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Author: Unknown
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Subject: [Consumo critico - MSF] Sottogruppo Agricoltura, alimentazione e ambiente - Verbale 24/10/2001
Sottogruppo Agricoltura, alimentazione e ambiente - Verbale 24/10/2001
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Dopo le presentazioni di alcuni nuovi componenti del gruppo (Andrea, Nicola e
Flavio), affrontiamo i 3 punti all’ordine del giorno:

1. Contatto con associazioni ambientaliste.
2. Censimento punti vendita di prodotti biologici.
3. Relazione su “Alimentazione, ambiente e salute”.

1. Contatto con associazioni ambientaliste.
Attualmente le associazioni ambientaliste non prendono parte ufficialmente al
Milano Social Forum. Si discute a lungo sul significato di un loro eventuale
coinvolgimento nel nostro sottogruppo.
Le associazioni hanno sicuramente già esperienza operativa di azioni sul
territorio e hanno anche acquisito documentazione sui temi di cui ci
interessiamo. Sono quindi un importante interlocutore per le informazioni che
possono fornire. Dall’altro lato, ci sembra importante che siano informate della
nostra attività, originale in quanto condotta da cittadini riuniti nel forum.
Si conclude che è importante coinvolgere le associazioni ambientaliste invitando
i loro esponenti a partecipare alle nostre riunioni. Stefano, Stefania e Andrea
si occuperanno di invitare le persone che conoscono nelle diverse associazioni.

2. Censimento punti vendita di prodotti biologici a Milano e Provincia.
Stefano ha preparato un elenco di negozi al dettaglio, mercatini, negozi del
commercio equo e solidale nei quali vengono venduti prodotti biologici. Flavio
li inserirà in un database e li renderà disponibili sul nostro forum di
discussione.
Successivamente si sviluppa una lunga discussione su due fronti:
a. sulla possibilità di inserire in tale database anche gli indirizzi dei
supermercati che hanno un reparto di prodotti biologici;
b. sull’agricoltura biologica più in generale.
Per quanto riguarda il primo punto, tra i pareri favorevoli all’inserimento dei
supermercati nell’elenco c’è chi sottolinea la maggiore possibilità di acquisto
dei prodotti biologici se questi sono venduti da una catena che ha ampia
diffusione sul territorio, e chi ricorda anche che, rispetto ai negozi al
dettaglio, i supermercati sono più controllabili dall’ente pubblico (garanzia di
qualità).
Chi si dice contrario ricorda: che il modello di sviluppo proposto dai
supermercati è sicuramente diverso da quello che stiamo cercando di portare
avanti con la nostra attività e con la nostra pratica di vita quotidiana; che il
supermercato non è il posto dove può crescere il senso critico del consumatore
(non è facile sapere esattamente da dove vengono i prodotti ortofrutticoli
venduti sfusi, ad esempio); che “piccolo è bello” e quindi noi dovremmo
schierarci contro la grande distribuzione organizzata (GDO), che soffoca i
negozi al dettaglio; che il supermercato è portatore di una logica per la quale
i prodotti consumati provengono solo raramente dal territorio in cui verranno
consumati, mentre un modello di sviluppo sostenibile dovrebbe portare i luoghi
di produzione là dove c’è il consumo; che la grande distribuzione può essere
meno vantaggiosa per i piccoli agricoltori; che sono stati espressi dubbi sulla
certificazione biologica di cui si servono alcuni supermercati.
Su questo primo punto si conclude decidendo che nel nostro elenco metteremo un
riferimento al fatto che molti punti vendita delle maggiori catene di
supermercati commercializzano anche prodotti biologici, ma non inseriremo gli
indirizzi di tutti i loro punti vendita.

Per quanto riguarda il secondo punto (agricoltura biologica) vengono evidenziati
questi temi: da parte di alcuni la necessità di un corso di laurea in
agricoltura biologica a Milano (c’è carenza di tecnici esperti), su cui altri
sono più perplessi; il ruolo delle multinazionali dell’agrochimica
nell’agricoltura biologica (es. per la produzione di insetti utili); la rigidità
delle regole di produzione dell’agricoltura biologica, che rifiuta a priori, in
modo ideologico, i fitofarmaci e i fertilizzanti di sintesi chimica; la
necessità di un approccio integrato nello sviluppo dell’azienda agricola
biologica, che si deve basare su agroecosistemi opportunamente diversificati e
non deve semplicemente sostituire i principi attivi di origine chimica con gli
insetti utili.

Si sottolinea che su tutti i temi trattati c’è bisogno di approfondimenti, che
cercheremo di fare nel prossimo futuro, sia per chiarirci le idee (non si vuole
sostenere il biologico in modo ideologico e lo si vuole valutare in modo
obiettivo), sia per diffondere anche al resto del MSF (e poi anche fuori, tra la
gente) le conoscenze che acquisiremo: chi controlla i controllori del biologico?
(ovvero quali sono i requisiti degli enti certificatori?); quali sono i rapporti
di mercato tra GDO e agricoltori?; quale parte del prezzo pagato dal consumatore
finisce effettivamente nelle tasche dell’agricoltore? come si definiscono
l’agricoltura biologica e l’agricoltura sostenibile?
Per raccogliere informazioni su questi temi si propone anche di sentire
l’opinone degli agricoltori.

3. Relazione su “Alimentazione, ambiente e salute”.
Sergio ci relaziona brevemente sul tema. Siccome l’argomento è di grande
interesse e potrebbe suscitare ampia e partecipata discussione, si decide di
proporlo al gruppo “Consumo critico” per la prossima settimana (Lunedì 29).

Si sottolinea anche la necessità di riunioni periodiche del gruppo “Consumo
critico” unificato e di un maggiore contatto con gli altri gruppi di lavoro del
MSF.



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