[Lecce-sf] FW: I: Azad: PROPOSTA DI DELEGAZIONE IN TURCHIA

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Author: forumlecce@inventati.org
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Subject: [Lecce-sf] FW: I: Azad: PROPOSTA DI DELEGAZIONE IN TURCHIA
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vi giro anche questa e-mail
gianmarco


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Return-Path: <lecce@???>
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        id 3D560B0F000BD1F5; Mon, 12 Aug 2002 12:26:37 +0200
Received: from y9z2c7 (151.28.161.92) by mail1a.webmessenger.it (6.5.015) (authenticated as lecce@???)
        id 3D09A8ED0030F578; Mon, 12 Aug 2002 12:26:36 +0200
From: "leccearci" <lecce@???>
To: <lecce@???>
Subject: I: Azad:  PROPOSTA DI DELEGAZIONE IN TURCHIA 
Date: Mon, 12 Aug 2002 12:48:14 +0200
Message-ID: <NDBBKNEHMLLGNDBEBOIEMEECCNAA.lecce@???>
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Oggetto: Azad: PROPOSTA DI DELEGAZIONE IN TURCHIA


PROPOSTA DI DELEGAZIONE IN TURCHIA
Data: 4 agosto 2002
Da parte di: "azad" <ass.azad@???>

Alle associazioni:
Arci, Assopace, Cir, Ics, Centro Astalli, Casa dei diritti sociali, Giuristi
democratici, Antigone, Medici senza frontiere, Amnesty International,
Donne in nero, Asgi, Pax Christi, Altrimondi, Giù le mani da Caino,
Lunaria, Papa Giovanni XXIII, Popoli minacciati, Srm Fcei, Progetto diritti,
Emergency, Crocevia, Medici contro la tortura

Al PNA, alla Tavola della pace e al Coordinamento enti locali per la pace,
alla rivista Guerra e pace

Agli Uffici internazionali della Cgil, della Fiom, del Prc, Pdci, Ds, Verdi

Alle aree Cobas, Attac e "Disobbedienti" dei Forum sociali

Agli studi legali interessati

Cari amici,

le recenti decisioni del Parlamento turco in materia di pena di morte,
pluralismo linguistico e garanzie democratiche sono sicuramente una
vittoria dei democratici kurdi e turchi, e in particolare della strategia di
pace e dialogo scelta da quattro anni dal movimento kurdo,
assurdamente catalogato come "terrorista" dall'UE.

D'altra parte queste decisioni, comunque insufficienti a garantire un
ripristino della democrazia in quel paese, dovranno essere tradotte in
leggi in un autunno caratterizzato in Turchia da una lacerante crisi
politica
e dalle elezioni anticipate e soprattutto da una guerra incipiente su
territorio kurdo e irakeno, con il potere di decisione e di veto
dell'establishment militare sostanzialmente intatto. Il processo di
democratizzazione potrebbe dunque facilmente bloccarsi o invertirsi.

Non a caso le prime reazioni del partito Hadep, rappresentante della
grande maggioranza dei kurdi e tuttora minacciato di scioglimento, sono
molto caute e chiedono all'Europa (e dunque anche a noi) di verificare
nella pratica l'impatto delle decisioni del parlamento.

Chi, come noi e molti di voi, si occupa anche dell'esodo kurdo e del
diritto
d'asilo è doppiamente preoccupato. Il rischio è infatti che, fermo restando
il grosso della legislazione e degli apparati repressivi in Turchia, le
recenti riforme siano considerate dall'Europa (e dall'Italia) più che
sufficienti a motivare un giudizio della Turchia come paese "normale" e
dunque a moltiplicare i dinieghi di asilo e trasformarli in deportazioni,
come già più volte prospettato negli incontri fra i due governi.

Per questo alcuni nostri operatori saranno in Turchia già nei prossimi
giorni, per incontrare coloro che si occupano di detenzione politica, di
profughi, di diritti umani.

Vi chiediamo di trasformare questa presenza, nella seconda metà di
agosto (in ipotesi, da domenica 18 agosto per una/due settimane), in una
delegazione dell'associazionismo italiano, che si rechi a Istanbul ed a
Diyarbakir con due finalità molto precise:

1) ricostruire e documentare, anche con l'aiuto degli avvocati e degli
operatori turchi, le storie personali di alcuni dei profughi kurdi deportati
dall'Italia nell'agosto 2000 e/o a rischio di prossima deportazione dopo il
rigetto dell'asilo da parte della Commissione ministeriale, per illustrare
all'opinione pubblica, al parlamento e al governo, al ritorno in Italia, i
rischi
di persecuzione che attendono i rimpatriati politicamente impegnati
(come fece a suo tempo, per la Germania, l'associazione Pro-Asyl - cfr.
http://www.proasyl.de/);

2) incontrare l'associazionismo democratico kurdo (il partito Hadep,
l'associazione di profughi Goc-Der, l'Associazione diritti umani IHD etc.),
per verificare sul campo l'impatto delle riforme parlamentari e la
situazione dei diritti umani, con particolare attenzione alle province
(Diyarbakir, Sirnak) in cui tuttora non è stato revocato lo "stato di
emergenza" - anche in vista del previsto arrivo in Italia, in settembre, di
una delegazione di queste associazioni, e del progetto di "ricambiare la
visita" con una grande delegazione italiana in occasione del Newroz di
marzo 2003 e del connesso, grande incontro internazionale che si terrà a
Diyarbakir.

In sostanza vi chiediamo di individuare in tempi brevi un vostro
delegato/a che possa comporre questa delegazione, se necessario
facendo carico alle vostre organizzazioni delle spese di viaggio (non più di
400 euro A/R), in modo da gestire poi unitariamente, in tutte le sedi a
partire da un'eventuale conferenza-stampa al ritorno, gli esiti degli
incontri
e delle ricerche sul campo.

Con l'occasione ricordiamo a chi non l'avesse già fatto di comunicare
l'adesione delle vostre organizzazioni alla campagna "Newroz 2003"
(E-mail newroz2003@???), in vista dell'incontro di avvio della
campagna che si terrà a Roma a metà settembre. Vi è già sicuramente
pervenuto via mail il documento unitario e l'appello, già sottoscritto da
numerose associazioni.

Vi comunichiamo anche che l'associazione Azad ha deciso di tenere la
sua prima Conferenza nazionale a Roma sabato 28 settembre:
ovviamente siete tutti/e invitati/e sin d'ora, vi comunicheremo in seguito i
dettagli.

Con i migliori saluti, ed auguri di buona lavoro e/o buone vacanze,
Dino Frisullo, Paolo Limonta, Carmine Malinconico

(Rif. tel. Azad 06.57302933 - 339.3269612 - privato 339.6504639)

N.B. - Vi chiediamo di dare riscontro a questa lettera anche nel caso in
cui sia impossibile per voi partecipare alla delegazione, ma siate
comunque interessati al suo lavoro. Vi chiediamo anche di farla circolare
nelle vostre aree di
riferimento.

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