Author: Luigi Pirelli Date: Subject: [Cm-crew] I: [Ruotalibera-Bacheca] Segnalazione articolo su "IL
MESSAGGERO" del 8.2.2002
> -----Messaggio originale----- > Da: ruotalibera-bacheca-admin@???
> [mailto:ruotalibera-bacheca-admin@pietrobo.com]Per conto di Ruotalibera
> Info
> Inviato: mercoledì 9 ottobre 2002 10.27
> A: Ruotalibera-Bacheca
> Oggetto: [Ruotalibera-Bacheca] Segnalazione articolo su "IL MESSAGGERO"
> del 8.2.2002
>
>
> IL MESSAGGERO
>
> Martedì 8 Ottobre 2002
> UNA RICERCA: NESSUN PERICOLO PER I POLMONI NEANCHE IN MEZZO AL
> TRAFFICO
>
> Pedalate tranquilli, senza maschera
> Finita l'orrenda estate di piogge e nubifragi, il tempo sembra essere
> tornato bello assieme alla voglia di bici. E a tutti quelli che non
> amano rinchiudersi in macchina e a scooter e motorini, la maggior
> parte dei quali oltre a fare un rumore infernale inquinano anche più
> delle auto, preferiscono le care vecchie discrete due ruote, Romeo
> Bertozzi, responsabile per Legambiente dell'Ufficio biciclette di
> Pesaro, ha alcune cose interessanti da dire. A cominciare dal fatto
> che non è vero che andare in bici in mezzo al traffico sia un'
> operazione poco consigliabile per i nostri polmoni. «C'è una circolare
> della Federazione italiana biciclette - racconta infatti Bertozzi - la
> quale dice che non è assolutamente vero. Non è vero perché non è vero
> che chi va in bicicletta va in iperventilazione, immette cioè una
> maggiore quantità di aria nei polmoni. Un ciclista che iperventila va
> a 30 chilometri orari. La stragrande maggioranza della gente che va in
> bicicletta non supera i 15 chilometri, come se andasse a piedi».
> Allora tutti quei ciclisti (e quei vigili urbani) che soprattutto
> nelle grandi città, come Milano, usano la mascherina da chirurgo? Pare
> facciano una cosa perfettamente inutile, visto che «per fermare le
> micropolveri ci vorrebbero le maschere antigas».
> Ma non pensate di sfuggire allo smog non andando né a piedi né in bici
> ma ficcandovi in auto. Perché oltre che inutile sarebbe addirittura
> dannoso: «Ci sono studi del ministero dell'Ambiente che dimostrano che
> l'abitacolo della macchina è molto più inquinato dell'esterno. Come
> tutti i microambienti, comunque. Specie poi se ci si fuma». Sfatato un
> radicato quanto diffuso pregiudizio, Bertozzi ricorda quindi che
> andare in bici non solo non fa male ma giova, e non poco, alla nostra
> salute. E snocciola: «Dal punto di vista ortopedico e pneumologico, ci
> sono un sacco di medici che consigliano l'uso della bicicletta. Ha dei
> vantaggi anche per il cuore. L'Organizzazione mondiale della sanità ha
> infatti sostenuto che mezz'ora al giorno di bicicletta, divisi anche
> in 15 minuti e 15 minuti, riduce del 50% le cardiopatie. E poi non è
> fonte di stress». Senza calcolare, poi, che oltre alla salute e all'
> aspetto fisico (la bici, come molte donne sanno, va bene anche per
> combattere i cosiddetti inestetismi della cellulite) ci guadagna pure
> il portafoglio: niente assicurazione, niente bollo, niente grattini e,
> non ultimo, niente benzina. E se non bastasse, si risparmia pure
> tempo. Quante sono infatti le ore che ogni mese si sprecano in
> macchina stando fermi ai semafori, oppure incastrati in qualche
> ingorgo o più semplicemente in fila? E quante per cercare un
> parcheggio? Parecchie. Sicuramente più del necessario: «Ricerche sulla
> mobilità indicano che il 40%, se non di più, degli spostamenti non
> superano i 6 chilometri. Chilometri che possono essere fatti benissimo
> in bicicletta invece che in macchina», incalza Bertozzi. Che poi
> aggiunge: «E soprattutto la bici non inquina né dal punto di vista
> atmosferico né dal punto di vista acustico. Problemi, entrambi, di cui
> Pesaro soffre. Il Trenoverde di Legambiente ha misurato alti livelli
> di inquinamento acustico anche nella zona di piazzale Garibaldi, dove
> c'è l'ospedale, e che dovrebbe essere quindi una zona protetta. Poi,
> per quanto riguarda quello atmosferico, vorrei rammentare che la legge
> stabilisce che i valori del Pm10 non devono superare una certa soglia
> più di 35 volte in un anno e che a Pesaro tale soglia è stata già
> superata più di 25 volte in otto-nove mesi». Quindi? «Quindi bisogna
> ridurre l'uso dell'auto, contrastare il fatto che spesso dentro una
> macchina c'è una persona sola e creare delle isole ambientali in cui
> la macchina non trova più la strada dritta ma è costretta fare un
> percorso un po' tortuoso. Ma soprattutto bisogna andare in
> bicicletta».
>
> L.C.