'
individuazione di un differente percorso (proposta dal proprietario del
parco Ing. Tuzzo e sostenuta da LEGAMBIENTE anche nell'ambito della
conferenza dei servizi) richiederebbe maggiori costi per ulteriori espropri
e sarebbe carente sotto il profilo tecnico. Ma la variante di progetto che
prevede la realizzazione del viadotto pensile, avallata con sorprendente
arrendevolezza dalla Soprintendenza BB. AA. ed il P. in sede di Conferenza
dei servizi, rappresenta con ogni evidenza una NON SOLUZIONE del problema.
Ed invero il significato del termine "scavalcare" è quello di "passare sopra
senza calpestare", mentre in tal caso si dovrebbe procedere alla
costruzione, con ingresso nel parco dei necessari macchinari, di cinque
piloni : cinque enormi manufatti di cemento armato dalla superficie di base
di 150 mq in un tratto boscato di appena 115 mt. , con conseguente
distruzione di gran parte del bosco! Senza contare che i residui esemplari
arborei una volta realizzata l'opera verrebbero privati della necessaria
luce e dello spazio vitale sovrastante.
Di tanto però non paiono essersi avveduti né i funzionari della
Soprintendenza intervenuti alla Conferenza dei servizi, né quelli
ministeriali (cfr. relazione dell'arch. GALLETTI allegata alla nota del Sop
rintendente PUGLIA prot.20136 del 19.07.2002) . Al contrario del prof.
MARCHIORI, Ordinario di botanica sistematica presso l'Università degli Studi
di Lecce, il quale con la nota del 28.02.2001 ha evidenziato l'assoluta
incompatibilità, con le esigenze di tutela del parco, della soluzione che
prevede la costruzione del viadotto pensile. E l'opinione di tale illustre
cattedratico è stata condivisa, come meglio si dirà nel prosieguo, dal
Comitato di Settore per i Beni Ambientali ed Architettonici, supremo
organo consultivo del Ministero per i Beni e le attività culturali, che di
recente si è definitivamente pronunciato con un parere ove "si ribadisce l'
interesse paesaggistico di tutta l'area compresa nel perimetro del parco di
Villa TUZZO e si invita nuovamente l'ANAS a studiare un ulteriore tracciato
che non interferisca con la villa".
Inoltre l'Ente per le strade (ENAS) sempre in sede di Conferenza dei
servizi ha dichiarato la propria disponibilità a risolvere il problema
della vicinanza all'impianto EMMEPIGAS (il bordo viario è collocato a soli
10 metri di distanza dallo stabilimento), mediante un accordo con la
ditta, facendosi carico delle spese relative allo spostamento dei serbatoi
di gas liquido.
In realtà, anche in questo caso, si tratterebbe di una NON SOLUZIONE del
problema poiché la distanza di sicurezza è normativamente prescritta nella
misura di 40 metri dal confine dello stabilimento EMMEPIGAS e non già dei
serbatoi ! Una "una non soluzione" che pone a carico dell'ENAS e , quindi,
della collettività ingenti costi !
L'ENAS quindi ripropone il solito copione : così come all'indomani della
pronuncia del giudice penale che si occupò della vicenda tentò di portare a
termine l'opera su un tracciato sbagliato, (dovendosi poi arrestare dinanzi
alla decisione del Consiglio di Stato del 18 gennaio 2000), oggi si arrocca
sulla soluzione progettuale, approvata in Conferenza dei servizi, che non
risolve in alcun modo i due problemi che sono stati evidenziati.
Tale atteggiamento appare tanto più grave perché non tiene conto della
formalizzazione, proprio all'indomani della seduta della Conferenza dei
servizi, del procedimento per l'apposizione del vincolo da parte del
Ministero dei beni culturali (cfr. nota Ministero per i beni e le attività
culturali - Soprintendenza BB. AA. ed il P. del 19.02.2001).
Da quel momento l'area a verde gode della tutela apprestata dall'art.151, I
comma, D.L.vo 490/1999 e non può quindi subire alcuna alterazione.
Tra l'altro recentemente si è appreso che il procedimento per l'apposizione
del vincolo è in dirittura d'arrivo.
Infatti il Ministero per i Beni e le Attività culturali - Dir. Gen. Per i
Beni architettonici ed il paesaggio- con nota prot.22956 del 13.06.2002 ha
comunicato alla competente Soprintendenza di Bari che il Comitato di Settore
per i Beni Ambientali ed Architettonici (che già si era espresso in favore
dell'apposizione del vincolo richiesto dalla locale sezione del WWF nelle
sedute del 22.07.99 e del 6.12.99), riunito nella seduta del 21.03.2002 si è
definitivamente pronunciato con un parere ove, come già detto, si
ribadisce l'interesse paesaggistico di tutta l'area compresa nel perimetro
del parco di Villa TUZZO e si invita nuovamente l'ANAS a studiare un
ulteriore tracciato che non interferisca con la villa".
