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----- Original Message -----=20
From: Vincenzo Puggioni=20
To: Rete Romana Consumo Critico=20
Sent: Monday, June 10, 2002 8:06 PM
Subject: [RRCC][Banche_Armate] Banche armate su L'Espresso e Gazzetta di =
Reggio
----- Original Message -----=20
From: Campagna Banche Armate=20
Sent: Tuesday, May 21, 2002 4:59 PM
Subject: [Banche_Armate] Banche armate su L'Espresso
Riporto qui di seguito e segnalo l'articolo su L'Espresso sulla =
"Campagna di pressione alle banche armate" e la Campagna in difesa della =
Legge 185/90 sul controllo delle armi:
=20
http://www.espressonline.it/ESW_articolo/0,2393,33717,00.html
=20
=20
ESCLUSIVO / DOSSIER SULL' EXPORT DI ARMI=20
Banche in guerra=20
Da Bnl a Unicredito, da Bipop Carire a Comit. Nello studio della =
presidenza del Consiglio, gli istituti che finanziano l'industria =
bellica=20
=20
Il presidente di Unicredito Francesco Cesarini il 10 maggio del 2001 era =
stato chiaro: =ABNiente prestiti a chi fa armi, abbiamo principi etici a =
cui attenerci=BB. Cos=EC titolava il "Corriere della sera", che dedicava =
la prima pagina a questa notizia storica per la finanza italiana. =
Unicredito, prima banca per ammontare di transazioni bancarie relative =
all'industria bellica (1.247 miliardi di lire nel 1999) diceva addio =
alle armi. Un anno dopo per=F2, Unicredito =E8 ancora ai primi posti =
della classifica delle "banche armate".
Per capire i termini della questione, bisogna partire dagli anni =
Ottanta, quando i padri comboniani della rivista "Nigrizia", i =
missionari saveriani di Missione Oggi e il gruppo Pax Christi, fondato =
da don Tonino Bello, dopo aver visto i danni prodotti dalle armi nel =
mondo decidono di lanciare una campagna congiunta. Il primo frutto =
arriva nel 1990: la legge 185 che sottopone ad autorizzazione ogni =
operazione di esportazione di armi e finanziamento bancario. Grazie a =
quella legge, il governo =E8 tenuto a presentare una relazione che =
elenca le operazioni di compravendita di armi e le banche che le =
finanziano. Quella del 2001, presentata il mese scorso, rivela che =
l'Italia ha esportato 960 milioni e 860 mila euro in materiali di =
armamento, con un lievissimo aumento rispetto allo scorso anno (0,78 per =
cento), mentre ben pi=F9 sensibile =E8 l'incremento del numero delle =
operazioni, passate a 638 dalle 522 del 2000.=20
Negli anni passati, "Nigrizia", Pax Christi e Missione oggi hanno =
invitato i cittadini a spedire lettere per chiedere ai propri istituti =
di credito di abbandonare il settore bellico. I promotori della campagna =
hanno individuato proprio nelle banche l'anello debole della catena. Gli =
operatori di questo particolare mercato infatti hanno bisogno di =
fluidit=E0 e sicurezza dei pagamenti, che solo le grandi istituzioni =
finanziarie possono garantire; d'altro canto, le banche sono molto pi=F9 =
esposte alle campagne di sensibilizzazione etica di quanto lo siano =
commercianti e produttori. La valanga di missive dei correntisti che ha =
