Author: karletto Date: Subject: [Cerchio] Re: [movimento] [Contropotere] GUERRA INFINITA ED ATTACCO
AI MOVIMENTI
Mi pare che le analisi di fase articolate su questo comunicato e l'appello
conclusivo lanciato, in forza di esse, dai "Transiti" e dal "Vittoria" di
Milano siano di notevole interesse ...
Salut
Marco Melotti
----- Original Message -----
From: "COA Transiti 28" <coa.transiti@???>
To: <cslist@???>; <movimento@???>
Sent: Thursday, August 08, 2002 8:18 PM
Subject: [movimento] GUERRA INFINITA ED ATTACCO AI MOVIMENTI
L'anno politico che si è appena chiuso è stato marcato
da una grande partecipazione di massa, superiore alle
aspettative delle stesse forze organizzate promotrici,
ad una serie di appuntamenti di lotta: dalle grandi e
drammatiche giornate contro il G8 a Genova alla
battaglia contro l'attacco all'art.18, dal corteo dei
migranti di Gennaio a Roma alle stesse mobilitazioni
tenutesi, sempre a Genova, ad un anno dai fatti del
luglio 2001.
Tutto questo ci conferma che è in corso una ripresa
delle lotte sociali, ripresa che per fortuna investe
un arco di soggetti più vasto dell'area delle forze
antagoniste organizzate, e che riguarda un altrettanto
vasto arco di temi e diritti: non solo art.18 e
migranti, ma anche sanità, scuola, donne,
espropriazione e mercificazione delle risorse
naturali, lotta contro l'ultra-garantismo a senso
unico di chi da una parte promulga leggi su misura a
beneficio dei potenti e dall'altra criminalizza tutti
i movimenti di opposizione, lotta contro la guerra.
Il prossimo autunno vedrà la ripresa ed allargamento
di tutti questi percorsi: nuovo sciopero generale in
Ottobre contro il "Patto per L'Italia", che si
aggiungerà a quello unitario del 16 Aprile ed a quello
del 15 febbraio promosso dalle forze autorganizzate,
battaglia contro l'applicazione della legge Bossi-Fini
e contro un prevedibile ed imminente nuovo attacco
alle pensioni, lotta contro le nuove guerre in
preparazione, etc.
Così come la ripresa dei conflitti vede impegnato un
ventaglio ampio e trasversale di soggetti, allo stesso
modo da parte del potere da un lato si rafforza la
tradizionale repressione e criminalizzazione delle
forze antagoniste organizzate, e dall'altro si vara
una strategia ancora più ampia di controllo sociale e
di attacco a chiunque dissenta. Questa strategia
arriva oggi a lambire perfino settori del sindacato
ufficiale e della opposizione istituzionale, che pure
in passato hanno non poco contribuito, e in parte
continuano tuttora a contribuire, ad aprire brecce
nelle quali stanno irrompendo violentemente le
politiche neoliberiste della destra al governo.
Proprio a Milano, città simbolo della destra, vengono
minacciate pesanti misure preventive di sorveglianza
speciale e di restrizione delle libertà personali ai
danni di militanti del movimento, sulla base della
loro partecipazione alle lotte e quindi della pura e
semplice criminalizzazione di comportamenti ed
appartenenze politiche; a Settembre riparte una nuova
stagione di processi politici, da quello che si apre
il 17 per i fatti del corteo di Aprile '99 contro la
guerra nei Balcani, all'altro che si apre il 30 contro
i tre compagni, imputati di antifascismo per le
vicende del 25 Aprile 2001, e già a suo tempo
arrestati a ben 5 mesi di distanza da quei fatti;
fatti consistenti nella risposta di massa ad una
squallida e sfacciata provocazione dei fascisti di
Forza Nuova nei confronti di un presidio antifascista
di associazioni, partigiani, centri sociali. La giunta
Albertini dal canto suo paventa il grande repulisti ai
danni di tutti gli spazi occupati ed autogestiti. In
tutta Italia (vedi Taranto), si tornano ad usare le
accuse di associazione sovversiva per colpire le
manifestazioni di piazza, peggiorano le condizioni di
vita carcerarie e si minaccia l'applicazione
dell'art.41 bis anche ai detenuti politici.
