[Forumlucca] Firenze 8/11 ESF-Nonviolenza come rivoluzione

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Author: Luca
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Subject: [Forumlucca] Firenze 8/11 ESF-Nonviolenza come rivoluzione
ARCI, CGIL Lavoro Società Cambiare Rotta, Comunità
cristiane di base, Pax Christi, Associazione Culturale
Punto Rosso-Forum mondiale delle alternative,
Agape-Centro ecumenico, Noi siamo Chiesa, Beati i
costruttori di pace



promuovono



Venerdì 8 novembre 2002 ore 14,30/17,30, Fortezza da
Basso

Seminario:

LA NONVIOLENZA COME RIVOLUZIONE?:

alle radici della violenza e della guerra nelle
sistemazioni religiose e
culturali,

in particolare in quelle che connotano l'identità
europea.



Introduce e presiede: FRANCOIS HOUTART del Forum
mondiale delle Alternative



Intervengono:

DANIELA DI CARLO (teologa, del Centro Ecumenico
valdese Agape) Le radici
della violenza e della guerra nella cultura
patriarcale.

GIULIO GIRARDI (teologo della liberazione, Forum
Mondiale delle
Alternative) La funzione della violenza nei grandi
sistemi ideologici:
liberale/capitalista e marxista/comunista.

ENZO MAZZI (della Comunità dell'Isolotto) Esistono
radici della violenza
nelle religioni monoteiste e più in particolare nel
cristianesimo?



Si sta diffondendo la convinzione che la nonviolenza
non è più solo utopia
da profeti e sognatori, nobile ma irrazionale
idealità, come finora è stata
considerata. La nonviolenza sta soppiantando il suo
opposto, cioè la
violenza, come nuovo fondamento della razionalità. La
lotta per la
sopravvivenza della specie ha inventato l'antagonismo
e la guerra e le ha
dato i connotati della razionalità, informando di
violenza tutti gli
aspetti della civiltà: economia, culture, diritto,
religioni, relazioni
interpersonali e di genere. Oggi, di fronte al baratro
della mostruosità
distruttiva degli arsenali bellici e di fronte alla
percezione nuova che ha
l'umanità di essere un'unica famiglia in una minuscola
fragile casa, la
stessa lotta per la sopravvivenza sta scoprendo la
nonviolenza come unica
riserva di vita. E' un vero processo rivoluzionario
lento e sotterraneo che
a noi vedenti/ciechi è appena percepibile per segni.
Ed è una rivoluzione
globale che cioè investe tutti i campi del convivere.
Investe in particolare
le religioni e i grandi sistemi ideologici. Occorre
aprire gli occhi,
andare oltre il pacifismo settoriale che condanna la
guerra e le sue cause
politiche/economiche, ma è timido di fronte alle cause
profonde. E' urgente
analizzare le radici della violenza ovunque esse si
annidino, in modo da
partecipare più consapevolmente ed efficacemente alla
scommessa della
non-violenza come processo rivoluzionario globale e
non solo come istanza
moralistica. Riteniamo che sia questo il modo più
autentico per recuperare
in positivo, nell'orizzonte nuovo della nonviolenza, i
valori della
liberazione nelle esperienze perennemente generative
delle religioni e
delle culture e in particolare del cristianesimo e del
marxismo.


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