inondato le direzioni generali delle banche italiane, unita alla =
pressione dei fondi azionari etici, ha portato a una serie di =
dichiarazioni di intenti. Difficili da mantenere. Il 21 febbraio scorso, =
Riccardo Della Valle, responsabile del bilancio sociale di Unicredito, =
raccontava in un'intervista al "Sole 24" l'imbarazzo provato dai manager =
della banca nel mettere alla porta i clienti delle industrie belliche. =
Ma nel 2001 Unicredito ha continuato ad aprire la sua porta ai clienti =
che volevano crediti per esportare armi in Paesi come Corea, Israele, =
Oman, Turchia e Grecia, finanziando l'export bellico per un totale di 54 =
milioni di euro, e piazzandosi cos=EC al quarto posto tra le banche =
italiane dietro Bipop Carire (118 milioni di euro), Bnl (104 milioni di =
euro) e Banca di Roma (71 milioni di euro).=20
Il dato =E8 tratto proprio dalla relazione della Presidenza del =
consiglio, che da settimane =E8 in attesa di essere stampata. =
"L'Espresso" ne ha ottenuto la prima bozza e ha scoperto che il numero =
uno del settore potrebbe presto diventare Cesare Geronzi. La sua Banca =
di Roma =E8 solo terza per ammontare di crediti, ma Bipop-Carire, =
l'istituto al primo posto per finanziamenti all'export di armi, sta =
entrando nella sua orbita. Se la fusione tra i due istituti andr=E0 in =
porto, il gruppo gestir=E0 quindi crediti all'esportazione di armi per =
190 milioni di euro.=20
Ovvero: la banca pi=F9 vicina al Vaticano rischia di essere la prima =
finanziatrice del commercio di armi. Intanto, l'altro polo della finanza =
cattolica, Intesa Bci, con la sua controllata Comit, a seguito della =
campagna "banche armate" il 2 giugno 2001 ha annunciato un cambiamento =
di rotta. =ABComit verso il disarmo=BB, titolava l'Ansa. E il portavoce =
della banca confermava: =ABLa politica di Comit sar=E0 pi=F9 attenta =
agli aspetti etici e non solo a quelli finanziari=BB. Eppure, stando =
alla relazione della Presidenza del consiglio, il gruppo Intesa ha =
continuato a prestare soldi a chi esporta armi, totalizzando nel 2001 =
attraverso le banche del gruppo (Ambroveneto, Cariplo e Comit) oltre 77 =
milioni di euro di finanziamenti. Complessivamente cinque gruppi bancari =
(Bipop Carire, Bnl, Banca di Roma, Unicredito e gruppo Intesa) hanno =
intermediato il 70 per cento delle operazioni bancarie relative =
all'export di armi del 2001.
Ma a quali Paesi sono andate le armi italiane? A sorpresa, =E8 la Svezia =
a guidare la classifica con 129 milioni di euro di commesse, pari al 15 =
per cento del totale delle nostre esportazioni (alla Svezia, tra =
l'altro, =E8 stata indirizzata anche la commessa di maggior valore, pari =
a 127 milioni 921 mila euro, relativa a 20 elicotteri A109 Agusta). =
Seguono Arabia Saudita (13,8 per cento per 119 milioni), Brasile (10,4 =
per cento per 90 milioni di euro), Malesia. E poi Cile, Turchia e =
Grecia, Paesi questi ultimi che da anni gonfiano i bilanci militari e i =
muscoli in un duro confronto, per ora solo verbale, sulle sponde =
dell'Egeo.
