Author: fatacarabina Date: Subject: [Cerchio] incredibile hanno risposto......
> La proposta di legge di recepimento dell'Accordo quadro per la
> ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa ipotizza > una serie di modifiche alla legge 185/90 sul commercio delle armi che devono > essere esaminate con grande attenzione.
> Il gruppo DS-l'Ulivo non ha partecipato alla votazione in Commissione del
> disegno di legge 1927, ma si è limitato ad esprimere un parere favorevole
> all'accordo europeo siglato dal governo dell'Ulivo il 27 Luglio 2000
> (accordo che trova sostanziale condivisione anche tra molte associazioni che > aderiscono alla campagna "io difendo la 185").
>
> Appare del tutto privo di senso parlare di ddl siglato anche da Margherita e > Ds. Noi abbiamo presentato emendamenti per evitare qualunque modifica alla
> L. 185 sul commercio delle armi.
>
> Occorre distinguere fra l'accordo europeo, volto a facilitare processi di
> integrazione industriale in un settore sottoposto a forte competizione come > quello della difesa, che ha un valore positivo; e le modifiche alla legge
> 185 apportate dalle destre nel testo di recepimento dell'accordo. Non è
> affatto detto che la sua traduzione legislativa debba mettere in discussione > alcuni valori e principi che erano e sono a fondamento della L. 185 del '90. > Negli anni in cui siamo stati al governo, coerentemente con quei principi,
> abbiamo proposto ed approvato la legge che vieta la produzione ed il
> commercio di mine anti-uomo.
>
>
> Nel merito del provvedimento in discussione sono due le questioni che come
> Democratici di Sinistra consideriamo essenziali:
>
> 1. che si mantenga il divieto della vendita di armi verso governi che sono
> responsabili di violazioni dei diritti umani nonché verso paesi impegnati in > conflitti o interessati da situazioni di crisi e di tensione;
>
> 2. che si garantiscano - anche nei casi di progetti legati ad accordi
> intergovernativi - adeguate forme di trasparenza e di controllo da parte del > Parlamento sulla produzione ed il movimento degli armamenti.
>
>
> Vi inviamo di seguito un documento che rappresenta le posizioni del gruppo
> Ds-l'Ulivo alla Camera in relazione al decreto legge in materia di commercio > delle armi.
>
> "Nonostante il Ddl del governo Berlusconi (relatori on. Selva e on. Previti) > in materia di commercio delle armi sia ancora in fase di discussione
> generale e riprenderà il suo iter come richiesto dal gruppo DS l'Ulivo solo > dopo la pausa pasquale, il comitato dei 9 della Commissione Difesa ha
> valutato e respinto a maggioranza tutti gli emendamenti dell'opposizione. E' > molto grave l'atteggiamento tenuto dai parlamentari del centrodestra, che
> hanno respinto i nostri emendamenti ( firmati da tutti i gruppi dell'Ulivo, > ma analoghi sono stati presentati dal gruppo di PRC) frutto di un positivo e > proficuo confronto avvenuto in queste settimane con le associazioni
> promotrici della campagna "io difendo la 185". Tali proposte emendative
> tendono a garantire la trasparenza e il controllo parlamentare sulla
> produzione e esportazione degli armamenti e a riaffermare il divieto di
> vendita verso Paesi che violano le Convenzioni internazionali in materia di > diritti umani e saranno ripresentati in aula."
>
> "Nelle prossime settimane la nostra opposizione sarà netta e determinata e
> se non verranno accolte le nostre proposte emendative il nostro voto sul
> provvedimento sarà negativo. Abbiamo condiviso molte delle preoccupazioni e > richieste avanzate dalla campagna "io difendo la 185" ora crediamo che
> questo cartello di Associazioni e Movimenti debba sostenere la nostra
> battaglia in Parlamento promovendo iniziative di pressione e di
> sensibilizzazione nei confronti dei deputati del centrodestra."
>
> Non comprendiamo come, su una materia che sta così a cuore alle forze di
> sinsitra, si possa essere creato un equivoco così colossale, che addirittura > ipotizza la responsabilità di qualche nostro deputato nella predisposizione > di un testo contrario ai nostri principi.
>
> Siamo disponibili a incontrare tutti gli interessati per ulteriori
> chiarimenti e per aggiornarli sull'andamento del dibattito parlamentare.
