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MANIFESTO PER UNA SINISTRA UNITA ALTERNATIVA
Appello alla sinistra critica, antagonista e rivoluzionaria:
ai movimenti, al PRC, a chi non vuole chinare la testa.
a.. La priorità è una lotta per mandare via il Governo delle destre.
b.. La priorità è costruire un'alternativa di sinistra nella società.
· Avanziamo una proposta unitaria non solo per le elezioni:
a.. "FUORI E CONTRO IL BIPOLARISMO"
b.. "PER RIPARTIRE DAL BASSO".
REALIZZIAMO UN PROGETTO" per mutare lo stato di cose presente:
a.. un "COLLETTIVO" tra diversi agendo come innovatori consapevoli,
· un "COLLETTIVO" che valorizzi energie, intelligenze e capacità.
1) le organizzazioni che sottoscrivono questo "manifesto" intendono
avviare un processo di ricostruzione di una sinistra alternativa e unita
rispettando le loro diversità e la loro autonomia e si alleano in un nuovo
"COLLETTIVO" che dia impulso ad un'alternativa di governo, verso l'Europa e
per l'emancipazione popolare;
2) ci sostiene la memoria di importanti conquiste del mondo del Lavoro,
della lotta di Liberazione, della gioventù delle magliette a strisce, i
valori del 1968 e le speranze della generazione degli anni settanta che si
rinnovano nei grandi appuntamenti resistenti di questo nuovo millennio in
Italia (da Napoli a Genova) e nel pianeta. Noi intendiamo continuare a
camminare su questa strada così come intendiamo valorizzare il pensiero e l'
esempio dei nostri partigiani, di ieri e di oggi, di chi moriva in un
carcere fascista per la libertà come Antonio Gramsci o in una piazza come
Carlo Giuliani, di chi ha subito la violenza dell'organizzazione mondiale
delle disuguaglianze come Ernesto Che Guevara e di chi ha subito l'
incapacità di rinnovamento delle stesse idee socialiste in alcune parti del
mondo. Al tempo stesso intendiamo dare impulso a profonde trasformazioni
economiche, sociali, culturali ed etiche necessarie alla nostra penisola e
al nostro continente (e più in generale all'intero pianeta aggredito dal
fondamentalismo di mercato) dinanzi agli avvenimenti di questo nuovo secolo.
Facciamo autocritica per ogni errore commesso, riconosciamo i nostri limiti
e le nostre stesse contraddizioni mentre ci sentiamo impegnati a conquistare
una nuova qualità della vita per tutti e per tutte identificandoci in una
necessaria rivoluzione dell'uomo e della donna, in una imprescindibile
rivoluzione morale e culturale;
3) una Sinistra Unita Alternativa è pensata come un fronte politico che
nasce dal basso per contribuire a dare una direzione consapevole alle lotte
intorno ad un programma democratico, decentrato e antiliberista, contro ogni
sopraffazione imperialistica e orientato verso un socialismo inedito come
nuova creazione. Una Sinistra Unita Alternativa aperta, plurale, non
escludente, non autoreferenziale, non soggiogata dalle miserie di nocivi
leaderismi, impegnata a fare incontrare diverse aggregazioni della sinistra
di classe, i movimenti, realtà associative e democratiche, l'Italia viva
che c'è e che resiste, ogni donna e ogni uomo che intende essere
protagonista di un'Italia nuova in un mondo nuovo, del riscatto del "POPOLO
DEL SUD".
4) La crisi generale che investe l'Italia e il pianeta (e la sua stessa
gestione) ha radici profonde ed evidenzia l'impossibilità per le classi
dominanti di essere artefici di un qualsiasi rinnovamento mentre è fallita
ogni ipotesi riformista e di adeguamento al sistema capitalistico e mentre
sono in crisi le stesse forze di opposizione sprovviste di un rapporto
storico ed organico con le masse, di programmi semplici e credibili, di
unità tra il mezzo ed il fine, tra tattica e strategia, tra il dire ed il
fare, tra il passato e il presente e un obiettivo alternativo, tra struttura
e sovrastruttura, tra lotte nazionali ed internazionalismo. La formale e
bloccata democrazia capitalista è diseguale e discriminatoria ed ogni
problema nel mondo sta diventando un dramma dalle proporzioni
incontrollabili (fame, miseria, carestie, depredazione di risorse, guerre,
flussi migratori, . libertà). Sono umiliati i diritti e calpestate
istituzioni solidali mentre "beni universali" (salute, istruzione,
trasporti, servizi ecc.) sono trasformati in elemosina da privatizzare con
ulteriore potere dello stesso capitalismo illegale (mafie, lobbies, poteri
occulti);
5) Il disastroso modello neoliberista è nemico dei popoli. Questo
modello sta distruggendo il pianeta e i suoi abitanti fino ai rapporti più
intimi.