Su scala mondiale, l'Italia resta uno dei maggiori produttori di armi =
collocandosi al nono posto. Mentre, tra le nostre aziende esportatrici, =
la classifica vede al primo posto Finmeccanica con 206 milioni di euro, =
pari al 23,8 per cento del totale. Seguita da Agusta con 132 milioni di =
euro, pari al 16 per cento delle esportazioni complessive, e da Alenia =
Marconi Systems: 130 milioni di euro, pari al 15,1 per cento. A leggere =
gli allegati della relazione, si scopre che l'Italia esporta in gran =
parte materiale difensivo ad alta tecnologia. Ma scorrendo le 39 pagine =
che elencano le armi esportate dalle aziende italiane in tutte le aree =
del mondo, compresi Paesi africani come il Ghana o la Nigeria, si =
scoprono anche armi di attacco (come i dieci lanciarazzi da 70 =
millimetri a tre tubi della Aerea Spa, costo complessivo 48 mila 890 =
euro, o le 200 tonnelate di tritolital venduto per 218 milioni di lire =
dalla Esplodenti Sabino, o i 50 siluri venduti con optional e =
addestramento per 24,5 milioni di euro dalla Whitehead Alenia Sistemi =
Subacquei).=20
Il 55 per cento delle esportazioni va alle nazioni dell'area Nato, ma =
non mancano tra i Paesi di destinazione quelli sull'orlo della guerra =
come Pakistan e India, o con conflitti in atto come Israele: secondo i =
puristi, zone sulle quali la legge 185 imporrebbe il bando. Polemiche =
che terranno banco solo per una primavera. Se passer=E0 il progetto di =
riforma della legge 185, sostenuto dalla maggioranza e da alcuni settori =
dell'opposizione, ma osteggiato da un fronte che va da Gino Strada a =
Saverio Borrelli da Antonino Caponnetto ad Alex Zanotelli, il prossimo =
anno la relazione, semplicemente, non esister=E0 pi=F9.=20
16.05.2002
********************************
Sent: Tuesday, May 21, 2002 6:00 PM
Subject: [Banche_Armate] Articolo su La Gazzetta di Reggio
Segnalo e riporto sotto un articolo da La Gazzetta di Reggio=20
http://www.gazzettadireggio.quotidianiespresso.it/gazzettareggio/arch_21/=
reggio/cronaca/ec401.htm
che riporta in gran parte l'articolo del L'Espresso...=20
http://www.espressonline.it/ESW_articolo/0,2393,33717,00.html
adattandolo alla situazione locale
=20
Ciao
Giorgio... vedi sotto
=20
=20
Export di armi, primi per finanziamenti
Il primato rivelato dal settimanale l'Espresso
Nel 2001 Bipop al vertice, terza Banca di Roma
Gian Piero Del Monte dmpierokatamail.com
=20
Il primato =E8 di quelli che imbarazzano, e non poco. Anche perch=E9 in =
passato sono state promosse su questo tema campagne di sensibilizzazione =
etica che hanno lasciato il segno. Banca di Roma e Bipop-Carire, grazie =
al loro matrimonio, diventeranno il primo gruppo bancario italiano nel =
finanziamento all'export di armi. Non =E8 un bel biglietto di =
presentazione per la neonata holding Capitalia, che far=E0 il suo =
debutto in Borsa il primo luglio prossimo e che =E8 impegnata a =
riconquistare la fiducia di clienti e risparmiatori scombussolati da un =
anno nero nella gestione del risparmio da parte di Bipop. I dati si =
desumono da una fonte ufficiale: la relazione del Presidente del =
Consiglio prevista dalla legge 185 del 1990.
La norma sottopone ad autorizzazione ogni esportazione di armi e ogni =
relativo finanziamento bancario. Per la verit=E0 la relazione doveva =
essere presentata gi=E0 nel marzo scorso, ma =E8 ancora da pubblicare. =
Anzi, il governo di centrodestra medita di attuare una riforma della =
legge - osteggiata da Gino Strada di Emergency, da padre Alex Zanotelli =
e da varie altre personalit=E0 - che abolisca l'obbligo di questa =
pubblicit=E0 sgradita alle imprese e alle banche. Intanto il settimanale =
l'Espresso ha messo le mani sulla bozza di relazione e ne ha anticipato =
alcuni contenuti.
Bipop =E8 al primo posto nella classifica delle banche italiane che =
offrono finanziamenti a sostegno dell'export di armi: per il 2001 ha =
finanziato affari per 118 milioni di euro (228 miliardi di lire). Banca =
di Roma non =E8 stata da meno, si =E8 piazzata al terzo posto con 71 =
milioni di euro (137 miliardi), preceduta da Bnl.
