[Lecce-sf] Enjoy these stories

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Author: luisa rizzo
Date:  
Subject: [Lecce-sf] Enjoy these stories
Enjoy these stories
http://www.didaweb.net/fuoriregistro/index.php

di Anna Pizzuti - 19-10-2002
mailto:annapizzuti@libero.it

Enjoy these stories era il titolo del testo sul quale da ragazzina tentavano
faticosamente e, purtroppo per me, inutilmente, di insegnarmi l'inglese. In
italiano il titolo recita: divertiti con queste storie.
Mi è tornato in mente leggendo l'ultima iniziativa del ministro Moratti: il
progetto Enjoy (European network for a joint organization of the youth)
presentato, e non poteva essere in nessun altro luogo, durante il meeting di
San Patrignano, al quale il ministro ha assistito in prima fila, anome di
tutta la scuola italiana, suppongo, visto il ruolo istituzionale che
ricopre.
La sintesi del progetto si può trovare su queste pagine , il mio libro di
inglese, invece è sicuramente ormai introvabile.
Ma sempre di storie si tratta.
Di una in particolare: della storia del confronto quotidiano che la scuola
ha con il disagio, con le difficoltà dei ragazzi, con le soluzioni
drammatiche, spesso, che essi trovano per risolverselo da soli e del ruolo e
dei compiti degli insegnanti, e di come e fino a che puto essi possano e
debbano svolgerlo. Di quello che è stato fatto per aiutare la scuola, di
quello che ancora dovrebbe essere fatto. Una storia difficilissima da
raccontare, che crea anche discussioni e lacerazioni, quando ci viene
posta - sempre più spesso, drammaticamente - la domanda: "E la scuola che
fa?".

La scuola, secondo il ministro, non fa nulla. E nulla ha fatto finora. Nulla
nel tempo prolungato, della scuola elementare e media, nulla durante le ore
pomeridiane, di approfondimento come sono chiamate, nell'istruzione
professionale, nulla con l'attuazione dell'obbligo formativo, nulla con
tutte le iniziative che propone (e che a tanti sembrano anche troppe), nulla
con i centri di informazione e consulenza istituiti in tutte le scuole
superiori, nulla con le attività sportive, nulla di nulla.
Al punto che la riforma che il ministro prepara intende ridurre le ore di sc
uola, tagliare molte discipline, e risolvere il problema della dispersione
inviando direttamente alla formazione professionale chi non viene giudicato
in grado di sostenere un processo di istruzione. E sappiamo bene di chi si
tratta, naturalmente. Proprio di quella fascia di ragazzi tra i quali il
disagio è più diffuso e che sono considerati più a rischio.
Questo progetto non affianca la scuola: questo progetto, di fatto, le si
sostituisce. Perché a promuoverlo è, di fatto, chi alla scuola sta togliendo
compiti e funzioni.

Ma non è solo (solo?) di questo che si tratta. Cito dall'articolo di
Raffaello Masci: «Le risorse umane - dice una nota ministeriale - saranno
costituite da 60 insegnanti, 320 operatori volontari, 120 operatori del
privato sociale tra i quali il responsabile e gli educatori di ogni singolo
centro di aggregazione»

. Letizia Moratti intende dunque fare tesoro della grande esperienza del
privato sociale nel campo della prevenzione del disagio giovanile. Lei
conosce bene la realtà di San Patrignano e di questa si servirà nella
prevenzione e lotta alle droghe, ma ha chiamato a far parte di Enjoy anche
l'Enaip per la formazione professionale, il Csi per le attività ludico
sportive, la Compagnia delle Opere per l'esperienza maturata nelle imprese
sociali, e le associazioni dei genitori Anglad e Agaras.

Che il ministro fosse una sostenitrice di San Patrignano era cosa nota. Mi è
venuta però la curiosità di andare a controllare di che natura ed
ispirazione fossero gli altri enti che vengono coinvolti nel progetto.
Questo è il risultato della ricerca.

Enaip, Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale.
http://www.enaip.it/
Centro Sportivo Italiano, riconosciuto dal CONI quale ente di formazione
sportiva, dallo Stato Italiano come Ente con finalità assistenziali e dalla
Conferenza Episcopale come Associazione Ecclesiale.
http://www.csi-net.it/Default_ei.htm
Associazione Nazionale Genitori Lotta Alla Droga
-Genova- che dal '93 ad oggi ha inserito, con significativa progressione,
nella Comunità di recupero di San Patrignano 237 ragazzi di cui 51 ragazzi
provenienti dal carcere.
http://www.mvision.it/anglad_genova/
Agaras, una delle più importanti e concrete espressioni del volontariato in
Veneto. Nei suoi quattordici anni di attività, ha inserito in programmi di
recupero a San Patrignano oltre 1000 persone .
http://www.sanpatrignano.org/page.php?catid=404

Rileggiamo ora un altro passaggio dell'articolo:

"QUANTO COSTA. Il progetto è stato allestito dal ministero dell'Istruzione
insieme a quello del Lavoro e delle politiche sociali (per la parte
dell'orientamento e della formazione) e dei Beni Culturali (per le attività
ludico-sportive). Verrà finanziato per tre anni con la somma complessiva di
13 milioni e 370 mila euro (circa 27 miliardi delle vecchie lire).

E tiriamo le conclusioni. E ricordiamocele quando ci vengono a dire che per
la scuola pubblica non ci sono fondi.