>
>
>
> On Andrea Lulli
>
> On. Beatrice Magnolfi
>
> ----- Original Message -----
> From: <fatacarabina@???>
> To: <VERDINI_D@???>; <MIGLIORI_R@???>; <BONAIUTI_P@???>;
> <MANTOVANI_R@???>; <BOLOGNESI_M@???>; <BALDI_Monica@???>; > <MAGNOLFI_B@???>; <MARTINI_L@???>; <RIZZO_M@???>;
> <MANTINI_P@???>; <NIEDDU_G@???>
> Sent: Tuesday, March 19, 2002 11:37 AM
> Subject: Difendi la legge 185
>
>
> Egregio Onorevole
>
> Il 25 marzo lei sarà chiamato ad esercitare il suo voto in Parlamento sul
> disegno di legge 1927 "relativo alle misure per facilitare la
> ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa" che
> ratificherà l'Accordo quadro tra Francia, Germania, Italia, Spagna,
> Svezia, Gran Bretagna e Irlanda del Nord siglato a Farnborough il 27
> luglio 2000
> Il disegno di legge 1927 minaccia seriamente i fondamenti della legge
> 185/90 che regolamenta il commercio di armi italiane.
> La riforma di questa legge permetterebbe l'immissione sul mercato di una
> quantità rilevante di armi e, in particolare, renderebbe ancora più
> difficile accertare i canali di vendita e i destinatari finali.
> Come cittadina/o italiana/o esprimo la mia viva preoccupazione e la mia
> contrarietà alle misure introdotte dall'Accordo in questione.
>
> Le chiedo di votare contro ogni modifica della LEGGE 185/90 e le chiedo di
> attivarsi per fare in modo che le norme, i principi, i divieti, i
> controlli e la trasparenza contemplati dalla legge 185/90 siano applicati
> anche alle forme di coproduzione internazionale di materiale di armamento.
> In particolare, anche nel caso di programmi di cooperazione (coproduzioni,
> joint-ventures, consorzi, fusioni, subforniture, etc.) identifichiamo i
> seguenti punti irrinunciabili.
>
> 1.di sapere sin dalla fase autorizzatoria destinatario intermedio e finale
> della coproduzione transnazionale di materiale di armamento;
> 2.di sapere numero, valore, spese per intermediazione finanziaria e
> destinazione precisa (impresa e Paese di destinazione intermedia, Paese di
> destinazione finale) di ciascun pezzo e componente esportato;
> 3.di conoscere le banche d'appoggio alle esportazioni di singoli pezzi e
> componenti delle coproduzioni (con dati relativi a valore, destinatario
> intermedio e finale, industria di riferimento);
> 4.di garantire adeguati controlli sia sull'uso finale (Certificato di Uso
> Finale e controlli successivi) che sulle movimentazioni di pezzi e
> componenti (certificato di arrivo a destinazione e controlli doganali);
> 5.di applicare, anche nel caso di coproduzioni, i divieti di cui all'art.
> 1.6 della legge, sia sul destinatario intermedio che su quello finale;
> 6.di mantenere il potere di indirizzo e controllo parlamentare, quale
> previsto dalla legge;
> 7.di riportare tutti i dati relativi alle coproduzioni di cui sopra
> (numero e tipo di pezzi e componenti, relativo valore, industria
> produttrice, industrie coproduttrici, Paesi di destinazione intermedia,
> Paesi di destinazione finale, spese per intermediazione) nei vari allegati
> della relazione annuale del presidente del Consiglio (Esteri, Difesa,
> Tesoro, Finanze, Industria);
> 8.che sia mantenuto ed affermato anche in sedi sopranazionali, quale
> condizione irrinunciabile, il principio che informa tutta la legge vigente
> secondo cui le esportazioni di armi sono subordinate alla politica estera
> del Paese intesa come orientata alla pace ed alla sicurezza
> internazionale, all'art. 11 della Costituzione, ai principi del diritto
> internazionale (prevenzione dei conflitti, tutela dei diritti umani,
> sviluppo e cooperazione).
>
> Tutti i punti di cui sopra dovranno essere specificati per legge, presenti
> e tutelati anche in eventuali accordi internazionali, cui l'Italia intenda
> partecipare.
> chiara tafner
> via casentinese
> 50060 Pelago (FI)
> ITALY
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