Dunque, messi assieme il primo e il terzo posto in questa classifica, =
Capitalia si trover=E0 ad avere finanziato export di armi per 189 =
milioni di euro (365 miliardi di lire). Visto che il totale dei =
finanziamenti di questo tipo concessi dal sistema bancario nel 2001 =E8 =
stato di 960 milioni di euro, il nuovo gruppo bancario copre il 19,7% =
del totale.
Primato assolutamente scomodo, anche perch=E9 Banca di Roma, considerata =
molto vicina al Vaticano, si trova ad essere la prima finanziatrice del =
commercio di armi. Ed =E8 proprio dal mondo cattolico che =E8 venuta una =
forte contestazione. Furono i padri comboniani della rivista =
=ABNigrizia=BB, i missionari saveriani di =ABMissione Oggi=BB e il =
gruppo Pax Christi a lanciare, negli anni Ottanta, una campagna di =
opinione che indusse il Parlamento ad adottare poi la legge 185. Un anno =
fa Unicredit, che risultava al primo posto nella classifica, fu inondato =
di cartoline di clienti che intimavano di abbandonare questo business.
Succeder=E0 lo stesso a Banca di Roma e Bipop unificate? Nel settembre =
2000 il consiglio comunale di Reggio approv=F2 una mozione, coi voti di =
Ds, Margherita e Sdi, che chiedeva al ministero dove fossero indirizzate =
le esportazioni di armi finanziate anche allora da Bipop (e da Credem), =
visto che la legge proibisce di indirizzare questo export a quei paesi =
che non rispettino i diritti umani o siano belligeranti. Banca di Roma =
in passato ha appoggiato vendite al Per=F9, all'Ecuador e al Venezuela. =
Bipop ha finanziato esportazioni di caccia dell'Aermacchi in Malaysia. =
Il marchio di =ABbanche armate=BB, che i movimenti pacifisti hanno =
attribuito agli istituti coinvolti, rischia di rovinare la festa di =
nozze.
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<DIV style=3D"BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A=20
href=3D"
mailto:v.puggioni@tiscalinet.it" =
title=3Dv.puggioni@???>Vincenzo=20
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[Banche_Armate]=20
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l'articolo su=20
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Campagna in=20
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della sera", che dedicava la prima pagina a questa notizia storica per =
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finanza italiana. Unicredito, prima banca per ammontare di transazioni =
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relative all'industria bellica (1.247 miliardi di lire nel 1999) diceva =
addio=20
alle armi. Un anno dopo per=F2, Unicredito =E8 ancora ai primi posti =
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classifica delle "banche armate".<BR></DIV></FONT>
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termini della=20
questione, bisogna partire dagli anni Ottanta, quando i padri comboniani =
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rivista "Nigrizia", i missionari saveriani di Missione Oggi e il gruppo =
Pax=20
Christi, fondato da don Tonino Bello, dopo aver visto i danni prodotti =
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armi nel mondo decidono di lanciare una campagna congiunta. Il primo =
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arriva nel 1990: la legge 185 che sottopone ad autorizzazione ogni =
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esportazione di armi e finanziamento bancario. Grazie a quella legge, il =
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=E8 tenuto a presentare una relazione che elenca le operazioni di =
compravendita di=20
armi e le banche che le finanziano. Quella del 2001, presentata il mese =
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rivela che l'Italia ha esportato 960 milioni e 860 mila euro in =
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armamento, con un lievissimo aumento rispetto allo scorso anno (0,78 per =
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638 dalle 522 del 2000. <BR><BR>Negli anni passati, "Nigrizia", Pax =
Christi e=20