Su un piano più allargato invece si riempiono le città
di nuovi commissariati e di telecamere, si varano
"pacchetti sicurezza" o leggi sui migranti che
introducono nuove e più pervasive forme di controllo e
di carcerazione diffusa che poi vanno a colpire intere
fasce sociali, si dichiara guerra agli occupanti di
case popolari, si accusa di "complicità col
terrorismo" la CGIL e si schedano gli operai
sindacalizzati o quelli che scioperano. E come non
ricordare in questo contesto le stesse giornate di
Genova 2001 (per le quali a breve si chiuderanno le
istruttorie ai danni dei manifestanti denunciati), i
pestaggi in piazza e nelle caserme, l'assassinio di
Carlo Giuliani, l'attacco ad un corteo di 300.000
persone in quella che non noi ma Amnesty International
ha definito la più grossa e massiccia violazione dei
diritti umani nell'Europa del dopoguerra.
Ed è proprio l'ideologia autoritaria della guerra e
della "sicurezza globale", a un anno dai fatti dell'11
Settembre, il collante e l'asse intorno al quale si
vuole legittimare questa campagna planetaria contro
ogni forma di opposizione popolare alla dittatura del
profitto e del mercato, come dimostra l'uso
strumentale delle campagne "antiterrorismo" sia per
attaccare i movimenti di lotta all'interno dei singoli
paesi, che le forze (vedi Euskadi, Palestina o
Kurdistan) che si battono per l'autodeterminazione.
FARE CRESCERE OGGI IL CONFLITTO E L'OPPOSIZIONE
SOCIALE, VUOL DIRE ANCHE DIFENDERE CON LE UNGHIE E CON
I DENTI OGNI SPAZIO DI LIBERTA' E DI AGIBILITA'
SOCIALE E POLITICA. Questa difesa oggi è possibile,
come dimostrano anche episodi piccoli ma importanti di
resistenza agli sgomberi messi in atto a Milano da
migranti o occupanti di case popolari, e mentre le
famigerate leggi salva-Berlusconi/Previti, fanno
crollare davanti agli occhi di tutti la mascherata
della "legge uguale per tutti", e rendono sempre più
evidente l'arroganza di un governo di destra impegnato
con vigore a rafforzare quel lento processo, peraltro
in parte avallato in tutti questi anni anche da grossi
settori dell'attuale opposizione istituzionale, di
concentrazione di tutti i poteri dentro l'esecutivo.
Di quale "legge uguale per tutti" si può parlare
infatti, di fronte alla plateale contraddizione di chi
vuole garantire l'impunità a chi da le mazzette ai
giudici, mentre si guarda bene dall'abolire i reati di
"associazione sovversiva", per non parlare di quelli
di opinione, applicati a man bassa qui a Milano per
limitare il diritto di manifestare ?
Per queste ed altre ragioni rivolgiamo un appello,
indirizzato non solo a chi come noi vede in tutte le
lotte in corso un passaggio per la ripresa di una
ineludibile battaglia anticapitalista, ma rivolto
anche a tutte le associazioni, comitati, centri
sociali, forze organizzate o singole individualità,
che hanno semplicemente a cuore la difesa degli spazi
di libertà in questo paese.
Un appello per una mobilitazione unitaria da tenersi
Sabato 28 Settembre '02 a Milano, contro l'ondata
neo-autoritaria e securitaria, contro la
criminalizzazione delle lotte e contro ogni forma di
controllo sociale e di militarizzazione del
territorio, per la difesa degli spazi di agibilità
politica e sociale e in solidarietà con tutti coloro
che sono colpiti più direttamente dalla repressione,
per l'abolizione dei reati di associazione sovversiva
e delle sanzioni penali e monetarie per reati di
opinione. Perché i problemi sociali si risolvono
cambiando la società e non trasformandoli in materia
penale o in questioni di ordine pubblico.
Invitiamo tutte e tutti coloro che sono interessati a
discutere intorno a questo appello, ad una:
ASSEMBLEA PUBBLICA- MARTEDI 3 SETTEMBRE 2002 ALLE ORE
21,30-PRESSO LA SEDE USI DI VIALE BLIGNY 22-MILANO
TUTTE LE REALTA' ANTAGONISTE ED AUTORGANIZZATE
PARTECIPANTI ALLE RIUNIONI TENUTESI IN LUGLIO '02 A
MILANO NEL CS COX 18, CS VITTORIA E VIA DEI TRANSITI-