<html><div style='background-color:'><DIV>
<P><BR><BR></P></DIV>
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<DIV></DIV>>From: "forumpalestina" <FORUMPALESTINA@???>
<DIV></DIV>>To: <Undisclosed-Recipient:;>
<DIV></DIV>>Subject: Lettera aperta sulla manifestazione
<DIV></DIV>>Date: Fri, 1 Mar 2002 11:37:08 +0100
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>Al fianco dei palestinesi, apertamente
<DIV></DIV>>Riflessioni sul prima e sul dopo la manifestazione del 9 marzo
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>Il 9 marzo è stata finalmente convocata - o meglio - autoconvocata, una
<DIV></DIV>>grande manifestazione popolare in solidarietà con la Palestina. Questa
<DIV></DIV>>esigenza era diffusamente sentita da tempo ed emergeva con forza dalle
<DIV></DIV>>decine di iniziative locali che erano cresciute in questi mesi dopo un lungo
<DIV></DIV>>periodo di disattenzione sul grido che giungeva dalla Palestina.
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>Per molti mesi abbiamo condiviso con altri il calvario delle manifestazioni
<DIV></DIV>>con poche decine di persone nelle piazze o sotto la RAI, abbiamo animato o
<DIV></DIV>>preso parte a tutte le possibili occasioni di incontro che abbiamo potuto
<DIV></DIV>>raggiungere, abbiamo cucito una grande bandiera palestinese da portare nelle
<DIV></DIV>>manifestazioni del movimento contro la guerra, nelle manifestazioni dei
<DIV></DIV>>migranti ed in quelle sindacali, abbiamo partecipato all' esperienza di
<DIV></DIV>>"Action for Peace" in Palestina a Natale, abbiamo sollecitato "dal basso" le
<DIV></DIV>>segreterie dei partiti della sinistra e dei sindacati.
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>L'obiettivo dichiarato dall'appello lanciato a ottobre dello scorso anno,
<DIV></DIV>>era quello di riempire le strade di Roma con migliaia di persone che non si
<DIV></DIV>>vergognassero affatto di dichiarare di non essere equidistanti nel conflitto
<DIV></DIV>>che oppone il popolo palestinese all'occupazione israeliana, che
<DIV></DIV>>rivendicassero e recuperassero la storia significativa della solidarietà
<DIV></DIV>>della società italiana con la causa palestinese, che denunciassero come il
<DIV></DIV>>popolo palestinese stia diventando la vera vittima della "guerra infinita"
<DIV></DIV>>scatenata dopo l'11 settembre dall'amministrazione Bush e dal governo
<DIV></DIV>>israeliano con la complice subalternità dell'Unione Europea.
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>All'obiettivo di una grande manifestazione per la Palestina abbiamo lavorato
<DIV></DIV>>in questi mesi incassando molto spesso garbate perplessità, pragmatiche
<DIV></DIV>>reticenze, clamorose sottovalutazioni, affermazioni di priorità diverse da
<DIV></DIV>>quella che andavamo ponendo. Al contrario, a livello locale abbiamo invece
<DIV></DIV>>assistito ad un proliferare di iniziative, assemblee, incontri sulla
<DIV></DIV>>Palestina che segnalavano la sintonia tra questo obiettivo con una esigenza
<DIV></DIV>>diffusa. La grandissima adesione raccolta dalla manifestazione del 9 marzo
<DIV></DIV>>nasce da questa spinta.
<DIV></DIV>>Da questa verifica è nata la proposta prima e la decisione poi di fare un
<DIV></DIV>>passo in avanti arrivando ad una piattaforma - condivisa e coincidente con
<DIV></DIV>>gli obiettivi storici dell'Intifada palestinese - e alla convocazione di una
<DIV></DIV>>data - il 9 marzo - per portare alla luce questa esigenza, ridare diritto di
<DIV></DIV>>parola alla resistenza palestinese innanzitutto e pari dignità a tutte le
<DIV></DIV>>realtà sociali, culturali, sindacali impegnate nella solidarietà con la
<DIV></DIV>>Palestina.
<DIV></DIV>>Sulla manifestazione nazionale del 9 marzo abbiamo assistito a due fenomeni
<DIV></DIV>>diversi: da un lato sono piovute e cresciute ogni giorno decine di convinte
<DIV></DIV>>adesioni collettive ed individuali da tutta Italia, dall'altro abbiamo
<DIV></DIV>>registrato le stesse riluttanze che avevano costellato i mesi perduti dal
<DIV></DIV>>novembre del 2000 fino a qualche settimana fa, ossia fino a quando la
<DIV></DIV>>manifestazione per la Palestina è diventata finalmente una indicazione
<DIV></DIV>>concreta.