Missione oggi hanno invitato i cittadini a spedire lettere per chiedere =
ai=20
propri istituti di credito di abbandonare il settore bellico. I =
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Gli operatori di questo particolare mercato infatti hanno bisogno di =
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sicurezza dei pagamenti, che solo le grandi istituzioni finanziarie =
possono=20
garantire; d'altro canto, le banche sono molto pi=F9 esposte alle =
campagne di=20
sensibilizzazione etica di quanto lo siano commercianti e produttori. La =
valanga=20
di missive dei correntisti che ha inondato le direzioni generali delle =
banche=20
italiane, unita alla pressione dei fondi azionari etici, ha portato a =
una serie=20
di dichiarazioni di intenti. Difficili da mantenere. Il 21 febbraio =
scorso,=20
Riccardo Della Valle, responsabile del bilancio sociale di Unicredito,=20
raccontava in un'intervista al "Sole 24" l'imbarazzo provato dai manager =
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banca nel mettere alla porta i clienti delle industrie belliche. Ma nel =
2001=20
Unicredito ha continuato ad aprire la sua porta ai clienti che volevano =
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euro), Bnl (104 milioni di euro) e Banca di Roma (71 milioni di euro).=20
<BR><BR>Il dato =E8 tratto proprio dalla relazione della Presidenza del =
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prima bozza e ha scoperto che il numero uno del settore potrebbe presto=20
diventare Cesare Geronzi. La sua Banca di Roma =E8 solo terza per =
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crediti, ma Bipop-Carire, l'istituto al primo posto per finanziamenti =
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=ABComit verso il disarmo=BB, titolava l'Ansa. E il portavoce della =
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confermava: =ABLa politica di Comit sar=E0 pi=F9 attenta agli aspetti =
etici e non solo=20
a quelli finanziari=BB. Eppure, stando alla relazione della Presidenza =
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consiglio, il gruppo Intesa ha continuato a prestare soldi a chi esporta =
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totalizzando nel 2001 attraverso le banche del gruppo (Ambroveneto, =
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Comit) oltre 77 milioni di euro di finanziamenti. Complessivamente =
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armi del 2001.<BR><BR>Ma a quali Paesi sono andate le armi italiane? A =
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(13,8=20
per cento per 119 milioni), Brasile (10,4 per cento per 90 milioni di =
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Systems: 130 milioni di euro, pari al 15,1 per cento. A leggere gli =
allegati=20
della relazione, si scopre che l'Italia esporta in gran parte materiale=20
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esportate dalle aziende italiane in tutte le aree del mondo, compresi =
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55 per cento delle esportazioni va alle nazioni dell'area Nato, ma non =
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o con conflitti in atto come Israele: secondo i puristi, zone sulle =
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legge 185 imporrebbe il bando. Polemiche che terranno banco solo per una =
primavera. Se passer=E0 il progetto di riforma della legge 185, =
sostenuto dalla=20
maggioranza e da alcuni settori dell'opposizione, ma osteggiato da un =
fronte che=20
va da Gino Strada a Saverio Borrelli da Antonino Caponnetto ad Alex =
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<DIV><FONT size=3D3> </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=3D3>Ciao</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=3D3>Giorgio... vedi sotto</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=3D3> </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=3D3> </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=3D3><STRONG>Export di armi, primi per=20
