[ssf] [Briganti] 115.468 MOTIVI PER NON ORGANIZZARE FESTORIA

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Author: newsletter del circolo culturale I Briganti - Saronno
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To: News Letter Briganti
Subject: [ssf] [Briganti] 115.468 MOTIVI PER NON ORGANIZZARE FESTORIA
In tantissimi si sono accorti che a settembre in Piazza Rossa non si è
svolta la manifestazione FESTORIA - PER NON DIMENTICARE, la festa nata
spontaneamente 20 anni fa’ da un gruppo di giovani ai quali una decina
d’anni dopo è subentrato il Circolo Culturale I Briganti al fine di
creare, una volta all’anno, un luogo riconosciuto e condiviso, in cui
le diverse realtà associative e i singoli rendessero visibili “su una
piazza” le espressioni culturali che negli ultimi due decenni hanno
mosso il territorio locale e che durante l’anno rimanevano chiuse tra
quattro mura.

L’anno scorso abbiamo comunicato che non sussistevano più le
condizioni per organizzare FESTORIA con serenità anche a causa delle
normative fiscali. Questa decisione è la triste conseguenza di quanto
accaduto durante l’edizione 2010, quando durante i quattro giorni
della festa sono stati fatti accertamenti impensabili in questa Italia
che pullula di evasori fiscali. In poche parole la Guardia di Finanza
ci ha trattato come imprenditori che fanno del commercio l’abituale
ragione della loro attività, trascurando ogni nostra obiezione, non
solo di non aver mai tratto alcun reddito, ma di aver solo lavorato e
sostenuto di persona i costi, solo in parte ridotti grazie al
contributo del Comune. Di fatto, il Circolo I Briganti è sempre stato
un’associazione culturale cui il Direttivo dedicava volontariamente
del tempo libero da impegni professionali e di lavoro e i cui
strumenti tecnici, le risorse finanziarie e l’apparato organizzativo
erano talmente minimi da non permettere l’impianto di un sistema
contabile e di controllo simile a quello del mondo commerciale, fosse
anche solo quello di riferimento delle piccole imprese.

Un conto era pertanto ragionare su quale potesse essere il miglior
modo di gestire la documentazione amministrativa della festa, altro è
stato ascrivere, come ha fatto la Guardia di Finanza, a “irregolarità
formale e sostanziale dell’impianto contabile amministrativo” una
serie di comportamenti assolutamente comuni e consueti nel mondo del
non profit. I militari hanno ipotizzato erroneamente che le modalità
con cui I Briganti hanno reperito fondi per sostenere la propria
attività fossero da considerare a tutti gli effetti di natura
commerciale, destituendo così il Circolo dalla qualifica tributaria di
“Ente non commerciale”, rafforzando questa tesi con una serie di
osservazioni sulla presunta infedeltà e incoerenza dell’impianto
formale e sostanziale della contabilità, per giungere a una
ricostruzione in via presuntiva dei corrispettivi e del reddito del
tutto fantasiosa e irrealistica.

Se l’attività compiuta nei giorni di FESTORIA era del tutto non
paragonabile a quella di una qualsiasi attività commerciale, non
abbiamo invece mai sottovalutato per la tipologia dell’evento (musica
dal vivo e ristoro su area pubblica) la necessità di dotarci di una
serie di permessi, autorizzazioni e nulla osta (anche nell’ambito
della sicurezza e dell’igiene) imprescindibili per la natura stessa
dell’evento, e l’abbiamo sempre fatto raggiungendo livelli qualitativi
perfino superiori allo standard necessario. Assimilare quindi lo
strenuo impegno profuso da pochi volontari al concetto di
“organizzazione complessa” e “attività imprenditoriale di
programmazione per un unico affare” è apparsa una qualificazione fuor
di luogo perché ha ricondotto i pochi giorni all’anno di FESTORIA a
parametri con i quali di solito si attribuisce “stabilità e
continuità” all’attività di imprese commerciali veramente
remunerative. Sembra incredibile ma, per fare un esempio, il nostro
banco dei panini e della birra è stato paragonato ai “chioschi
presenti sui lungomare nei periodi estivi”.

E allora ecco l’accusa di evasione fiscale per la mancata formalità
delle scritture contabili, e poi la confusione tra il concetto di
attività di somministrazione di alimenti e bevande a pagamento con la
raccolta pubblica di fondi, che è uno strumento per raggiungere il
fine istituzionale di un’associazione e che, nel caso nostro, serviva
solo a pagare le spese di organizzazione e a creare un fondo cassa per
lo svolgimento delle attività culturali dell’anno.

Insomma, è come se la GdF dovesse qualificare tutte le feste patronali
o sagre di quartiere promosse da associazioni civili o religiose e in
cui esista una semplice possibilità di ristoro come imprese
commerciali che danno reddito tassabile. Nel nostro caso
l’atteggiamento intransigente e veramente “fiscale” della GdF, fatto
proprio dall’Agenzia delle Entrate, ha messo i 5 membri del consiglio
direttivo di fronte a una angosciosa scelta: pagare subito una somma
ridotta di 66.396 euro oppure ricorrere al giudice di merito
rischiando, in caso di sconfitta, di dover sborsare 115.468 euro più
le spese.

Sarebbe come scegliere se fermare uno tsunami con i palmi delle mani
oppure scappare. Esatto, scappare! Perché non si trova altro termine.
Scappare dal disastro. Perché 5 non sono solo persone, 5 sono le
famiglie che verrebbero investite dall’onda, quell’onda che per molti
mesi questi 5 volevano cavalcare alla ricerca della giustizia ma che
115.468 pensieri hanno ingigantito giorno dopo giorno, avvocato dopo
avvocato, consulente dopo consulente. Qualcuno non condividerà la
scelta fatta dai 5, ma forse con quel qualcuno è possibile intavolare
un confronto, mentre con l’Agenzia delle Entrate no. O paghi o rischi.
E rischi 115.468 euro veri, più le spese. Rischi almeno 25.000 euro a
testa. Rischiano operai, impiegati e cassintegrati che hanno solo
organizzato FESTORIA senza intascarsi nulla, come accertato. Rischiano
5 persone che erano entusiaste di organizzare una festa per tutti. E
nel 2014 le 5 persone e le loro famiglie non se la sentono di provare
a fare gli eroi, ma inconsapevolmente lo dovranno essere per
racimolare i 553 euro al mese a testa da versare fino all’estate 2016.
Per aver organizzato FESTORIA. Per aver visto volti sorridenti.

-Circolo Culturale i Briganti-


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Circolo Culturale I BRIGANTI - Saronno(Va)
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