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>Riteniamo che la riflessione avanzata da Salaam-Ragazzi dell'Olivo di
<DIV></DIV>>Milano, debba essere discussa con serietà. Intorno al 9 marzo è cresciuta
<DIV></DIV>>giorno dopo giorno una adesione spontanea ed impetuosa che si è riconosciuta
<DIV></DIV>>su una piattaforma semplice ma chiara (ritiro delle truppe e degli
<DIV></DIV>>insediamenti coloniali israeliani, Stato palestinese indipendente, diritto
<DIV></DIV>>al ritorno per i profughi palestinesi, invio di osservatori internazionali,
<DIV></DIV>>solidarietà con l'Intifada). Questa piattaforma ha suscitato perplessità
<DIV></DIV>>in alcuni ambiti politici, associativi e sindacali che stanno praticando
<DIV></DIV>>esperienze significative di diplomazia popolare. Le iniziative di "Action
<DIV></DIV>>for Peace" in Palestina e il successo della manifestazione europea di
<DIV></DIV>>Bruxelles confermano la validità di questa pratica, ma evidenziano anche
<DIV></DIV>>diversità di funzioni e obiettivi con altri ambiti associativi, sindacali e
<DIV></DIV>>politici più impegnati sul piano del sostegno diretto alla resistenza
<DIV></DIV>>palestinese.
<DIV></DIV>>La manifestazione del 9 marzo nasce con obiettivi e contenuti paralleli ma
<DIV></DIV>>differenti da quelli della diplomazia popolare. Forzare su questa
<DIV></DIV>>manifestazione una piattaforma diversa da quella originaria porterebbe ad
<DIV></DIV>>altrettante perplessità in ambiti diversi.
<DIV></DIV>>Sono funzioni ed esperienze diverse non in contrapposizione tra loro ma che
<DIV></DIV>>guardano e intercettano interlocuzioni diverse in Palestina, in Israele e in
<DIV></DIV>>Europa.
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>Eravamo in piazza insieme a tanti altri, quattrodici mesi fa - l'11 novembre
<DIV></DIV>>del 2000-l'unica e ultima volta che si è manifestato in solidarietà con la
<DIV></DIV>>Palestina nuovamente investita dalla seconda Intifada e dall'escalation
<DIV></DIV>>dell'aggressione militare israeliana. Eravamo in piazza in una
<DIV></DIV>>manifestazione che pure non ci convinceva pienamente nella gestione e nella
<DIV></DIV>>piattaforma ma che andava comunque valorizzata e sostenuta con spirito
<DIV></DIV>>unitario - come abbiamo fatto allora ­ per il suo significato.
<DIV></DIV>>Lanciamo per questo un appello ad un atteggiamento altrettanto maturo ed
<DIV></DIV>>unitario al popolo della pace e della solidarietà internazionalista che ha
<DIV></DIV>>riempito in questi mesi le piazze contro la guerra infinita. Sulla Palestina
<DIV></DIV>>si è aspettato anche troppo dimostrando una grave sottovalutazione della
<DIV></DIV>>situazione. Adesso è il momento di muoversi, di forzare un pò le inerzie,
<DIV></DIV>>di andare in piazza, di tornare in massa in Palestina alla fine di marzo per
<DIV></DIV>>la Giornata della Terra come chiedono con forza tutte le organizzazioni
<DIV></DIV>>popolari palestinesi, di dare continuità e nuovo impulso alle iniziative
<DIV></DIV>>politiche, sociali, istituzionali che portino ai risultati per i quali il
<DIV></DIV>>popolo palestinese si batte da decenni. Tra queste sta crescendo la
<DIV></DIV>>campagna di boicottaggio dell'economia israeliana finalizzata alla
<DIV></DIV>>cessazione dell'occupazione militare e coloniale, che, come nel caso del
<DIV></DIV>>Sudafrica dell'apartheid, si è rivelato uno strumento di grande efficacia
<DIV></DIV>>nelle pressioni internazionali. A tale scopo abbiamo realizzato un dossier
<DIV></DIV>>che sarà disponibile anche in piazza il 9 marzo.
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>Dovremo e potremo discutere se la manifestazione nazionale convocata per il
<DIV></DIV>>9 marzo poteva essere fatta meglio, ma a questo punto è evidente che la
<DIV></DIV>>manifestazione del 9 marzo é già diventata di tutti perchè la sua forza
<DIV></DIV>>politica sta sia nei suoi contenuti sia nella questione che viene posta
<DIV></DIV>>all'ordine del giorno: il sostegno alla lotta dei palestinesi.
<DIV></DIV>>Come sostiene giustamente Salaam Milano, è legittimo e positivo pensare, a
<DIV></DIV>>partire dal 9 marzo, ad una nuova e grande manifestazione per la Palestina
<DIV></DIV>>che corrisponda, in questo caso, a contenuti e piattaforme più adeguate alla
<DIV></DIV>>diplomazia popolare attivata nel conflitto israelo-palestinese da esperienze
<DIV></DIV>>come "Action for Peace". Invitiamo sin da ora a discuterne, a comprenderne
<DIV></DIV>>la funzione ed a misurarsi positivamente con questa proposta.
<DIV></DIV>>Nei prossimi giorni e nei prossimi mesi abbiamo il dovere politico e morale
<DIV></DIV>>di recuperare il tempo perduto e di riallineare la nostra solidarietà e il
<DIV></DIV>>nostro passo a quelli della lotta per la liberazione della Palestina. Per
<DIV></DIV>>questo è nato ed a questo intende contribuire l'esperienza del Forum
<DIV></DIV>>Palestina...nulla di meno nulla di più.
<DIV></DIV>>Buon lavoro a tutte e a tutti.
<DIV></DIV>>
<DIV></DIV>>Forum Palestina
<DIV></DIV>>(forumpalestina@???; tel. 06-4393512)
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