6) Le crescenti iniziative di sindacati, movimenti, partiti di
sinistra, reti e forum, disoccupati e licenziati, donne e pensionati, realtà
studentesche e giovanili, emarginati e migranti, ambientalisti e pacifisti,
contadini e ceto medio, intellettuali e popolo in generale appaiono non
sufficienti, fino ad oggi, per realizzare una mutazione necessaria nei
governi e nella società. Al contrario su paure ed incertezze, tra l'
ipocrisia dell'informazione "deviata" e la crescente militarizzazione
emisferica, avanzano destre eversive e il male minore sembra rappresentato
dalle "destre sociali". Guadagnano terreno i settori conservatori applicando
piani repressivi, disinformazione, manipolazioni. In questo contesto,
imposto dal neoliberismo, una risposta efficace è possibile solo attraverso
lotte popolari che si proiettino ad un livello adeguato, che aggiungano ai
no su ogni questione proposte concrete, per realizzare un'alternativa che
esige una maggiore unità e una coordinazione qualitativa delle lotte intorno
ad un "manifesto" democratico, partecipativo, popolare, rivolto non solo a
noi stessi ma capace d'intromettersi nella società contrastando il dilagare
di contestazioni fuorvianti, occasionali, pressappochiste, l'apatia e l'
indifferenza, gli stessi "distacchi" generazionali ecc.
7) Sul piano internazionale ci dichiariamo assertori della pace nel
mondo, della libera autodeterminazione dei popoli e per la piena
applicazione dei diritti umani: per questo siamo contro la guerra, per lo
scioglimento della NATO, per la totale "rivoluzione" delle strutture
internazionali a partire dall'ONU, contro i piani imperialistici ad egemonia
del governo USA, a sua volta oppressore del proprio popolo, all'esplosione
di "guerre tra poveri", ad Accordi di Libero Commercio, agli embarghi, ad
ogni fondamentalismo e alla politica di nuovi armamenti terrestri o
stellari.
8) Ora è il tempo di lavorare, superando steccati che portano alla
sconfitta o in positivo alla semplice conquista di concessioni mai
risolutive, per ottenere una democrazia partecipativa e nuova i cui principi
base siano la partecipazione cosciente e il fornirne gli strumenti, la
trasparenza e la capacità del confronto e dello "scontro" delle idee per
comuni percorsi, non la rappresentanza ma l'emancipazione del popolo e dei
popoli, non il saccheggio delle risorse ma la loro salvaguardia e sviluppo.
9) Convochiamo gli uomini e le donne progressiste, democratiche, ogni
soggetto antagonista, critico e rivoluzionario ad organizzarsi, intanto, nel
proprio territorio per costituire primi coordinamenti che ci permettano di
"nascere" davvero dal basso nella prospettiva di rendere realtà un movimento
politico unitario per l'alternativa in tutto il paese. Entro l'autunno
diverrà essenziale procedere a primi coordinamenti cittadini, provinciali e
regionali per costruire una rete nazionale di tutti e di tutte, con le idee
e le proposte di tutti e di tutte. Nel mese di luglio del 2003 è programmato
a Roma un meeting internazionale per incontri con le decine di
organizzazioni che in altre parti del pianeta (come in Perù dal quale
abbiamo ricevuto il primo "manifesto per l'alternativa" o in Spagna dove si
è realizzato un primo coordinamento tematico europeo e del mediterraneo
organizzato dal PCPE) stanno faticosamente - spesso per nostra
responsabilità o per la capacità dei "Potenti" di dividere - camminando su
identiche strade e sottoscrivendo un identico "atto di libertà".
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“nascere” davvero dal basso=20
nella prospettiva di rendere realt=E0 un movimento politico unitario per =
l’alternativa in tutto il paese. Entro l’autunno diverr=E0 =
essenziale procedere a=20
primi coordinamenti cittadini, provinciali e regionali per costruire una =
rete=20
nazionale di tutti e di tutte, con le idee e le proposte di tutti e di =
tutte.=20
Nel mese di luglio del 2003 =E8 programmato a Roma un meeting =
internazionale per=20
incontri con le decine di organizzazioni che in altre parti del pianeta =
(come in=20
Per=F9 dal quale abbiamo ricevuto il primo “manifesto per =
l’alternativa” o in=20
Spagna dove si =E8 realizzato un primo coordinamento tematico europeo e =
del=20
mediterraneo organizzato dal PCPE) stanno faticosamente - spesso per =
nostra=20
responsabilit=E0 o per la capacit=E0 dei “Potenti” di =
dividere - camminando su=20
identiche strade e sottoscrivendo un identico </SPAN></B><B><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: Arial">“atto di=20
libert=E0”.<o:p></o:p></SPAN></B></P></FONT></DIV></BODY></HTML>
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