finanziamenti<BR></STRONG><STRONG></FONT><FONT color=3D#000000 =
size=3D3>Il primato=20
rivelato dal settimanale l'Espresso<BR>Nel 2001 Bipop al vertice, terza =
Banca di=20
Roma<BR></FONT><FONT color=3D#000000></FONT></STRONG><FONT =
color=3D#000000><BR><FONT=20
size=3D3>Gian Piero Del Monte dmpierokatamail.com</FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT size=3D3> </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=3D3>Il primato =E8 di quelli che imbarazzano, e non =
poco. Anche=20
perch=E9 in passato sono state promosse su questo tema campagne di=20
sensibilizzazione etica che hanno lasciato il segno. Banca di Roma e=20
Bipop-Carire, grazie al loro matrimonio, diventeranno il primo gruppo =
bancario=20
italiano nel finanziamento all'export di armi. Non =E8 un bel biglietto =
di=20
presentazione per la neonata holding Capitalia, che far=E0 il suo =
debutto in Borsa=20
il primo luglio prossimo e che =E8 impegnata a riconquistare la fiducia =
di clienti=20
e risparmiatori scombussolati da un anno nero nella gestione del =
risparmio da=20
parte di Bipop. I dati si desumono da una fonte ufficiale: la relazione =
del=20
Presidente del Consiglio prevista dalla legge 185 del 1990.<BR>La norma=20
sottopone ad autorizzazione ogni esportazione di armi e ogni relativo=20
finanziamento bancario. Per la verit=E0 la relazione doveva essere =
presentata gi=E0=20
nel marzo scorso, ma =E8 ancora da pubblicare. Anzi, il governo di =
centrodestra=20
medita di attuare una riforma della legge - osteggiata da Gino Strada di =
Emergency, da padre Alex Zanotelli e da varie altre personalit=E0 - che =
abolisca=20
l'obbligo di questa pubblicit=E0 sgradita alle imprese e alle banche. =
Intanto il=20
settimanale l'Espresso ha messo le mani sulla bozza di relazione e ne ha =
anticipato alcuni contenuti.<BR>Bipop =E8 al primo posto nella =
classifica delle=20
banche italiane che offrono finanziamenti a sostegno dell'export di =
armi: per il=20
2001 ha finanziato affari per 118 milioni di euro (228 miliardi di =
lire). Banca=20
di Roma non =E8 stata da meno, si =E8 piazzata al terzo posto con 71 =
milioni di euro=20
(137 miliardi), preceduta da Bnl.<BR>Dunque, messi assieme il primo e il =
terzo=20
posto in questa classifica, Capitalia si trover=E0 ad avere finanziato =
export di=20
armi per 189 milioni di euro (365 miliardi di lire). Visto che il totale =
dei=20
finanziamenti di questo tipo concessi dal sistema bancario nel 2001 =E8 =
stato di=20
960 milioni di euro, il nuovo gruppo bancario copre il 19,7% del=20
totale.<BR>Primato assolutamente scomodo, anche perch=E9 Banca di Roma,=20
considerata molto vicina al Vaticano, si trova ad essere la prima =
finanziatrice=20
del commercio di armi. Ed =E8 proprio dal mondo cattolico che =E8 venuta =
una forte=20
contestazione. Furono i padri comboniani della rivista =ABNigrizia=BB, i =
missionari=20
saveriani di =ABMissione Oggi=BB e il gruppo Pax Christi a lanciare, =
negli anni=20
Ottanta, una campagna di opinione che indusse il Parlamento ad adottare =
poi la=20
legge 185. Un anno fa Unicredit, che risultava al primo posto nella =
classifica,=20
fu inondato di cartoline di clienti che intimavano di abbandonare questo =
business.<BR>Succeder=E0 lo stesso a Banca di Roma e Bipop unificate? =
Nel=20
settembre 2000 il consiglio comunale di Reggio approv=F2 una mozione, =
coi voti di=20
Ds, Margherita e Sdi, che chiedeva al ministero dove fossero indirizzate =
le=20
esportazioni di armi finanziate anche allora da Bipop (e da Credem), =
visto che=20
la legge proibisce di indirizzare questo export a quei paesi che non =
rispettino=20
i diritti umani o siano belligeranti. Banca di Roma in passato ha =
appoggiato=20
vendite al Per=F9, all'Ecuador e al Venezuela. Bipop ha finanziato =
esportazioni di=20
caccia dell'Aermacchi in Malaysia. Il marchio di =ABbanche armate=BB, =
che i=20
movimenti pacifisti hanno attribuito agli istituti coinvolti, rischia di =
rovinare la festa di nozze.</FONT></DIV>
<DIV><BR></DIV></DIV></FONT></BODY></HTML>
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