Al riguardo va sottolineato che tale parere , che verosimilmente non potrà
non essere recepito dall'emanando decreto di vincolo, fa giustizia dell'
atteggiamento arrendevole e fin troppo proclive a sposare le esigenze dell'
ANAS assunto, da ultimo, dagli uffici istruttori (centrali e periferici) del
Ministero.
Inoltre con nota prot.24347 del 2.10.2002 La Soprintendenza per i Beni
Architettonici ed il Paesaggio della Puglia - Bari ha comunicato di aver
provveduto alla verifica del testo della bozza di decreto recante la
dichiarazione di notevole interesse pubblico ai sensi dell'art.144 del
D.lgs.490/1999 del parco di Villa Tuzzo, nonché all'inoltro della stessa,
giusta nota n.22397 del 25.9.2002 , alla competente Direzione Generale.
Tale premessa è apparsa doverosa per inquadrare i fatti che formano
oggetto del presente esposto.
Ci si sarebbe attesi che l'ENAS, in attesa dell'ormai certa e imminente
formalizzazione del vincolo, avesse finalmente, preso in considerazione la
modifica di tracciato proposta dal proprietario del parco Ing. Tuzzo e
sostenuta dalle associazioni ambientaliste.
Tale soluzione prevede:
- un lieve spostamento del tracciato che verrebbe, comunque, a ricadere
quasi per intero (salvo una limitatissima porzione di circa 1000 mq) su
aree già individuate dai provvedimenti prefettizi di occupazione ;
- l'esproprio di aree sempre ricadenti nelle proprietà TUZZO ed EMMEPIGAS
e che, nel primo caso (TUZZO) sono assai meno pregiate e comportano un
indennizzo di minore entità , mentre nel secondo (EMMEPIGAS) evitano la
costosissima delocalizzazione dei serbatoi di gas liquido.
- Il posizionamento del bordo viario alla distanza , normativamente
prescritta, di 40 metri di distanza dal confine dello stabilimento
EMMEPIGAS.
-
Si tratta quindi di una soluzione progettuale che:
1) è facilmente realizzabile nel breve periodo ed a costi più contenuti ;
2) non interferisce in alcun modo con l'area verde su cui entro breve sarà
apposto il vincolo art.144 D. Lgs.490/1999 (e che per intanto gode della
tutela apprestata dall'art.151 D. Lgs.490/1999);
3) garantisce l'esigenza di sicurezza rispettando la distanza minima dell'
arteria stradale da un impianto a rischio di incidente rilevante.
Invece accade il contrario: l'ENAS, in spregio alle leggi ed ai principi di
buona amministrazione, continua ostinatamente a perseguire la logica del
"fatto compiuto". Non altrimenti può spiegarsi la decisione di riprendere
alacremente i lavori proprio in prossimità del parco di Villa Tuzzo ,
quando invece vi sono circa tre chilometri di strada ancora da realizzare
(da via vecchia Carmiano a via vecchia S.Pietro in Lama - trattoria Filo d'
Arianna). Ed invero tali lavori, eseguiti dalla impresa CO.CE.MER e
consistenti nella costruzione del rilevato mediante apporto di
notevolissimi quantità di terra (circa 3/400 mc al giorno), sono in corso
da circa 15 giorni e dirigono ormai inequivocabilmente l'asse viario in
direzione del centro del bene tutelato (cfr. le sei fotografie allegate
riferite alla situazione del 27 c.m.)
Ciò posto si invita codesta Procura a voler verificare se la condotta dell'
ENAS e dell'impresa CO.CE.MER. possa integrare la fattispecie criminosa di
cui al combinato disposto dell'art.56 c.p. e della normativa appresso
indicata: artt.733 e 734 C.P., L.431/1985, L.R. PUGLIA 30/1990, D.lgs
490/1999 , nonché a voler verificare se ricorrano i presupposti per
procedere al sequestro preventivo e/o probatorio del cantiere.
Si chiede , altresì di essere notiziati ai sensi dell'art.408 c.p.p., in
ordine all'eventuale archiviazione del presente esposto e a tal fine si
elegge domicilio presso lo studio dell'avv. Evelina PASCARIELLO, via Martiri
d'Otranto 14 Lecce.